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POLITICA

Conferenza stampa a Palazzo Chigi

Renzi: Rai, un CdA di professionisti

"il CdA Rai non poteva che essere espressione dei gruppi parlamentari presenti in Vigilanza, perché naturalmente si fanno gli accordi sulle rispettive appartenenze"

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Il presidente del Consiglio Matteo Renzi
Il presidente del Consiglio Matteo Renzi, appena rientrato dal Giappone, ha incontrato i giornalisti a Palazzo Chigi per parlare della riforma della Pubblica amministrazione approvata ieri e di Rai. "Le norme sulla P.a. - ha detto con soddisfazione -  segnano un ulteriore tassello del lavoro di modernizzazione del Paese che sta andando avanti con ritmi inediti: mai abbiamo approvato tante riforme tutte insieme e potrei fare con una cantilena i provvedimenti attuati, perché non era mai accaduto nella storia repubblicana". 

"Noi abbiamo ancora molta fame - aggiunge - e questo ci porta a dire che molte delle cose che dobbiamo realizzare saranno oggetto del lavoro dei prossimi mesi". Parla di un futuro prossimo visto che il primo appuntamento lo fissa per settembre, subito dopo il rientro dalla pausa estiva: "Noi non perdiamo tempo, entro il mese di settembre presenteremo all'attenzione del Cdm alcuni decreti. La riforma della P.a. dà più slancio alla conferenza dei servizi, con decisioni più rapide. Mi è capitato in campagna elettorale di dire che alcune conferenze dei servizi somigliavano a terapie di gruppo e auto aiuto. Ora l'obiettivo è lavorare per via telematica poi se necessario avere un momento di confronto finale con tempi certi". La scaletta delle riforme prevede anche una tempistica di più ampio respiro. "Questo percorso di riforme avrà un ulteriore coda di interventi fino al 2016, primi mesi del 2017".

Continuando a parlare della riforma della Pa il premier evidenzia lo spirito guida del provvedimento: "C'è un punto chiave: vogliamo rafforzare l'idea di Stato" e "semplificare non significa indebolire ma esattamente l'opposto" e il messaggio di un "rafforzamento della statualità" passa anche dalla Scuola nazionale dell'amministrazione pubblica (Snap)". La semplificazione passa anche per i tagli degli enti ritenuti inutili: "Faremo una legge taglia enti per cancellare gli enti inutili, quelli che a nostro giudizio sono fuori controllo".  

La riforma "riduce anche il numero delle Camere di commercio che vengono dimezzate" e prevede una "drastica riduzione delle società partecipare". Così conferma l'obiettivo di una drastica riduzione "da 8.000 a 1.000", anche se spiega "pare che siano più di 8.000, numero magico fato da Cottarelli". Comunque, aggiunge,"non basta una norma per ridurre le partecipate ci deve essere un'iniziativa di soggetti pubblici e provati che intervengono su singole realtà".

Poi inevitabilmente ha speso del tempo anche per parlare delle nomine Rai fatte ieri e che devono essere completate con la ratifica del Presidente e del Direttore generale. Alle dure polemiche piovute da più parti che hanno ricordato come il presidente del Consiglio avesse promesso di liberare l'azienda di Stato dalla lottizzazione politica ha risposto: "Trovo stravagante il dibattito: io voglio che la Rai sia rilanciata e sia forte ma non potevamo aspettare oltre" per le nomine e per effetto della Gasparri "il cda Rai non poteva che essere espressione dei gruppi parlamentari presenti in Vigilanza, perché naturalmente si fanno gli accordi sulle rispettive appartenenze". Quindi continua il premier "quando la legge Gasparri sarà superata sarà meno forte anche l'impatto dei partiti".

Comunque per Renzi le persone nominate sono dei professionisti della comunicazione, persone che vengono da esperienze come quella "giornalistica e televisiva". Insomma "esperti della comunicazione, non astrofisici".

Per il completamento delle nomine "credo che nella giornata di domani si riunirà la commissione di Vigilanza per scegliere se confermare l'indicazione della presidente indicata". Per quanto riguarda il caso dei pensionati del cda Rai è un "non-problema"- secondo Matteo Renzi - "La norma, per come l'abbiamo studiata, permette a delle persone in pensione di entrare nel cda Rai. Si discute se abbiano diritto ad avere uno stipendio. Per il bilancio della Rai mi dovrei augurare di no, per queste persone mi auguro di sì. Stanno discutendo in queste ore, ma è un non problema".

Infine sempre sulla Rai: "Vorrei rivolgere un ringraziamento non formale a Tarantola e Gubitosi che hanno svolto un lavoro importante, accettando di servire la Rai in un momento di difficoltà e ne possono essere legittimamente orgogliosi".