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ITALIA

Il collegio sindacale sostituirà temporaneamente il Cda

Rifiuti: la sindaca Raggi revoca Cda di Ama, via l'amministratore unico Bagnacani

La decisione è stata comunicata nel corso di una giunta che ha "preso atto" dei disservizi

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Finisce l'era di Lorenzo Bagnacani in Ama. La sindaca di Roma, Virginia Raggi, ha firmato un'ordinanza con cui revoca l'intero consiglio di amministrazione della municipalizzata dei rifiuti della Capitale. La decisione è stata comunicata nel corso di una giunta che ha votato una memoria con cui, a quanto si apprende, ha "preso atto" dei disservizi e del mancato raggiungimento da parte della governance degli obiettivi prefissati. Il collegio sindacale sostituirà il Cda per il tempo strettamente necessario alla ricostituzione del consiglio.

Una decisione che era nell'aria dopo giorni di scontro tra Palazzo Senatorio e Bagnacani, l'amministratore unico fortemente voluto da Pinuccia Montanari ex assessore all'Ambiente, che nei giorni scorsi ha dato le sue dimissioni. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la mancata approvazione del bilancio 2017 e lo scontro sul fondo crediti da 18 milioni di euro. Ora la società sarà guidata dal collegio sindacale fino alla nomina del nuovo Cda.

Sindacati: stipendi non a rischio
"Abbiamo chiesto rassicurazioni sia sulle banche sia sugli stipendi. Raggi ci ha detto che gli stipendi non sono in discussione e che è in corso un confronto con le banche che entro la fine del mese verrà risolto''. Lo ha detto il segretario generale Fp Cgil Natale di Cola al termine dell'incontro in Campidoglio tra i sindacati e la sindaca di Roma.

Pd: Raggi dica chi ha sbagliato del M5S
"La revoca del Cda di Ama da parte della sindaca Raggi apre una crisi senza precedenti nell'azienda capitolina. La Raggi dica chi ha sbagliato del M5s nella gestione di Ama, visto che la governano da tre anni. Ad oggi lo scenario che è davanti agli occhi di tutti, al di là delle rassicurazioni di rito dell'Assessore Lemmetti e del dg Giampaoletti, è quello di un'azienda avviata al fallimento o al concordato  preventivo. I pagamenti degli stipendi dei dipendenti e quelli dei fornitori sono a rischio". Così in una nota il gruppo capitolino del Pd.