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POLITICA

Il post su Facebook

Renzi: "Non mi faccio ingabbiare"

Il segretario Pd smentisce le voci che davano come probabile un suo incontro già oggi con Berlusconi e, sulla legge elettorale: "Adesso tocca al Parlamento. Se qualcuno vuole far saltare tutto, lo faccia a viso aperto e lo spieghi al Paese" 

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Matteo Renzi
Firenze
“Se qualcuno vuole far saltare tutto, lo faccia a viso aperto e lo spieghi al Paese”. Lo scrive Matteo Renzi su Facebook, smentendo le voci sulla possibilità di un nuovo incontro col Cavaliere. “Per quanto riguarda me e i miei presunti incontri di oggi, io sono a Firenze a inaugurare la nuova pista ciclabile di via Malibran”. 
 
La precisazione via post del segretario Pd arriva dopo la serata e la mattinata non semplici per l’Italicum. Il Pd, apparentemente in accordo con FI, aveva scelto di ridurre i suoi emendamenti a 3 da più di 30 che erano. Mentre il partito di Silvio Berlusconi, che appare sulla questione percorso da diverse fratture come testimoniano annunci e smentite che si susseguono rapidamente, dopo aver in un primo momento annunciato che avrebbe ritirato i suoi emendamenti, li ha poi lasciati invariati, compreso il cosiddetto il “salva-Lega”. Il Pd ha ‘salvato’ le 3 proposte su soglia del doppio turno, delega al governo per la formazione dei collegi e primarie obbligatorie per legge, mentre Forza Italia non ne ha ritirato nessuno.
 
“La legge elettorale non è la cosa più importante – ha scritto Renzi su Facebook -. Ma è l'inizio di un percorso che può cambiare il Paese: taglio dei costi della politica, semplificazione, superamento di Senato e Province, lotta contro le rimborsopoli regionali. Se passa questa legge poi è più semplice tutto, dal piano per il lavoro all'attrazione degli investimenti stranieri, come hanno notato autorevoli osservatori internazionali in queste ore. Tutto è migliorabile, ma l'accordo sulla legge elettorale dopo anni di immobilismo adesso c'è, corrisponde al dettato costituzionale, può far uscire l'Italia dalle sabbie mobili. Rispetto le motivazioni di chi in queste ore sta disperatamente cercando di bloccare tutto, qualcuno persino in buona fede. Ma fuori dalle stanze dei palazzi c'è un Paese che ha bisogno di gesti concreti di cambiamento. Ora, non tra qualche anno. E una politica che non decide neanche sulle regole del gioco, non è più credibile su niente. Il PD ha fatto la sua parte, coerente con le primarie e con il voto della direzione. Abbiamo dato la disponibilità a ridurre il premio di maggioranza per accogliere il rilievo di parlamentari e costituzionalisti. Ieri ho chiesto ai nostri deputati di ritirare gli emendamenti per evitare ogni alibi sulle divisioni interne. Bene, adesso tocca al Parlamento. Personalmente non mi farò ingabbiare nelle stanche liturgie della politica tradizionale: le carte sono in tavola, nessuno può bluffare. Se qualcuno vuole far saltare tutto, lo faccia a viso aperto e lo spieghi al Paese. Per quanto riguarda me e i miei presunti incontri di oggi, io sono a Firenze a inaugurare la nuova pista ciclabile di via Malibran”.

Il presidente della Commissione Affari Costituzionali, Francesco Paolo Sisto (Fi), stamane gettava acqua sul fuoco dicendo che “anche noi abbiamo presentato degli emendamenti, ma si tratta di interventi di maquillage ben al di fuori del contenuto dell’accordo. Nell’ambito del rinnovato dialogo tra due forze politiche lontane, ma vicine nell’interesse del Paese, per noi è essenziale il rispetto di quanto pattuito in via del Nazareno”. Una precisazione che non è però bastata al sindaco di Firenze.