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POLITICA

Molti i temi trattati nell'e-news di oggi

Renzi: "Serve più Europa, diversa, con più crescita e più diritti. Ripresa? E' nei dati Istat"

Il punto dell'attività politica della scorsa settimana, la crescita testimoniata dagli ultimi dati dell'Istat, il rapporto dell'Italia con l'Europa, le riforme e la legge sull'omicidio stradale sono riassunti e commentati nell'e-news del premier Renzi

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Roma
Nel consueto appuntamento settimanale con la e-news, il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha fatto il punto della situazione su tanti temi: dalle riforme ai rapporti con il M5S, dalla ripresa economica sino alle primarie per le prossime elezioni amministrative.

Serve più Europa, diversa, con più crescita e più diritti
"L'Italia chiede più Europa, chiede un'Europa diversa. Un'Europa che non perda tempo dietro alle polemiche inutili e si concentri sulle questioni vere. L'Italia chiede più Europa. Più Europa sociale, più crescita, più diritti. Un'Europa capace di osare di più e di funzionare meglio di oggi". 

Ripresa è nei dati Istat di oggi
"I dati di oggi confermano che la ripresa italiana si deve innanzitutto alla ripartenza del mercato interno. Tanto per offrire un dato Istat di oggi: gli ordini industriali tra novembre 2015 e novembre 2014 sono cresciuti del +12,1%, di cui ben +18,7 gli ordini interni". Poi ha ricordato gli investimenti appena annunciati la scorsa settimana. "Cisco e Apple hanno lanciato due interessanti investimenti in Italia, soprattutto nel Sud del nostro Paese. Altro che inutili convegni e preoccupati editoriali, servono coraggio e scelte forti". 

La legge sull'omicidio stradale ha subito un rallentamento ma si farà
"Sull'omicidio stradale il Governo è andato sotto alla Camera, purtroppo. Su un singolo voto, su un singolo emendamento. La legge sull'omicidio stradale, che noi vogliamo e per la quale ci stiamo battendo con grande energia, ci sarà, sia chiaro. Possono rinviare l'approvazione, ma la legge si farà. Adesso torneremo ancora al Senato, per la quarta navetta".

"Quello che mi ha fatto male è che molti deputati dell'opposizione - contenti per il voto contro il governo - hanno iniziato a urlare e applaudire in aula, esprimendo la loro sfrenata gioia. Incuranti del fatto che in tribuna, e a casa, molte famiglie che hanno perso un figlio, un genitore, un parente per un incidente stradale hanno vissuto quegli applausi come uno schiaffo. Si può strumentalizzare ogni battaglia politica. Si può legittimamente andare contro il Governo su tutto. Ma credo sia giusto avere più rispetto per le vittime degli incidenti, che hanno patito quegli applausi come una clamorosa offesa a loro e al loro dolore". Renzi ha voluto sottolineare il danno prodotto dallo slittamento dell'approvazione della legge: "Aggiungo: ieri un cittadino di 59 anni, in Liguria, è stato ucciso da un conducente che viaggiava a tutta velocità, sotto effetto di droga e di alcool. Se gli stessi che hanno applaudito in aula avessero votato a favore, oggi quel conducente potrebbe essere punito con molta severità. Invece non è accaduto. E oggi i colleghi di quelli che hanno votato contro il governo fanno comunicati stampa per chiedere più severità? Con che faccia, scusate?".

Riforma del Senato, un gesto di coraggio e dignità della politica
"La fine del bicameralismo paritario è un risultato storico. Adesso toccherà ai cittadini accettare questa novità che rende più semplice e efficiente la politica o chiedere che tutto resti come adesso. Ho fiducia nell'Italia che dice sì". Così il premier Renzi ha sottolineato il voto della scorsa settimana sul ddl Boschi. "Per la prima volta - ha scritto - sono intervenuto sul tema in sede parlamentare, prendendo la parola al Senato. Ho reso omaggio ai senatori: l'Italia è il primo paese occidentale in cui un'assemblea parlamentare vota per tre volte il proprio superamento e la maggioranza assoluta dei senatori vota per la cancellazione del proprio ruolo. Una cosa enorme, un gesto di coraggio e dignità della politica che viene troppo spesso svilito da singole polemiche contingenti e pretestuose".

Scuola via libera a concorso serio e rigoroso
"In questa settimana abbiamo approvato il decreto sulle classi di concorso per la scuola. Fuori dai tecnicismi: dopo che con la Legge 107 del 2015, chiamata Buona Scuola, abbiamo dato un colpo durissimo al precariato come condizione esistenziale per gli insegnanti, adesso abbiamo dato il via libera a un concorso serio, rigoroso e duro". E, ha evidenziato, "questa scelta porterà in cattedra 63.217 professori. Vogliamo che sia una sfida seria, impegnativa, finalizzata a mettere in cattedra i più bravi, i più appassionati, i più tenaci. Per i nostri figli, per i nostri ragazzi, vogliamo semplicemente il meglio. Non possiamo accontentarci di meno".

Riforma P.A., mai più giochetti dei partiti in nomine Asl
"Mai più giochetti dei partiti sulle nomine nelle aziende sanitarie: adesso deve prevalere il merito e soprattutto chi sbaglia va a casa senza troppi complimenti". Così il Presidente del Consiglio ha ricordato uno dei punti dei decreti attuativi della riforma della P.A, approvati giovedì scorso in Cdm. Nello stesso contesto si è provveduto anche alla riduzione delle Autorità portuali. "Meno autorità portuali (da 24 a 15) - ha affermato - meno intoppi burocratici con la semplificazione, meno poltrone in questo settore che è potenzialmente enorme per l'Italia ma che ancora oggi vede le navi che passano dal canale di Suez fare tre giorni di navigazione in più per andare a Rotterdam anziché sbarcare in Italia: dovremo pur cambiare rotta, noi".

Primarie: straordinaria prova di partecipazione, non cene o sondaggi finti
La scorsa settimana è stata caratterizzata anche dall'incontro dei quattro candidati alle primarie per le amministrative di Milano. "Tanta discussione, anche accesa, nel percorso che sta portando il Pd a scegliere il candidato sindaco di Milano. A breve anche la partenza di un percorso analogo a Roma, Napoli. Si potrà dire tutto quello che si vuole del Pd, ma siamo l'unico partito che accetta il confronto con i cittadini", ha scritto il premier Matteo Renzi, rimarcando che il Pd "non decide i candidati in una cena ad Arcore o in un sondaggio (finto) sul blog di un'azienda privata ma si apre al rapporto con le persone". "Abbiamo mille limiti, certo - ammette il segretario del Pd - ma il Pd è la più straordinaria esperienza di partecipazione democratica in Europa. Teniamocela stretta".