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ITALIA

Milano

Ruby bis, pene ridotte: 4 anni e 7 mesi a Fede, 2 anni e 10 mesi a Minetti

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La Corte d'Appello di Milano ha lievemente ridotto le condanne per l'ex direttore del Tg4 Emilio Fede e per l'ex consigliera lombarda e show girl Nicole Minetti, portandole rispettivamente a 4 anni e 7 mesi e a 2 anni e 10 mesi, nel processo d'appello 'bis' sul caso cosiddetto 'Ruby bis' con al centro l'accusa di favoreggiamento della prostituzione per le serate nella villa di Silvio Berlusconi ad Arcore. 

Le difese avevano invece chiesto l'assoluzione dei due imputati sollecitando - in subordine - l'invio degli atti processuali alla Consulta dove sollevare un eccezione di legittimità costituzionale sui reati di favoreggiamento e induzione alla prostituzione, così come già deciso dai giudici del Tribunale di Bari nel processo contro Giampaolo Tarantini. L'istanza delle difese non è stata tuttavia accolta dai giudici.

Legale: Minetti come Cappato, assolvetela
Nel chiedere l'assoluzione 'perchè il fatto non sussiste', uno dei legali di Nicole Minetti, l'avvocato Pasquale Pantano, ha espresso un "parallelismo" tra il leader radicale Marco Cappato e la sua assistita. "Come Cappato ha aiutato Fabiano Antoniani a esercitare il suo diritto a essere libero di morire, così Minetti ha agevolato il diritto delle ragazze all'esercizio della libertà sessuale". Un "parallelismo" che va inquadrato anche nella richiesta da parte della difesa dell'ex consigliera regionale lombarda e di Emilio Fede di sollevare una questione di legittimità costituzionale (se non dovesse esserci l'assoluzione) relativa al reato di favoreggiamento, che limiterebbe la libertà di autodeterminazione nella sfera sessuale. Pantano, come il collega Salvatore Pino nella sua arringa per Emilio Fede, ha anche sottolineato che "giustamente" non e' stato indagato il ragionier Giuseppe Spinelli "da cui tutto passava, anche i pagamenti". L'avvocato Pino ha chiesto l'assoluzione di Fede 'perche' il fatto non sussiste' sia per il reato di tentata induzione alla prostituzione di Ambra Battilana, Imane Fadil e Chiara Danese (tutte parti civili) che per quello di favoreggiamento alla prostituzione di Roberta Bonasia e Ruby. "Perchè il favoreggiamento di queste due e non delle altre ragazze? - si è chiesto Pino, con riferimento a quest'ultima accusa - Bonasia non ha nessun rapporto con Fede, anzi la ostacola. In un'intercettazione, sottolinea che lei è la favorita di Berlusconi, forse hanno anche avuto una relazione sentimentale.