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ITALIA

Ruby ter, Berlusconi: "Processo avanti in mia assenza. Perizia psichiatrica lesiva"

Berlusconi scrive al presidente del Tribunale dopo la richiesta di una perizia psichiatrica nei suoi confronti. Un'ipotesi, afferma l'ex premier, "lesiva della mia storia e della mia onorabilità". Dopo la nota del cavaliere niente perizia, nuova udienza da fissare

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Per Silvio Berlusconi la decisione dei giudici di Milano del caso Ruby ter di sottoporlo a una "illimitata perizia psichiatrica" è "lesiva della mia storia e della mia onorabilità", oltre che un "evidente pregiudizio nei miei confronti". Lo scrive l'ex premier in una dichiarazione depositata al presidente del collegio, spiegando che "non posso quindi accettare questa decisione" e affermando che "si proceda,dunque, in mia assenza alla celebrazione di un processo" che definisce "ingiusto".

"L'ipotesi di sottopormi ad una ampia ed illimitata perizia psichiatrica da parte del Tribunale- scrive Berlusconi nella dichiarazione depositata oggi, tramite i suoi legali, al presidente del collegio della settima penale Marco Tremolada - dimostra, per ciò che ho fatto nella vita in molteplici settori fra cui l'imprenditoria, lo sport e la politica, un evidente pregiudizio nei miei confronti e ben mi fa comprendere quale sarà anche l'esito finale di questo in giustoprocesso".   

"Non posso quindi accettare - spiega ancora il leader di FI -tale decisione, che è lesiva della mia storia e della mia onorabilità. Si proceda, dunque, in mia assenza alla celebrazione di un processo, che neppure sarebbe dovuto iniziare, nella consapevolezza che anche successivamente verrà riconosciuta la assoluta correttezza del mio comportamento e sarò assolto da ogni accusa".   

Proprio ieri pomeriggio i giudici hanno conferito l'incarico ad un collegio di periti, dopo aver disposto la perizia medico legale l'8 settembre a seguito di un'altra istanza di legittimo impedimento per motivi di salute da parte dell'ex premier. E hanno dato tempo agli esperti, fino al prossimo 5 novembre, per stabilire se le condizioni di salute, anche psichiche, di Silvio Berlusconi gli consentano o meno di partecipare al processo Ruby ter in cui è imputato con altre 28 persone.

Ora la lettera con cui Berlusconi dice di andare avanti col processo in sua "assenza", perché la perizia è "lesiva" e dimostra "evidente pregiudizio".

Berlusconi: da pm toni inaccettabili contro di me
La "Procura nel corso dell'udienza dell'8 settembre, con toni e modi davvero inaccettabili nei confronti miei e dei medici che mi hanno per molte volte visitato, ha chiesto di disattendere" le conclusioni delle relazioni mediche della difesa, che nell'udienza di fine maggio avevano portato a un lungo rinvio del processo, e "di procedere oltre". Lo scrive Silvio Berlusconi nella dichiarazione ai giudici del caso Ruby ter. Per l'ex premier la decisione di sottoporlo non solo a una perizia "cardiologica", ma anche"psichiatrica", è "al di fuori di ogni logica" e "del tutto incongrua rispetto alla mia storia e al mio presente".

Dopo la nota di Berlusconi niente perizia, nuova udienza da fissare
Con la dichiarazione di Silvio Berlusconi in cui chiede che il processo Ruby Ter "proceda in sua assenza" vengono meno i presupposti della perizia medico-legale, cardiologica e anche psichiatrica disposta ieri dal Tribunale di Milano per valutare eventuali "condizioni impeditive" alla partecipazione del leader di Forza Italia nel dibattimento. E' quanto si apprende in ambienti giudiziari. La nota indirizzata al presidente della VII sezione penale, di fatto, annulla l'istanza di legittimo impedimento per motivi di salute presentata dalla difesa di Berlusconi lo scorso 8 settembre. Il processo quindi riprenderà regolarmente in un'udienza ancora da fissare prima di quella già calendarizzata per il 17 novembre, in cui le parti avrebbero dovuto discutere sulla perizia.

La difesa: Berlusconi malato, scelta suo malgrado
"Pur nella persistenza del suo attuale stato di defedazione", ossia di deperimento, Silvio Berlusconi "acconsente, suo malgrado, alla prosecuzione del dibattimento in sua assenza". E ciò perché "una volta appreso il contenuto del quesito peritale disposto dal Tribunale e, in particolar modo, l'ampiezza degli approfondimenti anche psichiatrici demandati, ha ritenuto, del tutto comprensibilmente, gli stessi inaccettabili". Lo scrive l'avvocato Federico Cecconi, chiarendo che "si tratta,inevitabilmente, di decisione che rischia di costituire un grave vulnus per la sua difesa, in un momento particolarmente delicato del processo".

"Il Presidente Berlusconi - si legge nella nota della difesa - una volta appreso il contenuto del quesito peritale disposto dal Tribunale ed, in particolar modo, l'ampiezza degli approfondimenti anche psichiatrici demandati, ha ritenuto, del tutto comprensibilmente, gli stessi inaccettabili. Per tale ragione, è stata depositata in Tribunale una dichiarazione a sua firma con la quale, pur nella persistenza del suo attuale stato di defedazione, lo stesso, acconsente, suo malgrado, alla prosecuzione del dibattimento in sua assenza".   "Si tratta, inevitabilmente - si legge ancora - di decisione che rischia di costituire un grave vulnus per la sua difesa, in un momento particolarmente delicato del processo, pur continuandosi a confidare nel sereno accertamento dei fatti e in una rapida assoluzione del Presidente Berlusconi da ogni imputazione".