Renzi: "Derby tra flessibilità e austerity. Se investo nella tecnologia, io investo nel futuro"

"In questo momento le idee salveranno l'Europa e non le limitazioni". Il premier Matteo Renzi torna a parlare di "opportunità" a scapito "di limiti, di vincoli e di dossier burocratici che dividono i paesi". E lo fa dal palco di Digital Venice, l'iniziativa sulle politiche per il digitale promossa dalla Presidenza Italiana del Consiglio europeo in corso a Venezia fino al 12 luglio.

Il semestre europeo
E sul ruolo dell'Italia spiega che "è semplicemente la leader in Europa per sei mesi, ne siamo orgogliosi, ma non è una posizione strategica per i prossimi 20 anni". L'ambizione dunque "è tornare a essere leader dell'Europa della gente e possiamo farlo se cambiamo noi stessi".

Le riforme
"Il problema dell'Italia, e ne sono sicuro al 100% - ha aggiunto - è l'Italia". Parla poi delle riforme e  sull' "abolizione del senato" elettivo e la "riduzione dei suoi poteri" alla platea dice "io so che per voi può essere una cosa normale. Ma per la politica italiana è una rivoluzione" e assicura che "il Paese lo cambiamo davvero perché vogliamo troppo bene a questo Paese per lasciarlo in mano a quelli che sanno dire solo no e passano il loro tempo a disfare i progetti altrui".

Infrastrutture digitali
Affronta poi quello che è il tema dell'iniziativa: i nodi dell'Agenda digitale. "Ogni singolo euro investito in infrastutture digitali va escluso" - ha spiegato - dal patto di stabilità Ue. "Quello tra austerity e flessibilità è un derby ideologico. Perché se io investo nelle infrastrutture digitali, io investo nel futuro e non è un costo, rispetto certo le raccomandazioni europee ma vengo incontro alle persone e non è un costo".

Il Mose
Al termine dell'incontro risponde poi ai cronisti sul caso Mose a Venezia: "Sapete qual è la nostra posizione. Ho fatto al commissario (Vittorio Zappalorto, ndr) gli auguri di buon lavoro, lo attende un impegno significativo nei prossimi mesi per sistemare la città" in vista delle elezioni.