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POLITICA

A "In mezz'ora"

Libia, Renzi: "Siamo in grado intervenire. Pronti a leadership diplomatica"

"La nostra leadership in Libia può essere sia diplomatica che un domani sul peacekeeping" afferma il presidente del Consiglio. La comunicazione del jihadisti è "finalizzata a cambiare il nostro modo di vivere". Poi Renzi si sofferma su Ucraina e Jobs act. L'attacco a Landini: "Non credo che Landini abbandoni il sindacato, è il sindacato che ha abbandonato lui"

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Renzi a In mezz'ora, Rai 3
"L'Italia ha un servizio di intelligence che non è come la Cia ma in Libia siamo i numeri uno". Matteo Renzi, ospite a "In mezz'ora" parla soprattutto del capitolo libico e garantisce: "Voglio dare un segnale di tranquillità all'Italia. Conosciamo come stanno le cose e siamo in grado di intervenire". Il presidente del Consiglio sottolinea che la leadership italiana può essere sia diplomatica che di peacekeeping in futuro. Poi ribadisce la centralità del Mediterraneo, "una questione strategica per prossimi 30 anni".

"L'Isis in questo momento non è così forte in Libia come vuol far credere" assicura Renzi.  L'operazione di comunicazione dei jihadisti è finalizzata "a farci vivere come vogliono loro. Non vogliono solo farci paura, ma cambiare il nostro modo di vivere, facendoci vivere come piace a loro, nella paura".

A inizio marzo incontro con Putin per Libia
L'Annunziata chiede a Renzi chiarimenti sul prossimo viaggio a Mosca, fissato per marzo. "È un tentativo, l'importante è far passare il messaggio che nella partita della Libia l'Onu deve giocare un ruolo e siccome la Russia è membro permanente...L'altra volta - rileva - l'intervento fu molto improvvisato e ora si pagano le conseguenze. Fu giusto cacciare Gheddafi, ma è in corso una battaglia sul futuro del nostro mondo", conclude ricordando che "Al Sisi è baluardo nel Mediterraneo".

Prodi? "Ban ki Moon preferiva un non italiano"
"Ad agosto o settembre mi ha chiamato Ban Ki Moon e ha sottolineato che per il passato coloniale dell'Italia in Libia sarebbe stato preferibile non un italiano" a capo della missione Onu. Ruolo per cui poi è stato designato Bernandino Leon. Così il premier Matteo Renzi a In mezz'ora. "Si parlava di Prodi, di D'Alema, personalità che avevano avuto ruolo di ex presidente del Consiglio. Ma erano ipotesi sui giornali". Prodi "perché no?": ha già un ruolo per l'Onu in altri Paesi africani. "Ma Ban Ki Moon mi ha detto: preferisco un non italiano".  

Ucraina, "Mosca ruolo chiave ma deve uscire dal Paese"
"Putin è responsabile di aver violato l'integrità dell'Ucraina. Io sto provando di far passere un messaggio: se la Russia torna al tavolo della comunità internazionale saremmo tutti più tranquilli" ma "per andare al tavolo è chiaro che Putin deve uscire dall'Ucraina". 

Jobs act, critiche Boldrini? "Un problema suo"
Le critiche della Boldrini sul Jobs act? "Un problema suo, non nostro. Noi mandiamo avanti il programma di governo su cui abbiamo chiesto la fiducia e come dobbiamo fare" afferma Renzi a In mezz'ora. "La Boldrini è la presidente della Camera - aggiunge - è l'arbitro dei giochi parlamentari e la lascio fuori dalla discussione".

Rai, "Nuovo cda non con legge Gasparri"
"Il nostro obiettivo è non" far eleggere il nuovo cda Rai con la legge Gasparri. Perciò "se ci sono i tempi" in Parlamento, "faremo un ddl, se invece ci sono le condizioni di urgenza e necessità faremo un decreto legge come prescrive la Costituzione". 

Landini in politica? "Scontato dopo la sconfitta Fiom"
"Non credo che Landini abbandoni il sindacato, è il sindacato che ha abbandonato Landini.  Il progetto Marchionne sta partendo, la Fiat sta tornando, meno male, a fare le macchine. La sconfitta sindacale pone Landini" nel bisogno di cambiare pagina il suo impegno in politica  scontato.