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POLITICA

Intervista al premier

Renzi: Sud, dopo anni di assenza piani e fondi. Sul referendum costituzionale "mi gioco il posto"

Il Mezzogiorno, i rapporti con De Magistris e De Luca, le amministrative e il referendum costituzionale, ma anche la Buona scuola e l'Europa: il premier Matteo Renzi interviene in un'intervista sulle pagine del quotidiano Il Mattino di Napoli

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Abbiamo sbloccato risorse ferme da anni, perché al Sud è il momento di investire. Parole del premier Matteo Renzi, in un'intervista al Mattino l'ultimo giorno dell'anno. Se riparte l'Italia riparte anche il Mezzogiorno, ma al Sud, afferma Renzi, "riconosco la necessità di un incoraggiamento supplementare". Indifferibili i progetti di bonifica delle Terra dei fuochi e dell'area di Bagnoli, e per le infrastrutture la linea ferroviaria Napoli-Bari, il completamento dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria e la riforma dei porti. "Se noi riusciamo a fare solo una parte di ciò che abbiamo deciso e finanziato, torniamo a essere competitivi", spiega, "se poi basta o non basta al Sud, lo scopriremo solo vivendo. Per intanto, tutti quelli che dicevano che avevo dimenticato il Mezzogiorno adesso sono costretti a dimenticare le loro accuse". Un invito che il presidente del consiglio rivolge non solo agli avversari politici ma anche ai suoi compagni di partito. 

"De Magistris non ha stile istituzionale. Con De Luca grande collaborazione"
Il premier interviene anche sul rapporto con il capoluogo campano e la sua amministrazione: "Da presidente del consiglio sono molto rispettoso dell'autonomia istituzionale del sindaco. Egli ha voluto esplicitamente marcare un dissenso forte nei confronti del governo. Ha parlato di Comune 'derenzizzato', con scarso stile istituzionale. Io lo rispetto e cerco di evitare di metterlo in imbarazzo con la mia presenza". Questo non significa che "quando c'è da mettere i soldi su Bagnoli noi lo facciamo, anzi interveniamo alle evidenti mancanze del Comune su questo progetto. E lo stesso accade quando c'è da finanziare alcune iniziative culturali importanti". Massima collaborazione invece, sottolinea, con il presidente della Regione Campania, De Luca: "Non ho scelto Enzo De Luca perchè l'hanno scelto i campani con le primarie prima, e con le elezioni poi. Oggi con lui c'è non solo totale collaborazione, ma anche da parte mia grande stima personale, al netto di alcune sue dichiarazioni che non condivido, come quelle espresse su Rosy Bindi". Il premier evita le domande sui candidati sindaco e su Antonio Bassolino: "La moratoria nella discussione sulle primarie riguarda anche il sottoscritto che l'ha promossa, e quindi per ora non apro bocca".

Renzi: sul referendum costituzionale mi gioco il posto
Lo aveva già detto nella conferenza di fine anno, e lo ribadisce anche nell'intervista: "Abbiamo dimostrato che le cose in Italia si possono fare. E' chiaro che questo percorso ha bisogno di una conferma democratica, prima delle elezioni del 2018. E tale conferma non potrà  essere che il referendum: che riguarda la Costituzione e non Matteo Renzi, ma è tuttavia il progetto più importante che il mio governo ha messo in campo. Una grande, grande, grande riforma del Paese. Credo che lo vinceremo, ma devo anche essere pronto a ogni evenienza. Siccome credo che non si faccia politica per sempre, e io ho in testa di fare politica al massimo per un altro mandato, so bene che la leadership ha senso se puoi ottenere risultati concreti. Non si resta al comando se i risultati non arrivano. Quindi il referendum è il passaggio chiave anche della mia esperienza politica". 

Diversa la valutazione delle elezioni amministrative a cui Renzi non attribuisce un valore nazionale: "Sono importanti per le città", esclude ricadute sull'esecutivo in caso di sconfitta e ammette: "non partiamo da risultati strepitosi e ci vuole uno scatto. Detto questo, mentre sul referendum gli italiani votano per scegliere il futuro della democrazia, alle amministrative si va per eleggere un sindaco, quello che deve riparare le buche, mettere a posto i conti del Comune, gestire bene le partecipate. Insomma sulla Costituzione sono pronto a giocarmi il posto. Sulle elezioni di Napoli se logiocano De Magistris e i suoi numerosi sfidanti".

La Buona scuola: "Abbiamo detto addio al precariato"
Il presidente del consiglio è intervenuto anche sulla cosiddetta "buona scuola": "Oggi sappiamo che avendo mantenuto la barra dritta abbiamo detto addio al precariato. La considero una conquista di civiltà. Chi ha parlato allora di deportati dovrebbe avere il coraggio di scusarsi. Non credo che lo farà, e non è un problema. Ma se sulla buona scuola qualcuno pensa ancora al referendum, ci provi pure. Il governo tirerà dritto". 

Ue, "La commissione sia garante del rispetto delle regole per tutti"
Sul rapporto con l'Ue dice: "Io chiedo che ci siano le stesse regole per tutti. Sono d'accordo con Brunetta (una volta l'anno può accadere anche questo!), quando sottolinea il tema dei due pesi e due misure con riferimento alla Germania che non rispetta i parametri del surplus commerciale: chiedo che la Commissione sia il garante del rispetto delle regole per tutti".