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POLITICA

La nuova Commissione Ue

Renzi: "La Ue è casa nostra, no a subalternità"

Il premier in Parlamento chiede più coraggio a nuove istituzioni, domani summit europeo che chiude la stagione Barroso e apre quella guidata da Juncker: "L'Europa non è una matrigna cattiva". La Camera ha approvato la risoluzione della maggioranza sulle comunicazioni di Renzi con 279 voti a favore e 140 contrari

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Roma
"Siamo soddisfatti che finalmente si parli di investimenti e che gli strumenti di finanza per la crescita proposti dall'Italia sono oggetto di discussione e stanno nel documento finale" del Consiglio europeo. Così il premier Matteo Renzi, parlando alla Camera sull'imminente Consiglio Ue che da giovedì si riunirà a Bruxelles e sulla nuova Commissione guidata da Jean-Claude Juncker. Dopo aver parlato al Senato il premier nel pomeriggio si è recato a Montecitorio: "Oggi il parlamento Ue ha votato per la nuova commissione che partirà" nei prossimi giorni: e il consiglio di domani sarà del "già e del non ancora", con al centro "temi importanti, dalla situazione economica a quelle internazionali fino alla questione climatica e energetica, ma lo faremo con soggetti che tra qualche settimana avranno visto terminato il loro compito", ha detto il premier. 

Il piano da 300 mld
La più grande vittoria in Europa, aveva rivendicato Renzi davanti all'emiciclo di Palazzo Madama, è quella "di aver proposto, e per certi versi imposto, un piano di investimenti di 300 miliardi. E' il primo segno di attenzione non solo al rigore ma anche alla crescita e agli investimenti". "Io trovo che non sia più rinviabile" una discussione "su come l'Europa vuole puntare ad uscire dai margini stretti del solo rigore per puntare ad una strategia di crescita. Non c'è solo un problema italiano, ma dell'intera area dell'Euro", dice ancora il premier. Il tema dei 300 miliardi di investimenti sarà nel comunicato, "nel draft" finale del Vertice Ue che "sarà approvato venerdì", assicura il premier, ma "è evidente che la definizione e la declinazione di questi investimenti saranno assenti dal dibattito sin che Juncker non assumerà" il "proprio incarico": 

Europa cenerentola sullo sviluppo
Il presidente del Consiglio ricorda che "l'Europa è la cenerentola" per quanto riguarda lo sviluppo. "Noi - torna a precisare - non siamo gli osservati speciali dell'Europa, noi stiamo facendo le riforme perchè lo abbiamo deciso e non perchè ce lo chiede l'Europa. Siamo un paese grande che - puntualizza - dà al paniere della comunità europea e che dovrebbe recuperare non più con atteggiamento di chi pensa di andare in un luogo diverso da se ma con la convinzione di chi all'interno delle istituzioni europee è a casa propria".

Basta subalternità culturare
Quella di domani sarà comunque un'Europa pronta a "voltare pagina, nella guida delle sue istituzioni" spiega Renzi che al Senato aveva invitato a fare un salto di qualità nella discussione sull'Europa: "quando un portavoce Ue dice mezza parola vengono fuori i titoloni come 'L'Europa minaccia l'Italia'. Così viviamo una subalternità culturale". Ovvio che il riferimento è al fatto che "in queste ore, a fronte di rilievi che sempre sono stati fatti" rispetto alla legge di Stabilità si parla della lettera dell'Unione europea, una cosa che fa evocare chissà quali procedure e minacce". Mentre, è la linea dell'inquilino di Palazzo Chigi, "tutto questo è naturale", così "com'è naturale che l'Italia sia protagonista" senza aver bisogno di diktat esterni.

Ok della Camera a risoluzione maggioranza su discorso Renzi 
Con 279 voti a favore e 140 contrari la Camera ha approvato la risoluzione della maggioranza sulle comunicazioni del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, in vista del prossimo Consiglio europeo.  Le risoluzioni presentate dalle opposizioni invece sono state tutte bocciate.