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POLITICA

Voto 4 dicembre

Referendum, Renzi: "Il rischio del governo tecnico c'è ed è evidente"

"La mia idea e' dare semplicita' all'italia", dice il Premier a Charlie Rose, storico giornalista americano che lo ha intervistato per la trasmissione di approfondimento '60 minutes' in onda sulla Cbs. Allarme del Financial Times: "Se vince il No 8 banche rischiano il fallimento"    

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Una "ricaduta" del referendum "sul governo certo che c'è. E' evidente che non possiamo avere un paese fermo a galleggiare. Non sto a far politica per aggiungere una riga al curriculum vitae. Io non sto a vivacchiare e galleggiare nei giochini. Io non sono come tanti". Lo dice il premier Matteo Renzi a un'iniziativa per il Si' a Torino. 

A 7 giorni dal voto, Renzi osserva che quella con il referendum è una partita difficile, a guardare i numeri dei partiti: 'il Pd ha il 35% e poi qualcuno del Pd non vota...saremmo 35% a 65%'. Ma aggiunge che 'tanti non del Pd hanno voglia di un paese più semplice', e il risultato non dipende dai partiti ma dai
cittadini. Convinto che vincera' il No e' invece Berlusconi,

Renzi: rischio governo tecnico, solo Sì lo scongiura 
"Il governo tecnico non lo posso scongiurare io, lo dovete scongiurare voi con il Sì" - afferma Renzi - "Mario Monti, l'ideologo e capo dei governi tecnici, ha detto che ho fatto troppi bonus fiscali. Il punto è che non è che si può votare di Sì perché uno alza le tasse e poi dire No se si abbassano". E aggiunge - "L'ho detto in tutte le salse cosa faccio se vince il No. Non voglio giocare sulla paura, evocare il salto nel buio ma voglio che si sappia che il governo è nato per fare le riforme e se non si fanno è evidente che qualcosa non ha funzionato. Poi se qualcuno deve votare contro per odio personale, va bene. Ma a noi hanno insegnato che non si fa politica contro qualcuno ma per qualcosa. Quelli del No se li metti in una stanza non sono d'accordo su nulla...Se fosse già in funzione la riforma e oggi qualcuno proponesse un di più di fondi e un sistema per dare 315 poltrone, se ci fosse uno che vuole inventare il Cnel, questo qualcuno sarebbe preso in giro e portato via. Nessuno direbbe ok la tua riforma l'accogliamo. Allora perché c'è la paura di dire Sì al futuro? In parte per colpa della personalizzazione che abbiamo fatto. In parte per la nostalgia".

Renzi,pasticcio c'è adesso, è folle sistema bloccato
 "Non è una riforma perfetta, la riforma perfetta non si farà mai. Ma non è una riforma pasticciata. E' normale che su alcune cose abbiamo dovuto fare compromessi. Ma il pasticcio è quello che c'è adesso, con maggioranze che rischiano di non essere uguali tra Camera e Senato. Noi stiamo rimediando al pasticcio"  sottolinea il premier.


L'intervista alla Cbs: "Mia idea e' dare semplicita' all'Italia 
"La mia idea e' dare semplicita' all'italia". E' uno dei modi in cui Renzi spiega il referendum che si terra' in Italia il prossimo 4 novembre a Charlie Rose, storico giornalista americano che lo ha intervistato per la trasmissione di approfondimento '60 minutes' in onda sulla Cbs.    




Durante la conversazione si e' parlato anche della vittoria di Donald Trump eletto presidente negli Stati uniti, un fatto che Renzi ha ammesso essere stato per lui "una sorpresa", raccontando poi di aver chiamato il presidente eletto.  
Il tema e' stato affrontato pero' brevemente, il resto dell'intervista - condotta a Palazzo Vecchio a Firenze - e' stato infatti dedicato alla prossima scelta degli italiani. "L'Italia e' incredibile - ha spiegato il premier - perche' e' un paese con 950 parlamentari. il doppio che negli Usa". Questo referendum, ha aggiunto, "non e' un referendum per cambiare la democrazia in italia, ma per ridurre la burocrazia in italia. Il nostro sistema e' nelle mani della burocrazia: tutto e' difficile, tutto e' complicato. la mia idea e' dare semplicita' all'Italia".   

"Personalizzare il referendum? Sì, è stato un errore"
Sollecitato poi sulle critiche di aver 'personalizzato' il referendum, Renzi ha risposto con un'ammissione di colpa: "Si', e' stato un mio errore all'inizio, riconosco l'errore. sono un uomo, posso commettere degli errori". Poi pero' ha insistito, sottolineando di credere nella sua scelta per la riforma: "Dopo due anni e mezzo a Roma da premier sono assolutamente sicuro del ruolo potenziale del mio paese", ha detto. Quindi ha concluso: "con il si' l'italia da' il via al futuro. perche' negli ultimi vent'anni l'italia ha discusso solo del passato. il passato e' meraviglioso. ma l'Italia non e' solo un museo. l'Italia non e e' solo il passato. questo e' il punto".

Machiavelli è il simbolo dell'intelligenza degli italiani
Nell'intervista c'è spazio anche per Niccolò Machiavelli. "Per gli Italiani è il simbolo della ricerca del potere a ogni costo e per questo Machiavelli è odiato", dice Renzi. "Ma per me è il simbolo dell'intelligenza degli italiani".

Referendum, Financial Times: con il 'no' otto banche a rischio fallimento
Se vincerà il 'no' al referendum del 4 dicembre, "fino a otto banche italiane in difficoltà saranno a rischio fallimento", in quanto l'incertezza sui mercati allontanerà eventuali investitori per ricapitalizzarle. Lo scrive il Financial Times online, citando fonti ufficiali e bancarie di alto livello. Secondo il quotidiano della City, le banche a rischio sono otto: il Monte dei Paschi di Siena, la terza banca italiana per asset; tre banche di medie dimensioni (Popolare di Vicenza, Veneto Banca e Carige), quattro piccole banche 'salvate' l'anno scorso: Banca Etruria, CariChieti, Banca delle Marche e CariFerrara. Per le fonti del Ft, lo scenario da incubo sarebbe il seguente: fallisce il salvataggio di Montepaschi, e crolla la fiducia in generale "mettendo in pericolo una soluzione di mercato per le banche in difficoltà" italiane, soprattutto se il premier Matteo Renzi si dimetterà. Un altro dei timori è che le eventuali difficoltà delle otto banche possano "minacciare l'aumento di capitale di 13 miliardi di euro di Unicredit, la prima banca italiana per asset e la sua unica istituzione finanziaria di rilievo, in calendario all'inizio del 2017".