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MONDO

Possibili collegamenti con gli attacchi degli hacker russi in America

Russia, Cremlino: No Comment su arresti agenti dei servizi segreti in relazione a guerra cibernetica

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Con una parziale smentita, che suona più come una conferma, il portavoce del cremlino Dmitry Peskov asserisce di "non avere informazioni" su presunti arresti in relazione ad accuse di tradimento e a questioni di cyber sicurezza di cui ha dato notizia negli ultimi giorni la stampa russa. 
 
La notizia riguarda l'arresto di almeno due funzionari di alto livello dei servizi segreti russi: il numero due del Centro per al sicurezza informatica dei servizi interni, Sergei Mikhailov, il suo collaboratore Dmitry Dokuchaev e Ruslan Stoyanov, ex esperto dell'unità  per il contrasto dei cyber crimini del ministero degli Interni in seguito passato alla società  Kaspersky dove dirige l'unità  che si occupa di inchieste su violazioni della sicurezza informatica.
 
Nel quadro dello stesso caso, sarebbe anche stato licenziato Andrei Gerasimov il numero uno del Centro per la sicurezza informatica dell'Fsb, i servizi federali per la sicurezza russi.
 
Nel frattempo l'Fsb ha denunciato che nel 2016 ci sono stati oltre 70 milioni di attacchi contro risorse dell'informazione in Russia, incluso un "massiccio attacco" nel novembre scorso contro le principali banche russe.
 
Il vice direttore dell'agenzia Dmitry Shalkov ha assicurato, in un intervento di fronte al parlamento russo, che il paese è pronto a respingere cyber attacchi contro le infrastrutture critiche. "Non avremo bisogno di tempo per farlo", ha precisato presentando ai deputati il pacchetto di misure del governo sulla sicurezza delle infrastrutture It e cruciali in cui sono stipulati i "principi fondamentali" di tale attività  e si rafforzano i poteri delle agenzie del governo che operano sulla sicurezza.
 
Il governo ha già  stanziato i fondi per un programma per individuare e contrastare attacchi informatici, ha spiegato. Il pacchetto di misure include un emendamento al codice penale che prevede l'estensione della detenzione fino a dieci anni di carcere per chi viene giudicato colpevole di aver creato programmi usati per attacchi contro le infrastrutture critiche del paese.
 
Il maggiore Dmitry Dokuchaev sarebbe stato un importante hacker con il nome di "Forb" fino a che non è stato messo alle strette dai servizi di sicurezza russi che hanno minacciato di arrestarlo se non avesse voluto collaborare, ha reso noto l'emittente RBC. In un'intervista al quotidiano economico Vedomosti nel 2004, Forb aveva detto di essere specializzato in "attività  di hackeraggio su commissione" e di rubare soldi alle carte bancarie, con guadagni che oscillavano fra i cinquemila e i 30mila dollari al mese. In quell'intervista aveva assicurato di essere in grado di portare a termine attacchi contro infrastrutture del governo americano.