Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/Renzi-Si-a-interventi-sulla-realta-dei-fatti-non-sulla-realta-parallela-delle-discussioni-interne-Battaglia-in-Pd-a-congresso-2017-non-alle-Comunali-925b034c-403e-4ff9-8486-165f71f77c1a.html | rainews/live/ | true
POLITICA

Botta e risposta a distanza tra Renzi e la minoranza Dem

Renzi: "chi chiede rispetto per l'Ulivo lo ha distrutto". Bersani:"Noi lo abbiamo fatto"

Renzi: "Oggi è entrata in vigore la nuova normativa contro le dimissioni in bianco, questo significa essere di sinistra". 

Condividi
Roma
"Mi piacerebbero interventi sulla realtà dei fatti, non sulla realtà parallela che viviamo con le discussioni interne" al Pd.  Lo ha detto il premier Matteo Renzi alla scuola di formazione politica del Pd. "La realtà è testarda, qualcuno può dire 'a Renzi non lo voto', ma il dato di fatto è che il Paese sta cambiando". Così ha risposto il segretario del Pd alle polemiche della minoranza Dem riunita a Perugia. Al mondo di fuori, ha aggiunto, non interessano le nostre discussioni. Al Pd serve guardare la realtà e "non continuare con atteggiamento tafazziano degli ultimi 20 anni o di chi in questi due anni dice che non è cambiato nulla e che tutto va male, raccontando numeri falsi". 

Dall'Umbria l'ex segretario del Pd, Pierluigi Bersani spiega che la sinistra democratica vuole "fare in modo che, nel Pd, la sinistra si rimetta a camminare sennò si va a finire a mare. Perciò qui affrontiamo temi che riguardano la vita della gente e poi ci diamo anche un'organizzazione perché se si dà per perso il Pd non c'è più il centrosinistra: alla barca bisogna dare una raddrizzata" e aggiunge, quì "c'è un bel profumo di Ulivo".

Ma Renzi, da Roma, chiede alla platea della scuola di formazione politica del Pd che cosa significhi essere di sinistra. "Oggi è entrata in vigore la nuova normativa contro le dimissioni in bianco" e "questo significa essere di sinistra" ma "se c'è una cosa di sinistra che il governo ha fatto in questi anni, sono gli 80 euro". 

Poi Renzi ha citato il presidente del Pd, attaccato in questi giorni dalla minoranza Dem, assicurando che "negli ultimi tempi sono sempre d'accordo con Orfini..." e, ha aggiunto, "coloro che chiedono oggi più rispetto per la storia dell'Ulivo sono quelli che hanno distrutto l'Ulivo consegnando l'Italia nelle mani di Berlusconi".

Immediata la risposta di Bersani dall'Umbria: 
"Affermazioni del genere non meritano un commento. Renzi ricordi che noi l'abbiam fatto l'Ulivo. Noi l'Ulivo l'abbiamo fatto. Renzi sta andando veramente oltre il segno: non tocchi l'Ulivo perché allora ci sentiamo davvero. Non tocchi l'Ulivo, questo lo deve sapere".

Secco il commento di Roberto Speranza alle parole di Matteo Renzi sulla sinistra interna, a margine della kermesse in corso a San Martino in Campo (Perugia): "Sono abituato a un'idea di partito in cui il segretario lavora a unire il Pd, non a insultare la minoranza".

Ma Renzi
riferendosi agli attacchi sulle primarie di Roma e Napoli avverte "chi cerca di utilizzare strumentalmente il risultato delle amministrative in chiave interna sta sbagliando campo di gioco. Il campo di gioco c'è, chi vuole mandarmi a casa la battaglia la farà al Congresso del 2017. L'elemento di confronto interno è nel Congresso, è questa la novità del Pd".

Così gli animi si sono ulteriormente inaspriti all'ndomani dell'intervista rilasciata da Massimo d'Alema al Corriere della Sera in cui evocava il possibile rischio di una scissione. Rischio che è stato annullato dalle dichiarazioni dei principali attori della convention di Sinistra riformista di Perugia. Anche Vasco Errani, ex presidente dell'Emilia Romagna ha sostenuto che "D'Alema è una grande personalità politica che ha detto la sua. Ma per noi la scissione non esiste, non c'è: noi stiamo nel Pd, ci vogliamo stare dando un contributo di idee per il Paese e i cittadini".

Intanto a Roma l'affondo sugli avversari interni attraversa tutto il ragionamento di Renzi, lungo quasi due ore. Il Presidente del Consiglio, ha evidenziato i risultati del'azione del suo Governo: "dopo tre anni di segno meno il Pil è oggi con il segno più, è a 0,8%. Il Pil non è la misura della felicità di un popolo ma la decrescita è felice solo per chi ha i soldi". 

Sulle contraddizione delle polemiche sulla riforma della scuola, il presidente del Consiglio ha voluto mettere in risalto che "quelli che dicevano 'ci deporteranno' sono stati assunti tutti nella stessa regione. Ci sono poveri cristiani che non hanno fatto domanda perché consigliati così da alcuni sindacalisti e sono rimasti a spasso". 

Una parola l'ha voluta dire anche sulle polemiche che si sono alzate in questi giorni sulle primarie ribadendo che "mettere in discussione il principio delle primarie offende non il Pd ma la democrazia. Sono disponibile a ragionare di tutto sulle regole delle primarie. Io quando ho perso le primarie sono rimasto a sostenere chi le aveva vinte, e non pensate che è stato facile dopo che ti venivano a dire, qui qualcosa non torna... Dissi se si poteva avere il verbale di una Regione, non dico quale ma lo immaginate....mi dissero di no, i verbali sono stati bruciati".  

Nella giornata di lavori di Sinistra riformista, la critica a Renzi viene intanto articolata su più fronti. Dalla sanità, al lavoro, alla legge elettorale. E tra i bersaniani c'è anche chi non esclude di non sostenere il referendum, se l'Italicum non sarà cambiato. Bersani non si sbilancia sul referendum (la riforma costituzionale la minoranza l'ha sostenuta, ricorda il deputato Andrea Giorgis), ma attacca sull'Italicum: "Ne penso tutto il peggio possibile. M5s e destra rischiano di prendere tutto al ballottaggio".

Ma Renzi ribatte: "Se il premio è alla lista c'è il Pd, punto. Alcuni di quelli che oggi mi accusano di voler fare la coalizione con il centrodestra sono gli stessi che non hanno votato l'Italicum perché non c'era il premio alla coalizione...".