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POLITICA

La resa dei conti nel Pd

Renzi dagli Usa: “La politica litiga su tutto, io penso al futuro”

E afferma. "Stacco qualche ora mentre partito scrive regole congresso". Intanto la scissione nel Pd è cosa fatta: Emiliano resta e sfida Renzi. Bersani: io non parteciperò

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"Mentre la politica italiana post-referendaria litiga su tutto o quasi, il mondo fuori continua a correre. Ho deciso di staccare qualche ora - mentre il PD scrive le regole per il congresso - e di dedicarmi ad alcuni incontri di qualità in California. Il futuro, prima o poi, torna. E allora facciamoci trovare pronti: anziché litigare sul niente, proviamo a imparare da chi sta costruendo il domani prima degli altri". Così Matteo Renzi sul suo blog parla del suo viaggio in Usa. In questo primo giorno mi ha colpito - tra l'altro - dice Renzi - la visita a Tesla, l'innovativa azienda di auto elettriche che ha il quartier generale a Palo Alto. Ho incontrato il vulcanico fondatore, Elon Musk, una personalità che mi aveva sempre incuriosito molto e che non avevo mai conosciuto prima di oggi. Difficile sintetizzare in breve i contenuti della chiacchierata. La scommessa sulle energie alternative per la mobilità, ma anche per la casa, il sogno di rendere possibile la vita su Marte, il super treno chiamato HyperLoop che sta facendo i primi esperimenti proprio in questi mesi, il design, l'Europa, la sostenibilità".

Intanto la scissione nel Pd è cosa fatta: Bersani annuncia che non rinnoverà la tessera del partito, i suoi non partecipano alla direzione e annunciano di essere al lavoro "per un nuovo soggetto di centrosinistra". Resta invece Michele Emiliano che ieri si è candidato alla segreteria, dove si prospetta una sfida a tre, se il ministro Orlando scioglierà le sue riserve. 

Direzione Pd, Emiliano: mi candido alla segreteria, nessuno può cacciarmi
"L'avrei voluto fare in assemblea ma il rispetto che ho per Rossi e Speranza non me l'ha consentito" Ha detto ieri Emiliano ribadendo che si candiderà alla segreteria del Pd. "Questa è casa mia, casa nostra e nessuno può cacciarmi o cacciarci via". Michele Emiliano intervenendo in direzione Pd. "Con Rossi e Speranza abbiamo condotto una riflessione comune - ha continuato - Enrico e Roberto sono persone perbene, di grande spessore umano che sono state offese e bastonate dal cocciuto rifiuto ad ogni mediazione. Renzi è il più soddisfatto per ogni possibile scissione".

"Il tentativo di Cuperlo di ridare comprensibilità a questa vicenda - ha proseguito il governatore - sta naufragando su tatticismi fondati sulla interpretazione delle regole. La direzione potrebbe dare un'indicazione alla commissione ma lo dico con la stanchezza di chi ha compreso come andrà questa storia", ha detto poi a proposito della proposta di tenere le primarie a luglio. 

Renzi ha fretta per vincere a ogni costo
"Mi candido nonostante il tentativo del segretario uscente di vincere il congresso a ogni costo e con ogni mezzo, approfittando di aver gestito tutto il potere economico, politico e mediatico. Ha fretta e non concede il tempo necessario a girare nemmeno la metà delle province. Perché i suoi errori, ove discussi, porterebbero a un suo indebolimento", ha incalzato Emiliano, aggiungendo: "Nonostante il poco tempo ci proveremo lo stesso perché per noi il congresso non sarà mai una prova muscolare". 

La direzione ha eletto i membri della commissione Statuto, composta in rappresentanza di tutte le correnti e che definirà nei prossimi giorni le regole. Per bloccare la scissione a nulla sono serviti gli appelli accorati dei padri nobili del Pd, nè di Veltroni nè di Fassino in assemblea, nè di Enrico Letta e quello di Romano Prodi che ha confessato la sua angoscia e il fatto di essersi attivato con decine di telefonate per scongiurare il peggio.