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ITALIA

L'inchiesta

Roma, guasti scale mobili stazioni metro di Repubblica e Barberini: 4 indagati

Scattano le misure cautelari. Le accuse sono di frode e lesioni personali colpose: nell'ottobre 2018 per il cedimento della scala mobile alla fermata di Repubblica rimasero feriti 24 tifosi russi. Scale mobili manomesse per abbassare i costi della manutenzione. L'allarme del gip: "A rischio sicurezza cittadini, allarme permane"

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La Polizia, coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma, fa luce sulle cause che hanno determinato il grave incidente che causò il ferimento di numerose persone alla fermata della metropolitana Repubblica il 23 ottobre 2018, nonché sulle cause che determinarono il guasto alla scale mobili della fermata Barberini il 21 marzo 2019. Gli agenti hanno eseguito un'ordinanza di applicazione di misura cautelare interdittiva a carico di 4 dipendenti di Metro Roma e ATAC. Le accuse sono di frode nelle pubbliche forniture e lesioni personali colpose.

L'indagine dei poliziotti della Squadra Mobile e dei colleghi del commissariato Viminale, coordinata dalla procura di Roma, è partita dopo l'incidente alla fermata della metro Repubblica avvenuto il 23 ottobre 2018. Quel giorno 24 tifosi Cska di Mosca, arrivati nella Capitale per la partita di Champions League contro i giallorossi, rimasero feriti a causa del cedimento improvviso delle scale mobili. Ma non e l'unico guasto. Il 21 marzo 2019, infatti, hanno ceduto le scale mobili della stazione metro Barberini. Tanta la paura, ma fortunatamente nessun ferito. 

Scale mobili manomesse per abbassare i costi 
Scale mobili manomesse per abbassare i costi della manutenzione che era stata appaltata da Atac alla società Metroroma scarl. È quanto emerso dall'inchiesta della procura di Roma che ha portato alla sospensione dal servizio di 4 persone (tre delle quali dipendenti di Atac) e all'iscrizione nel registro degli indagati di altre 11 persone. Secondo chi indaga la manutenzione delle scale mobili veniva fatta in modo inadeguato e inoltre, per abbassare numero di interventi e costi, venivano manomessi deliberatamente gli strumenti di prevenzione degli infortuni. "Il tutto - scrive chi indaga - con la volontaria compiacenza di chi, in Atac, aveva il ruolo specifico di vigilare sulla corretta esecuzione del contratto ovvero garantire le fondamentali condizioni di sicurezza delle stazioni metropolitane di Roma". Dalle verifiche tecniche effettuate è emersa la manomissione del freno di emergenza, attraverso delle fascette in plastica che hanno impedito al meccanismo di funzionare correttamente; l'omessa registrazione del freno di servizio; e la modifica arbitraria della cosiddetta memoria dei codici guasto, per cancellare gli elementi di riscontro tra i guasti che si verificavano sugli impianti e le chiamate di pronto intervento per fermo impianto.

L'inchiesta sulle scale mobili delle fermate Repubblica e Barberini della metropolitana di Roma mette in luce un "grave allarme sociale in quanto, nonostante i gravi incidenti verificatisi, appare tuttavia evidente, dall'ascolto delle numerose conversazioni, che permane il preoccupante stato di pericolo per l'incolumità pubblica e nello specifico dei fruitori della metropolitana di Roma". Lo scrive il gip Massimo Di Lauro di Roma nell'ordinanza. 

La chiusura delle 3 stazioni metro
La stazione Repubblica della Linea A della metropolitana di Roma è rimasta chiusa per 246 giorni in seguito al crollo delle scale mobili. Dal 23 ottobre, la fermata venne riaperta all'alba del 26 giugno, con il sollievo dei tantissimi pendolari e residenti che per oltre otto mesi hanno dovuto fare a meno di uno degli snodi principali nel centro della città. Alla fermata di Repubblica seguì poi anche la chiusura di Spagna e Barberini. La prima rimase chiusa per un mese e mezzo e ha riaperto lo scorso maggio, mentre la seconda è ancora chiusa, dopo essere stata dissequestrata. Ad oggi le scale mobili sono fuori servizio in numerose fermate dell'intera metropolitana di Roma: otto sulla linea A, sei sulla linea B e una sulla linea C.