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POLITICA

Il premier in Senato prima del voto sul ddl Boschi

Renzi: "Questa è una giornata storica. Andiamo a vedere da che parte sta il popolo sulla riforma"

 "L'Italia non va bene, va meglio, e va meglio perché la politica dimostra che si possono fare le cose" ed "è grazie al vostro impegno se la situazione è diversa rispetto al febbraio 2014", ha detto Renzi in Senato prima del voto sulla riforma Boschi. Rivolgendosi ai senatori ha sottolineato: "Questa è una giornata storica. La storia si occuperà di questa giornata, voi avete deciso di scrivere la storia"

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Roma
Matteo Renzi interviene in aula al Senato per la replica del governo prima del voto finale sulla riforma costituzionale. "L'Italia non va bene, va meglio, e va meglio perché la politica dimostra che si possono fare le cose" ed "è grazie al vostro impegno se la situazione è diversa rispetto al febbraio 2014, nella disoccupazione, nel Pil, nell'indice della fiducia. Ci si può dividere nel merito, ma dopo anni di subalternità della politica alla finanza, di qualunquismo, la politica ha ripreso il proprio posto con un disegno organico dai confini visibili", afferma il premier.

Poi: "Questa è una giornata storica. La storia si occuperà di questa giornata, voi avete deciso di scrivere la storia". E ancora: "Il Paese vi deve una gratitudine istituzionale", sottolinea rivolgendosi ai senatori e alle senatrici.

Il ringraziamento a Napolitano, Boschi e Finocchiaro
Il Presidente del consiglio ha ringraziato tutti coloro che hanno sostenuto le riforme e in particolare l'ex capo dello Stato, Giorgio Napolitano, che "è stato decisivo per tutto il suo mandato presidenziale durato nove anni: se non ci fosse stato il suo discorso dell'aprile 2012 non ci sarebbe questa riforma e non sarebbe in piedi questa legislatura"; il ministro per le riforme Costituzionali "Boschi per la straordinaria tenacia e determinazione che ha mostrato in questo lungo iter" e "grazie alla presidente della prima commissione Anna Finocchiaro per il suo decisivo supporto".

"La riforma rende il sistema parlamentare meno ingessato"
"Non possiamo negare - ha ricordato - che questa legislatura ha messo mano in un arco di tempo così ristretto a una legge elettorale che una sentenza della Corte costituzionale ha giudicato illegittima mettendo in stallo la situazione politica". Con queste riforme "non tocchiamo il sistema di pesi e contrappesi previsti dalla Costituzione, non si incide sul ruolo della Presidenza della Repubblica come definito dai padri costituenti. Questa riforma rende meno ingessato il sistema parlamentare".

Renzi: se perdo il referendum vado a casa
Con il referendum confermativo, ha continuato Renzi, "andiamo a vedere da che parte sta il popolo su questa riforma... Da che parte stanno i cittadini: se la pensano come quelli che sanno solo urlare e scommettere sul fallimento, o dalla parte di quelli che pensano al futuro dell'Italia". Poi ha ricordato quanto già promesso nei giorni scorsi: "Ripeto qui, se perdessi il referendum considererei conclusa la mia esperienza perché credo profondamente nel valore della dignità della cosa pubblica".

Europa grande occasione se smette di parlare di austerity
Infine ha concluso il suo intervento al Senato parlando di Europa: "Altro che fuga dall'euro, è l'Europa la più grande occasione, se smette di parlare di austerity e prova a imboccare la strada della crescita".