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ITALIA

Le autopsie

Rigopiano, pm Pescara: morti per concomitanza di schiacciamento, ipotermia e asfissia

Le autopsie saranno fatte a tutti, anche se i parenti chiedono insistentemente la restituzione dei corpi. Il pm esclude morti per sola ipotermia, ma il medico legale di parte della famiglia D'Angelo sostiene che Gabriele, il cameriere dell'hotel, sarebbe morto assiderato, ed entro due ore poteva essere salvato

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Finora sono state effettuate 6 autopsie e altre 6 sono in programma. Lo ha spiegato durante la conferenza stampa per fare il punto sulle indagini dell'hotel Rigopiano il sostituto procuratore di Pescara Cristina Tedeschini, aggiungendo che al momento alla Procura risultano ancora 5 dispersi.

Le cause delle morti
"I primi sei accertamenti autoptici che sono stati acquisti hanno dinamiche di decesso diverse l'una dall'altra. In alcuni casi, ci sono state morti immediate per schiacciamento, in altri casi ci sono stati decessi meno immediati con concorrenza di cause: schiacciamento, ipotermia e asfissia", ha spiegato Tedeschini, precisando che "non ci sono casi in cui la causa esclusiva e' l'ipotermia. Abbiamo - ha aggiunto - casi di esclusivo schiacciamento e casi di concorrenza di cause, ma temporalmente assai prossime. Non abbiamo - ha ribadito - casi di esclusiva ipotermia". Al momento l'inchiesta coordinata dal procuratore Tedeschini e dal sostituto Andrea Papalia, non conta indagati. Le ipotesi di reato sono omicidio plurimo colposo e disastro colposo". Il pm ha poi rivelato che "ci sono state molte richieste, anche pressanti, dei parenti delle vittime che vogliono la restituzione dei corpi, chiedendoci di evitare l'accertamento autoptico, che è un ulteriore passaggio doloroso. Il mio ufficio ha scelto come modalità operativa di accertare con assoluta precisione caso per caso cosa è successo. Questo è il motivo per cui sto dicendo 'no, no, no' ai parenti che me lo chiedono. Faccio l'accertamento autoptico e lo farò per tutti".

La perizia di parte: D'Angelo morto assiderato, poteva essere salvato entro due ore
Gabriele D'Angelo è morto assiderato sotto la valanga che ha travolto l'hotel Rigopiano. Lo ha stabilito l'autopsia a cui è stato sottoposto, secondo quanto riferisce il medico legale di parte Domenico Angelucci. "Non ci sono segni di traumi né di asfissia come emorragie congiuntivali - spiega il medico -. Secondo noi se fosse stato soccorso entro due ore probabilmente poteva essere salvato'', riferisce il medico, secondo il quale, oltre al cameriere, con molta probabilità anche il maitre Alessandro Giancaterino dovrebbe essere morto per la stessa causa, per il semplice fatto che sono stati ritrovati vicini e nelle stesse condizioni. ''Passate le due ore ogni soccorso sarebbe stato inutile'', spiega Angelucci. Ora le autopsie devono spiegare alla Procura quello che è il quadro spazio-temporale dei decessi, ma ancora non sono disponibili tutte le informazioni necessarie. Per capire insomma luoghi e tempi delle singole morti al fine di indirizzare le indagini con maggior chiarezza sul prima o sul dopo la valanga. Sulla prevenzione o sui soccorsi.

"Incomprensioni nelle richieste di aiuto"
"Le telefonate registrate sono state acquisite, io le ho ascoltate e mi sembra evidente che ci siano state incomprensioni relative alle richieste di aiuto lanciate da Giampiero Parete e Quintino Marcella il 18 gennaio". Così il procuratore aggiunto di Pescara, Cristina Tedeschini, nel corso di un incontro con la stampa sulla tragedia di Rigopiano.