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ITALIA

Il rapporto 'Pendolaria' di Legambiente

Ferrovie: la classifica delle linee peggiori

Anche quest’anno i disagi per gli utenti delle ferrovie sono aumentati con tagli del servizio ed aumenti del prezzo dei biglietti. Complici dei malfunzionamenti, Governo e amministrazioni regionali, che non investono sulle risorse per i treni pendolari: fermi a -25% gli investimenti per il trasporto pubblico

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Roma
Circumvesuviana, Roma nettuno, Padova-Calalazo, Potenza-Salerno sono le peggiori tratte ferroviarie d’Italia. Questi i risultati della campagna ‘Pendolaria’ di Legambiente, dedicata alla mobilità sostenibile e ai diritti di chi ogni giorno si sposta in treno. Riduzioni delle corse, lentezza, disservizi , sovraffollamento e proteste da parte dei pendolari sono stati i dati di valutazione su cui si è basata l’indagine, presentata oggi dall’associazione ambientalista.
 
Legambiente vuole coinvolgere tutte le Regioni italiane per richiedere più treni per i pendolari, nuove carrozze e servizi migliori. Anche quest’anno i disagi per gli utenti delle ferrovie sono aumentati, dati i tagli del servizio e gli aumenti del prezzo dei biglietti. E complici di questi malfunzionamenti sono Governo e amministrazioni regionali, che non investono sulle risorse per i treni pendolari.

Il vice presidente di Legambiente Edoardo Zanchini spiega “Per quei tre milioni di cittadini che prendono il treno ogni giorno per andare a lavorare la situazione è ogni giorno più difficile. Eppure, di questa emergenza nazionale, la politica non è intenzionata ad occuparsi e negli ultimi anni è peggiorato il servizio delle Regioni per la riduzione delle risorse e l’incertezza del futuro: treni sempre più affollati, in ritardo e con vecchie carrozze i risultati. Le situazioni peggiori sono per chi vive in Campania, Veneto, Piemonte e Lazio”. E aggiunge “gli stanziamenti erogati dalle Regioni per questo servizio non arrivano neanche allo 0.4% dei bilanci, è vergognoso. Governo e Regioni devono impegnarsi per migliorare il trasporto pubblico su ferro”.
 
Si stima che, rispetto al 2009, le risorse da parte dello Stato per il trasporto pubblico su ferro e gomma sono diminuite del 25%. In totale, nel periodo 2011-2013, il taglio ai servizi ferroviari è stato del 21% in Abruzzo e Liguria, del 19% in Campania. Il record di aumento del costo dei biglietti dal 2011 se lo è aggiudicato il Piemonte con un +47%, mentre arriva al 41% la Liguria e al 25% Abruzzo e Umbria.
 
La linee peggiori

Tra le linee peggiori spiccano la Circumvesuviana dove, dal 2011, le linee sono state ridotte del 40% e sono state chiuse 22 biglietterie. Con i tagli devono fare i conti i 100 mila utenti che quotidianamente usufruiscono della linea; problematica anche la sicurezza.

Al secondo posto la tratta Roma-Nettuno: 52 km di cui 20 a binario unico, carrozze troppo affollate, ritardi continui e disservizi. E sono previsti nuovi tagli al servizio.

Seguono le 13 linee ferroviarie che sono state eliminate a Torino: : Santhià-Arona, Pinerolo-Torre Pellice, Cuneo-Saluzzo-Savigliano, Cuneo-Mondovì, Ceva-Ormea, Asti-Castagnole-Alba, Alessandria-Castagnole-Alba, Asti-Casale-Mortara, Asti-Chivasso, Novi-Tortona, Alessandria-Ovada e Vercelli-Casale Monferrato. I pendolari piemontesi pagano inoltre i maggiori aumenti del costo dei biglietti dal 2010.

Al quarto posto ritroviamo la linea Padova-Belluno-Calalzo che viaggia a 50km/h per 155 Km. Gli utenti lamentano un peggioramento del servizio, con ritardi e soppressioni spesso a sorpresa e senza alternative su gomma. Sulla linea di grande frequentazione Venezia Milano sono stati 8 i treni “interregionali” cancellati.
 
Quinta la linea Arquata Scrivia- Genova Brignole che collega Genova con il Piemonte: qui 46 Km su 63 sono a binario unico. Oltre ai problemi di lentezza, è stato cancellato un Intercity.
 
Al sesto posto la linea Mantova-Cremona-Milano, percorsa ogni giorno da 10mila pendolari che trovano treni lenti, sovraffollati, sporchi e vecchi. Il materiale rotabile di questa linea è infatti  tra i più vecchi in circolazione.

Una linea non elettrificata e a binario unico, con una velocità media di 55 Km/h, quella di Siracusa-Ragusa-Gela che troviamo al settimo posto. In alcuni tratti i tempi di percorrenza sono superiori a quelli di 20 anni fa, molte biglietterie scomparse e 8 i treni soppressi nell’ultimo anno.

Ottavo posto per la Campobasso-Isernia-Roma con lenti tempi di percorrenza e treni vecchi. Chiuse le biglietterie di Isernia e Campobasso.

Ritroviamo la linea Bologna-Porretta Terme al nono posto con 10 mila pendolari al giorno. Continue soppressioni, ritardi, guasti frequenti e convogli troppo piccoli caratterizzano la linea.

Chiude la classifica la linea Potenza-Salerno, con ritardi all’ordine del giorno, una velocità media di 50km/h sia per regionali, sia per Intercity e nuove soppressioni in arrivo.