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ITALIA

Litorale romano

Strage ad Ardea: uccide due fratellini e un anziano, poi si toglie la vita

L'assassino, un 35enne con problemi psichici e sottoposto a tso un anno fa, era in possesso della pistola del padre deceduto, una guardia giurata

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Domenica di sangue ad Ardea, cittadina di 50mila persone vicina al litorale a sud di Roma.

Alle 11 del mattino, per motivi ancora da chiarire, un 35enne ha esploso dei colpi di pistola in via degli Astri, frazione residenziale di Colle Romito. Drammatico il bilancio: 4 morti, due fratellini, David e Daniel di 5 e 10 anni, un pensionato di 74 anni che passava in strada in bicicletta, e lo stesso autore del triplice delitto.

L'assassino aveva 35 anni, si chiamava Andrea Pignani, viveva con la madre in una villetta acquistata nel 2019, a poche decine di metri dal campetto del triplice omicidio. Laureato in ingegneria informatica, disoccupato, un anno fa, a maggio, era stato sottoposto a Trattamento sanitario obbligatorio (Tso) per aver aggredito la madre, ma non risulta che fosse attualmente in cura per problemi mentali. Secondo i carabinieri non usciva di casa praticamente da un anno.

Secondo quanto ricostruito finora, Pignani è uscito e sulla sua strada ha incontrato Daniel e David che giocavano tranquilli. Gli ha sparato al collo e al petto e, racconta la nonna, "sono morti tenendo la mano del padre", Domenico Fusinato, ai domiciliari in un'altra villetta di Colle Romito per reati di droga, ma subito accorso appena sentiti gli spari. Nel frattempo Pignani aveva colpito e ucciso con un proiettile alla testa anche Salvatore Ranieri, 74 anni, che passava in bicicletta e non conosceva né il suo assassino né i fratellini. Una quarta persona, un uomo che stava andando a buttare la spazzatura, sarebbe sfuggito alla morte solo perché troppo distante per la gittata della pistola.

Pignani è quindi rientrato in casa, si è chiuso dentro e per ore non ha risposto ai negoziatori arrivati sul posto per convincerlo ad arrendersi. Quando a metà pomeriggio un commando del Gis carabinieri è entrato nella villetta l'uomo si era già ucciso con la stessa pistola. ''Ho sentito un botto forte, il rumore di vetri rotti, uno sparo e poi dopo pochi secondi una scarica di mitraglietta, almeno 7 colpi'' ha riferito un vicino di casa di Pignani, raccontando l'inizio del blitz. L'uomo è stato trovato morto suicida in camera da letto.

I vicini, altri abitanti del comprensorio, raccontano di quella pistola che tirava fuori per minacciare ogni volta che c'era una discussione, qualcosa che lo infastidiva, che fosse la potatura degli alberi o qualche rumore intorno a casa sua. Ma nessuno aveva sporto denuncia, secondo i carabinieri.

Secondo il presidente di Colle Romito, Romano Catini, la presenza di una pistola - che era del padre del 35enne, una guardia giurata morta un anno fa - era stata più volte segnalata dai vicini spaventati. Ma agli inquirenti non risultano denunce.

''Era arrivato qui da pochi mesi e da subito aveva creato problemi al consorzio. Alcune volte era già capitato che l'uomo uscisse di casa e sparasse in aria. Avevamo  segnalato la cosa, ma non si era capito se avesse un'arma vera o una scacciacani'' ha dichiarato invece il presidente del Consorzio di via di Colle Romito, Romano Catini. "Quando abbiamo sentito l'esplosione - ha continuato - pensavamo fosse un petardo tirato da qualche bambino. Poi ci siamo avvicinati alla zona e abbiamo scoperto che invece erano colpi di pistola". "La famiglia dell'omicida - ha poi rivelato ancora - era conosciuta nel quartiere per episodi di molestie e degrado. Più volte sono stati segnalati alle forze dell'ordine. Basti pensare che una persona della nostra vigilanza interna ha il compito di tenere d'occhio quella villetta".

Si cerca un movente, ma non ci sarebbero stati contrasti tra Pignani e il padre dei bambini, quest'ultimo comparso nel 2018 in un'operazione dei carabinieri a Ostia contro gli scissionisti del clan Triassi, ritenuto avversario degli Spada. Difficile pensare a una vendetta spietata. Le indagini comunque proseguono per accertare l'esatta dinamica.

Rimane il ricordo delle vittime. Di due bambini. racconta la nonna, "educati e rispettosi. Daniel, il più grande, aveva solo 9 e 10 in pagella". E del 74/enne Salvatore Ranieri, in vacanza con la moglie a Colle Romito, dove aveva una seconda casa. "Salvatore era andato a fare un giro in bicicletta. Mi sono preoccupata perché non era rientrato per pranzo, mi hanno detto che c'era stata una sparatoria e l'ho scoperto così" ha detto la moglie dell'anziano signore, vittima insieme ai due bambini. Qualcuno, ha riferito il sindaco, racconta che Ranieri "è morto per difendere i due bambini". 

Il sindaco di Ardea, Mario Savarese, racconta di un luogo tranquillo in cui nei decenni scorsi venivano a villeggiare anche personaggi politici noti. Alcuni abitanti di lungo corso raccontano invece di personaggi poco raccomandabili, alcuni dei quali ai domiciliari come il padre dei bimbi uccisi. Ma il vero movente di un massacro a freddo come questo sarà difficile da trovare, visto che l'autore si è poi suicidato.