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La scheda

Ruby Ter, come nasce l'inchiesta

L'indagine, terzo filone del caso Ruby, nasce nel gennaio del 2014. Nel registro degli indagati Berlusconi, Ghedini e Longo, una quarantina di persone che hanno testimoniato nei processi Ruby e Ruby Bis. L'ipotesi di reato è corruzione in atti giudiziari

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Il Processo "Ruby Ter" nasce nel gennaio 2014 con 45 indagati. "Una atto dovuto" le parole del Procuratore Bruti Liberati, tra gli indagati figurano Silvio Berlusconi e i suoi avvocati Niccolò Ghedini e Piero Longo, con l'ipotesi di reato di corruzione in atti giudiziari; con loro erano state iscritte nel registro degli indagati anche una quarantina di persone che hanno testimoniato nei processi Ruby e Ruby-bis.

L'inchiesta
L'indagine 'Ruby ter' era nata infatti dalla decisione di trasmettere alla procura gli atti dei processi Ruby e Ruby-bis, decisione presa sia dai giudici della quarta sezione penale che avevano condannato Berlusconi a sette anni, sia dai giudici della quinta sezione che in primo grado avevano condannato Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti. Condanne, queste ultime, ribadite anche in appello.  Berlusconi è stato assolto dalle accuse di concussione e prostituzione minorile nel processo d'appello che si è chiuso nel luglio dell'anno scorso, dopo essere stato condannato in primo grado a 7 anni di carcere. Il 10 marzo è atteso il giudizio della Cassazione.

Corruzione in atti giudiziari
Dalle motivazioni dei due processi si ricavano i reati ipotizzati ai 45 indagati dell'inchiesta Ruby-ter. La corruzione in atti giudiziari viene ipotizzata per Berlusconi, Ghedini, Longo e per tutti i partecipanti alla riunione del 15 gennaio 2011, giorno in cui l'ex presidente del Consiglio e i suoi due avvocati convocarono ad Arcore tutte le ragazze che erano state oggetto il giorno prima di una perquisizione domiciliare negli appartamenti di via Olgettina a Milano.  "In seguito a questa riunione - scrivevano i giudici nelle motivazioni della sentenza Ruby-bis - tutte le ragazze, testimoni del nostro processo, iniziavano a percepire almeno la somma di 2.500 euro al mese ciascuna". E tutte le giovani pagate da Berlusconi - sottolineavano ancora i giudici - "rendevano al processo dichiarazioni perfettamente sovrapponibili, anche con l'uso di linguaggio non congruo rispetto alla loro estrazione culturale". Per questo i giudici avevano disposto "la trasmissione degli atti alla procura per quanto di competenza, essendo ravvisabili in tali attività indizi del reato di corruzione in atti giudiziari, sia antecedente che susseguente", un reato punito con la reclusione da quattro a dieci anni.

Indagato anche l'ex avvocato di Ruby
Quanto all'avvocato Giuliante, è indagato perchè avrebbe convocato Ruby la notte tra il 6 e il 7 ottobre 2010 per sapere cosa aveva riferito agli avvocati che l'avevano interrogata e "Dopo l'interrogatorio - scrivevano i giudici - Giuliante ne rivelava il contenuto a Berlusconi, il quale a sua volta rendeva partecipi delle notizie apprese vari personaggi dell'entourage"