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SCIENZA

Spazio

Rifornimenti per la ISS partiti, rientro con il botto: successo a metà per il lancio di SpaceX

A buon fine il lancio da Cape Canaveral del materiale atteso sulla Stazione Spaziale Internazionale. Al rientro sulla Terra, danni nell'impatto con la piattaforma d'atterraggio per il primo stadio del lanciatore. La manovra non aveva precedenti

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Il lancio di SpaceX verso la ISS (Ansa)
Cape Canaveral (Florida)
Un successo pieno e uno a metà. Il lancio da Cape Canaveral della capsula Dragon con i rifornimenti per la Stazione Spaziale Internazionale è andato a buon fine, mentre il primo tentativo nella storia di far tornare a terra il razzo per poterlo riutilizzare non ha dato l’esito sperato. Il lanciatore è rientrato, ma l’atterraggio è stato troppo violento ed è rimasto danneggiato.
 
Rifornimenti per la ISS
Rinviata martedì scorso, la partenza del razzo Falcon 9 della compagnia privata SpaceX è avvenuta come da programma alle 10.47 ora italiana. Si tratta della quinta volta che viene usata la capsula Dragon per portare materiale sulla ISS. Il carico contiene circa 2,5 tonnellate di rifornimenti, provviste e materiale scientifico, che saranno usati dagli astronauti nei prossimi mesi. L’arrivo sulla ISS è previsto per lunedì alle 12 ora italiana.
 
Un tentativo senza precedenti
A catalizzare l’attenzione era però l’intenzione della SpaceX di far tornare sulla Terra il primo stadio del razzo, un progetto senza precedenti. Poterlo recuperare sarebbe fondamentale per abbattere i costi delle missioni spaziali. Fino all’ultimo secondo tutto è andato come da programma: dopo lo sgancio a 80 chilometri d’altezza, il primo stadio ha ruotato su sé stesso grazie a dei motori di manovra e ha puntato verso la Terra a una velocità di circa 4.700 chilometri all’ora, stabilizzato dall’apertura di alcune alette. Altre due accensioni hanno ridotto la velocità di caduta.
 
Impatto troppo violento
L’obiettivo da raggiungere era una chiatta galleggiante posizionata a circa 350 chilometri dalle coste della Florida, in pieno Oceano Atlantico. In questa fase qualcosa è andato storto: l’impatto è stato più violento del previsto e sia la piattaforma d’atterraggio sia il razzo hanno subito dei danni. Non è disponibile un video dell’accaduto perché nella zona era notte e c’era nebbia, ma la SpaceX sta analizzando i dati della telemetria per capire cosa sia accaduto.
 
Raccolti dati preziosi
Il tentativo non si può comunque considerare un fallimento. Il primo stadio del Falcon 9 ha dimostrato di poter eseguire la manovra di rientro e di poter raggiungere un punto d’atterraggio prefissato largo meno di un campo da calcio. Le informazioni raccolte saranno preziosissime per apportare i dovuti correttivi e cercare di raggiungere prima possibile l'obiettivo, che potrebbe aprire molte nuove opportunità in ambito spaziale.