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CULTURA

Raccontare la storia

Il Grand Tour e la stampa al tempo dei Borboni

Fino al 6 marzo 2016, a Roma, nel Museo dell'Istituto centrale per la grafica è in programma la mostra "Immagini per il Grand Tour. La Stamperia Reale Borbonica"

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Fino al 6 marzo 2016, a Roma, nel Museo dell'Istituto centrale per la grafica è in programma la mostra "Immagini per il Grand Tour. La Stamperia Reale Borbonica", in collaborazione con il Segretariato regionale del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo per la Campania e il Museo archeologico nazionale di Napoli.

Le opere esposte illustrano la varietà e la qualità della produzione della Stamperia Reale di Napoli – fondata da Carlo di Borbone nel 1748 all'interno di Palazzo Reale - presentando una selezione di matrici e stampe, scelte tra quelle realizzate tra il Settecento e l'Ottocento. La rassegna offre una panoramica degli alti livelli culturali della società che si muoveva intorno alla corte borbonica: dal progetto di costruzione della Reggia di Caserta di Luigi Vanvitelli (Dichiarazione dei disegni del Reale Palazzo) alle riproduzioni dei dipinti della pinacoteca farnesiana o dei costumi tradizionali del Regno, fino a spaziare alla paleontologia, alla botanica, alla geografia, alla fisica, come nel caso, assai curioso, del primo libro italiano dedicato al nuoto e alla teoria del galleggiamento (L’uomo galleggiante), di Oronzio Di Bernardi, canonico di Terlizzi, studioso di filosofia e matematica.

Ma la vera specializzazione si manifesta con l'ambiziosa impresa editoriale delle Antichità di Ercolano esposte (1757-1792), l'opera più importante dedicata all'archeologia del XVIII secolo, che contribuì a plasmare il gusto della cultura europea del tardo Settecento e inizio Ottocento, riproducendo gli straordinari ritrovamenti degli scavi, e non solo, in volumi di grande pregio destinati a un pubblico colto e facoltoso. Il lavoro contribuì non poco a rafforzare il fascino del Grand Tour.

Nella prima sala del Museo dell'Istituto sono esposte le incisioni tratte dalle Antichità di Ercolano; nella seconda le incisioni di traduzione da alcuni importanti dipinti della Collezione Farnese (da Correggio, Giulio Romano, Guercino) e nella terza le incisioni tratte da pubblicazioni monografiche dedicate a diversi argomenti: i papiri, i costumi del Regno, i terremoti, l'eruzione del Vesuvio, il primo trattato sul nuoto e i progetti per la Reggia di Caserta di Vanvitelli.

Nel 2011 la Direzione regionale per i Beni culturali e paesaggistici della Campania e il Museo archeologico nazionale di Napoli avevano affidato all'Istituto 200 matrici della Reale Stamperia, selezionate entro un nucleo di quasi 6000 lastre. Dai rami, restaurati dal Laboratorio diagnostico per le matrici dell'Istituto, secondo specifici protocolli, sono state tratte le relative stampe di documentazione post restauro, tirate dai calcografi con il metodo tradizionale utilizzando l’unico torchio manuale tra quelli storici della stamperia.