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ITALIA

Gesto disperato a Casella (Genova)

Rogo in casa, famiglia si getta da finestra: morte cerebrale per il bimbo, madre autorizza espianto

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La madre del bambino lanciato dal padre dalla finestra della casa in fiamme a Casella (Genova) e di cui è stata dichiarata la morte cerebrale alle 22 di ieri sera, ha concesso l'autorizzazione all'espianto degli organi del figlio. La donna ha concesso il benestare dal letto dell'ospedale Villa Scassi di Sampierdarena, nonostante lo stato di choc.Sarà comunque necessario attendere l'esito delle sei ore di monitoraggio per eventualmente avviare la procedura per l'espianto e la donazione degli organi.

Si sono aggravate le condizioni del padre 
Si intanto sono aggravate a causa di problemi circolatori agli arti inferiori e ustioni su 20% del corpo le condizioni di Alessio Fraietta, 49 anni.  Fraietta, ricoverato all'ospedale Galliera di Genova, è stato trasferito in sala di rianimazione e dopo essere stato sottoposto a un intervento chirurgico al bacino è stato nuovamente riportato nelle sale operatorie per complicazioni cardiovascolari alle gambe e alla schiena. L'uomo ha riportato le ustioni più gravi mentre alla finestra di casa aspettava i primi soccorritori a cui affidare il figlio, poi lanciato prima del crollo del solaio dell'abitazione. Fraietta, dopo essersi aggrappato alla persiana, è rovinato nel vuoto da un'altezza di 5 metri. La moglie Enza ha riportato ferite meno gravi, perché è caduta gradualmente aggrappandosi a corde da bucato.

Incendio provocato da stufetta
La coppia imprigionata dalle fiamme nella propria abitazione prima di lanciarsi nel vuoto aveva cercato di calarsi dalle finestre: il padre, Alessio Fraietta, 49 anni, aveva avvolto il figlio Giuseppe in una coperta, però mentre si stava calando, era stato costretto a lanciare il piccolo verso i primi soccorritori accorsi sul posto. Nella caduta il piccolo, che aveva sette anni, aveva riportato alcune contusioni, ma a preoccupare era stato da subito il fumo che aveva respirato. Il piccolo, trasferito in codice rosso all'ospedale pediatrico Gaslini di Genova, era stato ricoverato in prognosi riservata. L'abitazione della famiglia è all' ultimo piano di un palazzina di due piani. Il solaio, a causa dell' incendio, è crollato distruggendo i due appartamenti sottostanti: uno è sfitto, l'altro è occupato da un'anziana che però ieri notte non era in casa perché era andata a dormire dalla figlia. Al pianterreno dell'edificio invece ci sono alcuni negozi fra cui un bar. Il rogo che ha provocato l'incendio, a detta dei vigili del fuoco, sarebbe divampato dalla stufetta a legna della famiglia Fraietta.

Una vicina: il bambino è caduto a terra
"Il padre ci ha prima lanciato da una finestra delle coperte da usare come telo. Poi ci ha lanciato il figlio. Ma il bambino è caduto per terra". E' la testimonianza di una ragazza fra le prime ad prestare soccorso alla famiglia prigioniera nella casa in fiamme a Casella. "Saranno state le 3.20. I pompieri e le ambulanze non erano ancora arrivati. Così insieme ad altri ragazzi abbiamo cercato di prestare i primi soccorsi". La ragazza, incontrata nel circolo bar di Casella dove lavora, aggiunge: "Il padre e la madre si sono lanciati nel vuoto subito dopo perché è crollato il solaio della casa. Per fortuna si sono aggrappati ad una persiana e alle corde del bucato. Ma si sono fatti male perché hanno fatto un volo di circa 5 metri".