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POLITICA

Video su Youtube

Renzi fa il bilancio del viaggio negli Usa: "Italia non è un paese finito"

Sull'aereo che lo sta riportando a Roma il presidente del Consiglio parla della missione negli Stati Uniti. Attenzione a Fiat, immigrati e futuro del Paese 

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Roma


La missione in Usa è servita a dimostrare che  "l'Italia non è un paese finito ma un paese infinito, pieno di risorse e bellezza". Sono le parole del premier Matteo Renzi in un video visibile sul canale youtube del governo in cui fa il bilancio del suo viaggio negli Stati Uniti. "Torniamo convinti che la pagina migliore l'Italia la debba ancora scrivere,e tutti insieme la scriveremo" sottolinea Renzi, aggiungendo che "in questa missione impreziosita anche dall'incontro con Obama, Bill Clinton, Hillary Clinton e con il segretario generale dell'Onu  abbiamo soprattutto ricordato una  frase di un grande personaggio delle nazioni unite, Dag Hammarskjold, , che diceva 'al passato grazie al futuro sì'. Se ci pensate è anche l'emblema dell'Italia e di quelle donne e uomini che continuano a credere che l'Italia non sia un paese finito ma un paese infinito, pieno di risorse e bellezza". 

L'attenzione al futuro
Nel bilancio di Renzi soprattutto l'attenzione al futuro quando ricorda che è stato "un viaggio partito dal futuro, dal futuro della California, dalla Silicon Valley, di Stanford, degli startupper italiani, dei giovani scienziati, di Twitter, di Yahoo, di Google, dove abbiamo incontrato gli amministratori delegati, i fondatori. E' un viaggio - ha proseguito - che ha preso le mosse dalla Silicon Valley, da San Francisco, per dire che l'Italia può pensare al futuro. L'Italia non deve limitarsi a rappresentarsi come una grande nazione del passato. E molti di questi ragazzi, molti di queste donne e uomini che dedicano la loro vita all'innovazione, sono in grado di spiegarcelo, di indicarci la via".

Fiat e l'intuizione di Marchionne
"L'intuizione di Sergio Marchionne" con Fiat-Chrysler rappresenta "il futuro degli stabilimenti in Italia" ha aggiunto il presidente del Consiglio nel video. "Il passato che ha saputo cambiare, quello di Detroit, la sede della Fiat Chrysler, una grande fabbrica e un edificio dove oggi si parla anche italiano" ha sottolineato il premier nel suo 'Diario di bordo' pubblicato su Youtube. Una intuizione, spiega Renzi che guarda al "futuro di tanti stabilimenti in Italia ma anche il futuro di chi pensa che non c'è solo il ricordo di ciò che abbiamo fatto, ma c'é la voglia di costruire il domani".

Il Mediterraneo cuore dell'Europa
Infine lo sgurado sul Mediterraneo, considerato mare del dialogo: il messaggio è stato ribadito da Rezi ripercorrendo i temi del suo intervento davanti all'Onu, ha sottolineato l'importanza di ricordare le decine di migliaia di migranti salvati grazie all'operazione Mare nostrum. "Il Palazzo di Vetro - ha detto -  è il luogo dell'Assemblea delle Nazioni Unite ma anche il luogo nel quale tante speranze sono riposte da parte dei diseredati, dei poveri e dei senza diritti di tutto il mondo".

"Nel mio intervento alle Nazioni Unite, portando la voce dell'Italia ho voluto rappresentare sicuramente - ha proseguito - la dignità e l'orgoglio di sessanta milioni di italiani che sanno che i valori di civilità, libertà, bellezza, uguaglianza, contro la pena di morte e per i diritti sono valori storici per il nostro Paese. Ma ho voluto anche portare la voce degli ottantamila uomini e donne salvati dalla Marina e dalle forze
dell'ordine italiane nell'operazione Mare nostrum. Sono ottantamila medici, ottantamila musicisti, ottantamila artisti, ottantamila operai, ottantamila cuochi, ottantamila impiegati che sono strati strappati dal Mediterraneo".

"Noi vogliamo - ha insistito Renzi - che il Mediterraneo sia il cuore dell'Europa e non il cimitero del mondo. Noi vogliamo che il Mediterraneo torni a essere, diceva un grande sindaco di Firenze, Giorgio La Pira, il prolungamento del lago di Tiberiade, il luogo nel quale persone di storie diverse, di esperienze diverse, aggiungo oggi di religioni diverse, possano dialogare, possono condividere e perché no costruire quella pace di Abramo che manca in Libia, sicuramente ma soprattutto manca nella terra che ha dato origine e che per tanti credenti è la Terrasanta".