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POLITICA

Ritratto-intervista del quotidiano americano

Renzi al Nyt: "Europa dittatura di tecnocrati che non accetta la flessibilità"

"Mi do un massimo di 8 anni poi via dalla politica", così il premier al corrispondente del New York Times che elogia Jobs Act e "il messaggio di cambiamento" arrivato con il governo Renzi

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Matteo Renzi
Jobs Act, Europa e soprattutto cambiamento e rottura rispetto agli schemi del passato. Sono gli ingredienti dell'approfondimento domenicale che il New York Times dedica al premier italiano Matteo Renzi.

Una lunga-intervista ritratto in cui il corrispondente dall'Italia del celebre quotidiano newyorchese traccia un profilo di Renzi sottolineandone gli elementi di novità rispetto ad un tempo che, agli occhi americani, non è stato dei migliori per il nostro Paese.

"Renzi, che è stato in carica meno di 10 mesi, ha 39 anni - scrive Roger Cohen -. Questo di per sé è una cosa impensabile per la gerontocrazia politica che rappresentava l'Italia, lo stato lugubrious esemplificato dal compianto Giulio Andreotti, che fu primo ministro per sette volte". "La nuova generazione deve fare politica secondo il modello del presidente americano - gli fa eco Renzi -, due mandati e fuori. Mi do un massimo di otto anni, se vinco le prossime elezioni, e poi me ne vado politica".

Tra le misure varate dal governo Renzi, il Nyt sottolinea poi con particolare enfasi il Jobs Act. Una riforma definita "di fondamentale importanza" e particolarmente notevole in un Paese come l'Italia abituato, ricorda il Nyt, ad un mercato del lavoro caratterizzato dal Jobs-for-life, cioè dal posto di lavoro fisso e per tutta la vita.

Non poteva mancare un accenno poi all'Europa e al governo di questa, con il Nyt che incorona il premier "Mr. Anti-Austerity". Una realtà descritta da Renzi come "una dittatura di burocrati e tecnocrati che non vuole accettare che la politica è il regno della flessibilità". Ma, riconosce il premier italiano, anche l'Italia ha delle colpe, in primis "non aver fatto le riforme 10 anni fa". E torna, il premier italiano, ha rilanciare la sua idea di sottrarre alcuni settori strategici al Patto di Stabilità, come banda larga digitale, istruzione, ricerca, energia ed economia verde.

Ed infine, parlando dell'ultima inchiesta che coinvolge esponenti delle istituzioni, Renzi dice: "Prima di tutto però devo mettere in ordine il mio Paese, altrimenti non possiamo essere credibili".