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POLITICA

Vertice a Montecitorio

Riforme, Renzi all'incontro Pd-M5S: "Democratellum non dà governabilità"

Renzi critico con il modello pentastellato "con questa proposta non si ottiene la maggioranza, pronti a ragionare sulle preferenze" ma ribadisce "la nostra priorità rimane la governabilità". Di Maio propone un nuovo incontro, Grillo si è detto soddisfatto del confronto

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(Ansa)
Il premier apre ad un nuovo incontro con il M5S sul tema della riforma elettorale. Un'apertura però condizionata, "vi proporrei di arrivarci con le idee chiare" dice alla fine del vertice e detta le condizioni necessarie per continuare il confronto. In diretta streming la delegazione del Movimento 5 Stelle ha presentato al Pd il modello del "Democratellum", la sua proposta di riforma elettorale. "Siamo molto felici di poter ragionare e confrontarci insieme - ha esordito il Presidente del Consiglio - se c'è un modo di trovare un punto d'incontro sulla legge elettorale ne siamo felici, perché le regole si scrivono insieme e lo diciamo fin dal primo momento". Sul confronto sulla legge elettorale ribadisce "Per noi è prioritaria la governabilità, poi le preferenze". Ed è proprio la governabilità la principale critica alla proposta pentastellata.

Grillo, assente all'incontro, si è detto molto soddisfatto in una telefonata ai suoi. "Beppe si è detto molto soddisfatto di come è andato l'incontro, come del resto lo siamo tutti noi" fa sapere Danilo Toninelli, ora l'attenzione è tutta sul prossimo incontro "Il nostro obiettivo è fare una buona legge elettorale, che non corra rischi di incostituzionalità" dice il deputato

Nel confronto accanto al premier e segretario del Pd, il vice-segretario del partito Debora Serracchiani, il capogruppo alla Camera Roberto Speranza e l'eurodeputata Alessandra Moretti. 
La delegazione M5S a Montecitorio è invece composta dal vicepresidente della Camera Luigi Di Maio,dai capigruppo di Camera e Senato Giuseppe Brescia e Maurizio Buccarella e il deputato Danilo Toninelli.

La proposta del M5S "non è a scatola chiusa"
Ad aprire il confronto il vicepresidente della Camera Di Maio che ha sottolineato "siamo a questo incontro con spirito di responsabilità". Poi dice "Non è una proposta a scatola chiusa ma crediamo abbia tanti valori anche perchè sottoposta al vaglio dei cittadini. Non abbiamo intenzione di andare avanti all'infinito, pensiamo sia una legge molto valida e pensiamo si debba fare".
Poi la parola al deputato pentastellato Danilo Toninelli che ha presentato la proposta di legge dei M5S, il "Democratellum": "Abbiamo paura che possa capitare con l'Italicum quello che è capitato col Porcellum: pensiamo che Italia non si possa permettere una crisi istituzionale di otto anni come è capitato col Porcellum". 

Renzi "non dà governabilità"
Dopo aver ascoltato le proposte M5S prende la parola il premier: la proposta, che chiama "Toninellum", è "molto interessante sotto tanti aspetti ma gravemente deficitario sotto il profilo della governabilità". In sostanza con la proposta elettorale del M5S "non si ottiene la maggioranza".  Ed aggiunge "La sera delle elezioni si deve sapere chi ha vinto ed eventualmente siamo pronti a introdurre il ballottaggio".
Seppur dicendosi felice dell'incontro non manca di ricordare che "Il 14 dicembre abbiamo lanciato la proposta di estendere la discussione sulla legge elettorale a tutti i partiti con un hashtag. La reazione di allora fu un altro hashtag che non vi dico perché in questo orario non si può. Il nome con cui Grillo liquidò l'hashtag non lo dico".

La discussione sulla legge elettorale
Uno scambio serrato quello tra il premier e i deputati Di Maio e Toninelli. Secondo il Pd il Democratellum oltre all'ingovernabilità ha anche un altro difetto "A mio giudizio il vostro sistema ha il rischio di essere oggetto di voto di scambio come le preferenze. Ma voi, oltre a questo, date al partito politico la possibilità di allearsi con chi vuole il giorno dopo. Mentre il nostro sistema costringe a dire prima con chi ci si allea, con il vostro sistema si attribuisce al gruppo il potere di decidere gli alleati". Il premier ironizza sul modello proposto dai cinquestelle " il sistema 'Toninellum' io lo definisco complicatellum o grande fratellum". E dopo l'incontro si twitter esprime le sue perplessità sulla proposta pentastellata anche Alessandra Moretti.



Preferenze
Per quanto riguarda le preferenze per il Pd non c'è problema. "Non pensate che abbiamo paura. Lo diciamo con serenità, non per far polemica ma in modo costruttivo". Ribadendo che "Per noi è prioritaria la governabilità, poi le preferenze" il premier ha sottolineato che il primo degli eletti M5S nel Nord Est ha preso 30 mila voti, Alessandra Moretti 230 mila. "Per l'Italia è più conveniente avere la governabilità. E' assolutamente fondamentale che chi vince le elezioni il giorno dopo governi". Immediata la replica di Di Maio "è vero che voi avete preso migliaia di preferenze e io 30mila. Ma voi siete un partito che una tradizione di 60 anni. Io ho preso 182 voti alle parlamentarie ma il M5s non ha mai avuto problemi di mercato di tessere".

Di Maio "governabilità va meritata" e propone nuovo incontro
La governabilità è un valore, ma va "meritata". Luigi Di Maio risponde così alle obiezioni del premier Matteo Renzi sulla proposta grillina: "Non vogliamo assolutamente il muro contro muro, ma chi vince deve meritarselo". Ha invitato a evitare "distorsioni" legate a premi di maggioranza, forzando sul "concetto della certezza di governabilità". Per poi aggiungere "Nei sistemi maggioritari sono caduti tutti governi nonostante la certezza di vittoria" data dal sistema elettorale.
Il vicepresidente M5S alla Camera poi propone "Rivediamoci fra tre o quattro giorni per valutare i punti di caduta e fare una legge lettorale insieme''. 



Le 5 domande al M5S
Il premier da parte sua si dice disponibile ad un nuovo inconto "Ma io vi proporrei di arrivarci con le idee chiare. Il M5S è disponibile o meno a studiare un correttivo che consenta a chi vince di governare? Noi riteniamo che il "Toninellum" non garantisca questo". Ed ancora "Mai più inciuci e mai più larghe intese: per rispetto dei cittadini. Sembra strano che lo diciamo noi, in un contesto di larghe intese, anche se poi si sono rimpicciolite". Sul tema delle alleanze il confronto diventa caldo. "Non so - sorride il premier - se tra quelli che hanno votato per voi ci sarebbe stato lo stesso comportamento se aveste detto prima che avreste fatto l'accordo con Farage...". Secca la risposta di Di Maio, "Beh, lo scorso anno avevate detto che Bersani avrebbe fatto il presidente del consiglio, e poi". 

Altra domanda posta da Renzi ai Cinque stelle: "Siamo dell'idea di rimpicciolire i collegi, ci state?". Inoltre: "Siete d'accordo sulla nostra proposta di affidare alla Corte
costituzionale prima il giudizio sulla legge elettorale?". Ed infine: "Siete disponibili a ragionare di riforme costituzionali?".
"È inutile rivederci se non ci date delle risposte a questi interrogativi" conclude Renzi.