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POLITICA

Riforma della Giustizia

Responsabilità civile dei magistrati, no del Csm al ddl: "Mette a repentaglio l'indipendenza"

Il plenum del Consiglio Superiore della Magistratura si esprime contro il disegno di legge del governo. Il parere, inviato al ministro della Giustizia Andrea Orlando, è passato a maggioranza: contrari i laici di centrodestra

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La sede del Csm
Roma
Il plenum del Csm boccia il ddl del governo che riforma la responsabilità civile dei magistrati. In un parere al ministro della Giustizia Andrea Orlando, il plenum scrive che mette a "repentaglio l'indipendenza" dei giudici e può determinare anche un "inesauribile contenzioso" e, per questa via, "ulteriori rallentamenti della macchina giudiziaria".
 
Approvazione a maggioranza
Dopo un lungo dibattito, il parere è passato con 19 voti a favore e con tre voti contrari. Contro si sono espressi i laici di centrodestra, Elisabetta Alberti Casellati e Pierantonio Zanettin di Forza Italia e Antonio Leone di Ncd. Non ha partecipato alla votazione il vicepresidente Giovanni Legnini.
 
Le perplessità del Csm
Il Csm critica alcuni snodi fondamentali del ddl, primo tra tutti l'eliminazione del filtro di ammissibilità dei ricorsi. Al parere approvato è stato inserito un emendamento alla parte introduttiva del testo che prende atto "con soddisfazione" dell'intervento legislativo se questo sia considerato "come mosso dall'esigenza di dare corretta attuazione all'orientamento della Corte di giustizia europea" che prevede la responsabilità diretta dello Stato e "purché la correzione della legge Vassalli non porti pregiudizio ai principi richiamati".

La replica del governo
"Vi sono forze politiche, anche di maggioranza, che considerano il testo sulla responsabilità civile dei magistrati migliorabile in senso diametralmente opposto rispetto a quanto sollecitato dal Csm. Ritengono infatti che vi siano ancora troppe limitazioni al diritto di far valere la responsabilita civile a carico dello Stato e dei magistrati". E' quanto afferma il viceministro della Giustizia Enrico Costa. "Il testo - aggiunge - non è blindato e l'obiettivo è quello di avere una norma più efficace della Vassalli, che in un quarto di secolo ha determinato non più di 6 o 7 condanne".

Il 10 novembre plenum con il ministro della Giustizia
Il confronto andrà avanti anche nelle prossime settimane. Per il pomeriggio del 10 novembre è stato fissato un plenum straordinario del Csm a cui parteciperà il ministro della Giustizia Andrea Orlando.