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POLITICA

L'ex premier ad un'iniziativa di Fi

Berlusconi: "Molto preoccupato su riforma della Giustizia. Con FI voglio vincere, ma senza alleati"

Parole da leader quelle che arrivano da una convention FI a Civitanova Marche:   "Sappiamo di doverci preoccupare - ha detto il leader forzista in merito alla riforma sulla giustizia annunciata dal Ministro Orlando (LEGGI) - perché i giustizialisti non possano prevalere con norme che limitino la nostra libertà"

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Silvio Berlusconi
Intervenendo telefonicamente a un'iniziativa di Forza Italia a Civitanova Marche Silvio Berlusconi è tornato a parlare di giustizia dicendosi "molto, molto preoccupato" per la riforma che il ministro Andrea Orlando ha ribadito di voler fare in tempi rapidi ma comunque con l'accordo delle opposizioni. "Sappiamo di doverci molto, molto preoccupare - ha spiegato l'ex premier - perché i giustizialisti non possano prevalere con norme che limitino la nostra libertà". 

Parole che suonano come una risposta a quella affidate dal Guardasigilli al Corriere della Sera: "Sui reati finanziari - sottolineava Orlando - c'è intesa coi 5 Stelle, sulla responsabilità dei magistrati con FI (LEGGI)".

L'ambizione di Forza Italia
Il leader forzista nel suo intervento ha parlato anche di altro e del futuro del suo partito. "Io ho il sogno di vincere con Forza Italia da sola senza alleati per poter disporre di una chiara maggioranza in Parlamento", ha spiegato ricordando però che l'ambizione di Forza Italia è "conquistare gli elettori moderati". "Bisogna fare di Forza Italia la rappresentante di tutti i moderati, maggioritaria nel paese, che possa prendere in mano il governo del paese e garantire a tutti una totale assoluta libertà". "Se riuscissimo a convincerne anche 2-3 su 10 - ha spiegato - e se riuscissimo con le sentinelle del voto a non farci sottrarre quei tantissimi voti che ci sono sempre stati sottratti, riusciremmo a ottenere una grande vittoria. Riusciremmo a vincere alla grande". 

Porte aperte per tutti
"Abbiamo aperto le porte a tutti quelli che vogliono tornare", ha sottolineato Berlusconi. "Siamo aperti a tutti coloro che hanno pensato fosse meglio andare da un'altra parte e cercare di formare un altro partito - ha aggiunto - ma poi questo partito ha tradito le loro aspettative". Le porte, ha però ricordato, "restano chiuse per tutti quelli che ritengono ancora sia una posizione giusta stare al governo con la sinistra".

In Italia tre colpi di Stato
"La nostra situazione è tale che non si può più definire una democrazia. Siamo paralizzati da un assetto istituzionale che non si può cambiare dal 1948 e che rende ingovernabile il nostro paese". Berlusconi è quindi tornato a puntare il dito contro Mani Pulite e parlare degli "altri tre colpi di Stato che abbiamo subito - ha detto - sul nostro corpo". "Siamo stati governati da tre governi consecutivi non eletti dai cittadini - ha continuato l'ex premier - e ora abbiamo un governo che si regge su una maggioranza che è stata ottenuta in modo non certo corretto". Alla Camera, ha ricordato l'ex premier, "ci sono 144 parlamentari dichiarati incostituzionali dalla stessa Corte Costituzionale e 32 senatori che erano stati eletti con noi con il mandato di contrastare la sinistra". "E' venuto il momento di reagire", ha concluso.

La politica in tv è morta
Secondo Berlusconi, gli elettori sono ormai "raggiungibili solo attraverso un contatto personale diretto". "Non li possiamo convincere attraverso la televisione, perché non la guardano più". "Avete visto il calo delle trasmissioni di approfondimento politico, gli elettori non seguono i tg, soprattutto quando arriva il famigerato pastone. Non leggono neppure i giornali".