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POLITICA

Intervento sul Fatto Quotidiano

Roma e lo stadio, Berdini: "Colpito perché contro la più imponente speculazione immobiliare"

Le sue dimissioni sono già sul tavolo di Virginia Raggi che oggi potrebbe sciogliere la riserva. In mattinata, la sindaca ha così replicato: "Berdini? Dove trova il tempo per tante interviste? Dovrebbe portare avanti alcuni dossier per responsabilità"

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"Il M5S ha la grande opportunità di continuare l`azione fin qui intrapresa per cambiare Roma. Se la Raggi vuole, io ci sono". Così l'assessore all'urbanistica del comune di Roma, Paolo Berdini, in un intervento sul Fatto quotidiano.

"Oggi - scrive l'urbanista al centro della vicenda di una controversa intervista alla Stampa sfociata in dimissioni respinte con riserva dalla sindaca Virginia Raggi - sono di fronte a un accanimento mediatico senza precedenti. E c'è un perché: la posta in gioco è alta e si chiama Stadio di Tor di Valle. Insieme a una complessiva azione di rientro nella legalità che la giunta Raggi, seppure tra incertezze e inadeguatezze, ha portato avanti finora".

La documentazione definitiva del progetto Tor di Valle è stata consegnata martedì 14 giugno scorso al Comune di Roma e alla Regione Lazio. E' composta da oltre 3.500 disegni progettuali e da più di 50 mila pagine di relazioni specialistiche, risultato del lavoro congiunto di oltre 500 specialisti del settore tra ingegneri, architetti e consulenti appartenenti a più di 50 studi professionali nazionali e internazionali.

Quanto allo stadio, "la più imponente speculazione immobiliare del momento in Europa", "non nascondo - scrive Berdini - che in diversi momenti, soprattutto a partire da dicembre, ho provato solitudine. Per mesi sono stato l'assessore 'contro', anche nella riunione che si è tenuta martedì 7 febbraio nel mio assessorato. Che non si è conclusa come i fautori del progetto speravano. Il giorno seguente, guarda caso, viene pubblicata una 'intervista truffa'. Con una sapiente regia delle uscite un quotidiano pubblica prima una conversazione, poi una registrazione e infine un altro stralcio di quell'audio. Tutto riferito a fatti risalenti non al giorno prima, ma addirittura a venerdì 3 febbraio. Devo pensare che sia un caso? Perché tenersela quattro giorni nel cassetto? Quel venerdì dopo quattro ore di teso confronto sull'emergenza abitativa - spiega l'assessore in bilico - un ragazzo mi si è presentato nella sala della conferenza come un militante cinquestelle e abbiamo parlato a lungo di alcune questioni romane. Solo dopo, all'estero, sono caduto nella trappola con una registrazione illegale. E' evidente che vogliono farmi fuori. Il vero punto è la colata di cemento che si vuole imporre a tutti i costi a una città già martoriata, ridotta a un ammasso di perfierie senza anima e senza quei requisiti di civiltà che dovrebbero contraddistinguere la capitale d'Italia".

Da qui la conclusione: "Oggi il M5S, se vuole, ha la grande opportunità di continuare l'azione din qui intrapresa per far cambiare passo a Roma. Lo stadio di Tor di Valle è il banco di prova per fermare blocchi di potere che da sempre difendono la speculazione fondiaria e finanziaria a scapito dei diritti dei cittadini. Se la Raggi vuole fare questa battaglia mi troverà al suo fianco. In caso contrario, le mie dimissioni sono già sul suo tavolo".

Raggi ha replicato in mattinata."Berdini? Continuo a leggere interviste e dichiarazioni. Sinceramente non so dove trovi il tempo" gli ha fatto eco in mattinata la sindaca, arrivando in Campidoglio.  "Dovrebbe portare avanti alcuni dossier per responsabilità". "C'è da lavorare e da lavorare tanto, noi lavoriamo anche fino a notte fonda. Lui sa bene che ci sono dei dossier da portare avanti e per senso di responsabilità nei confronti di Roma e dei cittadini dovrebbe farlo. Poi, vi dico, la pazienza delle persone ha un limite...". Nelle prossime ore, Raggi scioglierà la riserva sulle sue dimissioni.

Oggi Raggi potrebbe sciogliere la riserva sulle dimissioni
Dopo la pubblicazione dell'ultimo stralcio dell'audio del colloquio con La Stampa, anche i vertici pentastellati non darebbero più chance al professore. Dopo quell'utilizzami come "un anonimo che ti ha detto... Cioè questi erano amanti", registrato dal cronista del quotidiano torinese, il segno è stato superato. L'ultima parola spetterà alla sindaca Virginia Raggi che, appunto, già oggi potrebbe sciogliere la riserva e dire addio all'assessore. Che la decisione sia imminente lo fa capire anche Luigi Di Maio: "Con molta franchezza dico che ho un giudizio personale su Berdini molto chiaro. So che la sindaca Raggi sta prendendo una decisione" e che ciò avverrà "presto". Quanto allo stadio della Roma, il dossier che vede l'assessore ambientalista schierato per un drastico taglio di cubature, Di Maio è chiaro: "Noi in campagna elettorale abbiamo detto che andava fatto e questo è un nostro obiettivo. Su come va fatto ci sono delle trattative in corso per rispettare i valori del nostro programma". La sindaca da parte sua ha assicurato che entro il 3 marzo, come richiesto dalla conferenza dei servizi, si troverà la quadra nella trattativa sulle cubature, sempre "nel rispetto delle regole".

E già oggi passi avanti potrebbero esser fatti nel previsto tavolo tecnico. A prevalere ormai sembra l'ala dialogante del M5s, favorevole ad un taglio di cubature più soft rispetto all'assessore outsider. Ma ormai sulla sorte di Berdini a dire l'ultima parola sarà la sindaca, che pochi giorni fa aveva respinto le dimissioni, anche se con riserva, cercando di frenare il disappunto per quel colloquio finito sulla Stampa in cui l'assessore la giudicava "impreparata strutturalmente" e la criticava per essersi "messa in mezzo a una corte dei miracoli". Il caso Berdini dovrebbe essere all'attenzione anche della consueta riunione di maggioranza del lunedì. E c'è chi si è portato avanti col lavoro: in alcuni ambienti pentastellati già da qualche tempo si ragiona su chi potrebbe essere il sostituto di Berdini. Ma la ricerca, salvo sorprese dell'ultim'ora, non avrebbe portato risultati. Nei giorni scorsi sono circolati i nomi di diversi professori e professionisti del settore, che però sembrano già tutti sfumati: da Emanuele Montini (che ha messo nero su bianco che il suo "ruolo è e rimane quello di segretario generale di Italia Nostra") a Paola Cannavò, da Carlo Cellammare a Guendalina Salimei.

Non tramonta l'ipotesi di far entrare in giunta un rappresentante del consiglio, possibilmente una donna, per prendere le deleghe ai lavori pubblici - che, in ogni caso, si vogliono scorporare dall'Urbanistica e affidare ad un altro assessore - o, in caso di fuoriuscita di Berdini, anche all'Urbanistica. Tre le papabili Alessandra Agnello e Donatella Iorio, le presidenti delle commissioni competenti. Non è escluso, però, che, se la revoca dell'assessore arriverà oggi, - durante il periodo di 'scouting' - la sindaca avochi temporaneamente a sé una o entrambe le deleghe di Berdini. Si avvicina poi un giorno importante sul fronte giudiziario, con l'interrogatorio previsto per martedì dell'ex capo del personale del Campidoglio Raffaele Marra, indagato per abuso d'ufficio in concorso con la sindaca per la promozione del fratello Renato, e ora in carcere per corruzione per vicende risalenti al 2013. "Il Movimento - ha spiegato Di Maio a in "Mezz'ora" su Rai Tre - chiedeva di rimuovere quel signore dal Gabinetto dall'estate 2016 e quell'incontro serviva a dirgli che non aveva la nostra fiducia. E dopo ho rinnovato la richiesta. Quella che è stata passata per mia responsabilità in realtà è del sindaco che si è scusata".