Renzi: chiudere le frontiere? Tradiremmo la nostra identità europea

"Nessuno di noi fa le bizze ai tavoli europei. Noi non chiediamo all'Europa qualcosa in più, ma pensiamo che l'interesse nazionale non sia una parolaccia. Io non penso che per essere credibile in Europa bisogna sempre dire di si'". Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, dal teatro Bibiena di Mantova torna sulle polemiche di questi giorni che hanno visto contrapposti Italia e Ue."L'interesse nazionale - prosegue - trova naturale corrispondenza nel sogno europeo, oggi è arrivato il momento di costruire l'Europa dei figli". E spiega: "Il posto in cui l'Italia deve stare, è la guida europea, di un'Europa che non sia solo numeri e burocrazia, ma valori e ideali. Faremo tutto il possibile perchè l'Italia sia nelle condizioni di prendere per mano donne e uomini europei e far smettere di vivere nella paura, ma vivere nell'apertura, nella tolleranza, nell'innovazione". Il Presidente del consiglio italiano torna poi a parlare di terrorismo."Noi non ci rassegniamo ad avere paura" ha detto, ricordando l'importanza di eventi come quello di  oggi proprio per rispondere al terrorismo che colpisce i luoghi della nostra storia e della nostra quotidianità". Poi si sofferma a parlare di uno dei temi che più dividono l'Ue: l'accoglienza dei migranti e ribadisce che la chiusura delle frontiere tradisce l'identità europea. Sulla politica interna, il premier fa cenno alla legge di stabilità e chiarisce che una delle misure che avranno effetti immediati è lo sblocco del patto di stabilità. "Si tratta - dice -  di circa due miliardi di risorse, allmeno due miliardi già sbloccati nei fatti".