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POLITICA

"Nel sindacato troppa burocrazia"

Renzi: "Sindacati in crisi, oggi più tessere che idee"

Così il presidente del Consiglio nella sua rubrica sull'Unità aggiungendo che sarebbe necessaria una buona legge sulla rappresentanza sindacale. Poi sulla casa assicura: "I soldi in meno della Tasi-Imu saranno restituiti integralmente ai Comuni"

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Matteo Renzi
Roma
Nuova sferzata del premier Matteo Renzi ai sindacati, con invito nero su bianco a mettersi in discussione nel profondo in vista della riforma della legge sulla rappresentanza sindacale. "Noi ci siamo. E spero - ha scritto Renzi nella sua rubrica settimanale sull'Unità- che stavolta i sindacati accettino la sfida: una buona legge sulla rappresentanza potrebbe aiutarli a vincere la crisi che sta fortemente minando la rappresentatività delle organizzazioni. Oggi anche nel sindacato c`è troppa burocrazia. E girano più tessere che idee".

Commentanto il voto in Senato sulla Rai, dove il governo è stato battuto sull'articolo 4 (con 121 voti favorevoli e 118 contrari sono stati approvati gli emendamenti presentati dalla minoranza Dem, da Fi e dal M5S soppressivi dell'articolo con la delega al governo sul canone, ndr), Renzi scrive: "Questi atteggiamenti di pochi parlamentari feriscono l'intera comunità del Pd, i militanti o i volontari della Festa dell'Unità. Non è giusto violare le normali regole democratiche di un partito. Ma nessuna espulsione, per carità. Andiamo avanti". 

Il premier poi parla di riforme affermando che "è decisivo abolire il bicameralismo paritario e semplificare le Regioni. Se portiamo a casa questa, che è la madre di tutte le riforme, a quel punto avremo davvero svoltato". 

Capitolo casa. "I soldi in meno della Tasi-Imu - scrive poi Renzi - saranno restituiti integralmente ai Comuni. E il tuo bravo sindaco saprà farne prezioso uso".  "Smettere di tassare la prima casa - continua -  è giusto e anche equo in un Paese dove l'81% degli italiani ha sudato per acquistarsi un'abitazione".

"Quanto alle forme di finanziamento di imprese innovative nel Mezzogiorno - conclude - abbiamo fatto molte cose buone con i contratti di sviluppo e Invitalia. Adesso è fondamentale sbloccare i progetti incagliati, da Ilva a Bagnoli, dalla Sicilia a Reggio Calabria, per dare il segno concreto che finalmente la musica è cambiata". 

Ieri il presidente del Consiglio è tornato sul caso Azzollini, il senatore Ncd per cui Palazzo Madama ha negato l'autorizzazione a procedere. "Il Parlamento non è il passacarte della procura di Trani - ha affermato in conferenza stampa - e sono convinto che il Pd abbia agito in buona fede". "Chi ha letto le carte - ha aggiunto -  ha ritenuto in larga maggioranza, di votare contro l'ipotesi di arresto. Io credo alla buona fede e all'intelligenza dei senatori e dei deputati. Se vedendo le carte hanno ritenuto sussistere il fumus persecutionis, evidentemente si assumono le proprie responsabilità". La sua posizione è stata criticata dal presidente della Giunta per le Immunità del Senato, Stefano: "Il premier conservi equilibrio anche nei momenti di difficoltà e rispetti l'assoluta autonomia delle Camere in materia di immunità parlamentari".