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ITALIA

Alla frontiera di Bardonecchia

Respinta al confine, migrante incinta muore dopo il parto

La  donna nigeriana era stata rimandata indietro a metà febbraio dalla polizia francese ed era ricoverata a Torino dove il bimbo è nato con un cesareo

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Muore nel partorire il figlio con il cesareo, dopo essere stata respinta al confine francese. E’ successo a una migrante nigeriana, malata di un grave linfoma e incinta di poche settimane, che era stata respinta a metà febbraio delle autorità francesi alla frontiera di Bardonecchia e poi ricoverata all’ospedale Sant’Anna di Torino. A prestarle soccorso erano stati i volontari di Rainbow4Africa, il cui presidente, Paolo Narcisi, ora accusa le autorità transalpine che secondo lui “sembrano avere dimenticato l'umanità".
 
La nascita del bimbo, 700 grammi,  è definita da Narcisi “un miracolo” ed è ora in corso una gara di solidarietà per aiutarlo. Il confine è lo stesso su cui, nei giorni scorsi, una guida alpina francese ha salvato una migrante, anche lei incinta, e per questo rischia ora una condanna fino a cinque anni. "I corrieri trattano meglio i loro pacchi", attacca il presidente della Ong, che punta il dito contro l'intransigenza della Gendarmeria francese. La migrante era arrivata alla frontiera a metà febbraio, con le strade impraticabili per le nevicate, mai così abbondanti negli ultimi anni. I volontari che l'hanno soccorsa dicono che "non si reggeva sulle gambe" eppure i gendarmi, anziché accompagnarla al vicino ospedale di Briancon, l'hanno scaricata davanti alla stazione di Bardonecchia, proprio "come un pacco", sostiene Narcisi.
 
Ricoverata per una settimana all'ospedale di Rivoli, la donna è stata poi trasferita al Sant'Anna, nel reparto di Ostetricia e Ginecologia universitaria. Le sue condizioni sono precipitate all'improvviso: lo scorso 15 marzo, subito dopo il parto cesareo nella terapia neonatale, il bimbo pesava appena 700 grammi. Grazie alle cure della Rianimazione del Sant'Anna, a una settimana di distanza ha già preso altri 200 grammi. Un miracolo della vita, nella tragedia della morte della giovane mamma, che ha lasciato solo il padre a prendersi cura del bimbo. Tra i medici del Sant'Anna è scattata così una gara di solidarietà.