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ITALIA

La protesta contro le limitazioni imposte per il coronavirus

Rivolta carceri: tre detenuti morti a Rieti, nove a Modena

A Rieti come a Modena: abuso dei farmaci dell'infermeria dopo avere devastato i locali. Decesso per overdose

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Detenuti sul tetto del carcere di Bologna

Salgono a 9 i detenuti morti nel carcere di Modena per abuso di farmaci durante la rivolta nel penitenziario: ai 7 già accertati, se ne aggiungono infatti altri due trovati senza vita in quello che era il nuovo padiglione. E mentre le ricerche non si sono ancora concluse nella casa circondariale modenese, a questi 9 morti si aggiungono 3 morti nel penitenziario di Rieti,

Si allunga l'elenco dei detenuti che hanno perso la vita durante le rivolte scoppiate dopo le restrizioni per evitare il contagio da coronavirus. Anche nella cittadina laziale i reclusi hanno abusato dei farmaci dell'infermeria dopo avere devastato i locali. Sempre in questo istituto di pena, si contano anche cinque ricoverati, di cui uno in rianimazione.

Da nord a sud l'Italia delle carceri è attraversata da tumulti motivati con la soppressione dei colloqui coi parenti, ma diventati anche un'occasione per chiedere soluzioni a problemi atavici, come quello del sovraffollamento.

Molto critica la situazione a Foggia dove si è scoperto che tra i 77 evasi di ieri, una ventina dei quali rientrati, ci sono anche esponenti della mafia del Gargano. Nella notte sono stati catturati 11 dei 34 in fuga, oggi si sono costituiti quattro dei 23 ancora ricercati. Tra loro, Andrea Quitadamo alias "Baffino junior", Francesco Notarangelo detto "Natale" e Bartolomeo Pio Notarangelo. Ritenuti vicini ai clan della criminalità organizzata del Gargano, si sono costituiti ai carabinieri di San Giovanni Rotondo. Sono quindi 19 i latitanti, c'è anche Cristoforo Aghilar, il 36 enne che il 28 ottobre scorso uccise, a Orta Nova, Filomena Bruno, mamma dell'ex fidanzata. Gli investigatori stanno acquisendo i filmati delle telecamere esterne e interne al carcere, ma anche dei tanti cittadini che hanno postato sui 'social' le immagini della protesta e della fuga. Al vaglio degli inquirenti anche il filmato di un detenuto, che quindi era in possesso di un telefono, che ha ripreso la prima parte della protesta all'interno dei locali del carcere.  Controlli serrati di polizia e militari della Gdf anche nelle regioni limitrofe, in particolare in Molise.

A Bologna, nella notte sono stati dati alle fiamme materassi e pezzi di metallo e cemento sono stati scagliati contro la polizia penitenziaria. Permane l’occupazione di alcune sezioni da parte dei detenuti.

Dopo le proteste di ieri, la situazione si è invece calmata a Udine e a Siracusa, dove una quarantina di ospiti del carcere di Cavadonna si era rifiutata di rientrare nelle celle.

Anche a San Vittore, Milano, sembra essere tornata la calma dopo gli incontri tra i rappresentanti dei 'ribelli' e i magistrati, tra i quali il pm Alberto Nobili che ha comunque avviato un'indagine per devastazione, saccheggio e resistenza, al momento a carico di ignoti in attesa di identificare chi ieri ha distrutto parti del carcere, mentre alcuni manifestavano sul tetto esponendo gli striscioni con le scritte "Indulto" e 'Libertà".

"Si è aperto un dialogo con i detenuti e hanno deciso di bloccare ogni forma di protesta senza che questo sia avvenuto in seguito a nostre promesse" hanno detto, uscendo dal carcere di San Vittore, Alberto Nobili, responsabile dell'antiterrorismo milanese, e Giovanna Di Rosa,presidente del Tribunale di Sorveglianza. I detenuti "hanno ragionato insieme a noi sulla inutilità assoluta su questo tipo di proteste e hanno convenuto di poter studiare percorsi migliorativi della vita del carcere. Il primo dei quali è il sovraffollamento. Quando hai 500 detenuti di troppo, scoppiano disordini ".

A Melfi sono stati liberati nel corso della notte i quattro agenti e le cinque unità di personale sanitario trattenuti dai detenuti.

Proseguono le manifestazioni di protesta a Caltanissetta, Enna, Larino, Pescara e Avellino, con gruppi di detenuti che rifiutano di rientrare nelle celle. Nuovi episodi di disordini si segnalano oggi a Rieti, Palermo Pagliarelli, Genova e Campobasso.

Detenuti sul tetto a Trapani, colonne di fumo
Proteste al carcere di Trapani dove i detenuti sono saliti sul tetto della struttura penitenziaria. Dall'esterno della casa circondariale "Pietro Cerulli" sono visibili alcune colonne di fumo e un gruppo di detenuti seduti sul terrazzo, nell'ala che si affaccia sul quartiere San Giuliano di Erice. Il penitenziario viene sorvegliato da un elicottero e sul luogo sono intervenuti gli agenti della polizia penitenziaria, ma anche di polizia, carabinieri e guardia di Finanzia, presenti in assetto antisommossa. Già nella giornata di ieri alcuni familiari dei detenuti avevano inscenato una protesta. Anche adesso, di fronte la struttura, un gruppo di familiari sta assistendo alle proteste.