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POLITICA

L'enews settimanale

Renzi: "Scandaloso sciopero Pompei. Scommettono sul fallimento dell'Italia, noi no"

Le due parole d'ordine sono "riforme e crescita", sottolinea il presidente del Consiglio. E ancora: "Il Pd non sarà mai più il partito delle tasse"

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Gli scioperi di Alitalia e Pompei "fanno male" scrive Matteo Renzi nella sua enews settimanale. "Non sono in discussione i sindacati ma serve responsabilità", aggiunge. Poi il presidente del Consiglio prosegue dritto sulla strada annunciata e dettaglia quella che è la sua strategia per i tagli. "Elimineremo tutte le tasse sulla prima casa (Tasi e Imu). Nel 2017, quarto anno, incideremo sull'Ires. Nel 2018 toccheremo scaglioni Irpef e pensioni minime".

"In tanti dicono che va tutto male. Scommettono sul fallimento. Noi no. Ci proviamo. Ogni giorno. Passo dopo passo. Noi non vogliamo solo tirare fuori l'Italia dalla crisi. Vogliamo riportarla al posto che merita: alla guida dell'Europa" afferma Renzi. Le due parole d'ordine, sottolinea, sono "riforme e crescita".

"Assemblea a Pompei scandalosa"
"Vedere che dopo tutto il lavoro fatto per salvare il sito e quindi i posti di lavoro a Pompei un'assemblea sindacale blocca all'improvviso migliaia di turisti sotto il sole o vedere che dopo le nottate insonni per coinvolgere Etihad e evitare il fallimento di Alitalia, gli scioperi dei lavoratori di quell'azienda rovinano le vacanze a migliaia di nostri concittadini, fa male" afferma Renzi.

"Intendiamoci, per evitare le polemiche di domani: nessuno mette in discussione il diritto all'assemblea sindacale o allo sciopero. Sono diritti sacrosanti. Ma c'è anche bisogno di buon senso e di ragionevolezza, di responsabilità e di rispetto. In un momento come questo tenere migliaia di turisti venuti da tutto il mondo, sotto il sole per un'assemblea sindacale a sorpresa significa volere il male di Pompei. Significa fare il male di Pompei. Io non ce l'ho con i sindacati. Ma se continua così dovremo difendere i sindacati da se stessi. L'assemblea di ieri a Pompei, in quelle modalità, in quelle forme, è semplicemente scandalosa. Continueremo a lavorare per Pompei, nonostante loro", conclude.

"Senza riforme i soliti parolai"
"Se l'Italia - evidenzia quindi il presidente del Consiglio - non avesse fatto in questo anno il Jobs Act e le riforme istituzionali (legge elettorale e province, per adesso, ma sono in arrivo Senato, Titolo V e Pubblica amministrazione), le pene più dure sulla corruzione e le banche popolari, gli 80 euro e l'Irap sul costo del lavoro, e via dicendo saremmo stati considerati dagli osservatori internazionali e dai mercati come i soliti parolai. Non è così, non è più così".

"Debito dovrà scendere un po'"
"Il nostro debito non è drammatico come viene descritto. E tuttavia il debito è ancora troppo alto. Dunque, occorre che la curva del debito/Pil torni a scendere. E questo - lo abbiamo promesso - comincerà dal 2016. Da qui ai prossimi anni, tutti gli anni, il debito dovrà scendere un po'. Non lo facciamo perché ce lo chiede l'Europa: lo facciamo perché è giusto verso i nostri figli. Altrimenti lasciamo a loro i cocci di uno Stato, come hanno fatto con noi".