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MONDO

Putin: "Al vaglio anche matrice terroristica"

Russia, attentato nella metro di San Pietroburgo: 14 morti, decine di feriti, anche bambini

Oggi nella città si trovava Vladimir Putin. Al momento, gli inquirenti stanno considerando diverse piste, inclusa quella legata al terrorismo, ha detto il presidente russo, che ha parlato con il direttore dei servizi di sicurezza dell'Fsb

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Foto da profilo twitter @russian_market
La procura generale russa parla di "attentato terroristico" dopo l'esplosione avvenuta oggi nella metropolitana di San Pietroburgo. Sarebbero 14 i morti. Lo riferisce il sito di informazione Fontanka.ru che per primo stamane ha dato la notizia. Secondo fonti citate dalla testata almeno 11 corpi sono sottoposti ad autopsia. Due altre persone risultano decedute all'ospedale Mariinsky. Una donna, la 14esima vittima, sarebbe deceduta mentre era in ambulanza verso il più vicino ospedale. Decine i feriti, alcuni in modo grave. Tra le persone coinvolte ci sarebbero anche bambini, ma ancora non si conosce il numero né l'identità. Da domani lutto cittadino per tre giorni.

Farnesina verifica eventuale coinvolgimento italiani
L'Unità di crisi della Farnesina è al lavoro con il consolato per verificare se siano coinvolti connazionali. "Abbiamo sentito il console italiano a San Pietroburgo e ci ha riferito che al momento non ci sarebbero italiani coinvolti nelle esplosioni",  riferiscono a 'La vita in diretta', in onda su Rai1.

Media: diffusa la foto di un presunto attentatore
Si è presentato alle autorità e ha dichiarato di essere estraneo ai fatti l'uomo la cui immagine era stata diffusa dai media russi come quella di un presunto responsabile dell'esplosione nella metropolitana di San Pietroburgo. Lo ha fatto sapere l'agenzia Interfax, citando una propria fonte. L'uomo compariva in alcuni fermi immagine, che i media descrivevano come provenienti dalle telecamere di sorveglianza, e appariva di mezza età, con la barba scura, vestito di nero e con un cappello dello stesso colore.

Una sola esplosione
Nella metropolitana di San Pietroburgo non sono avvenute due esplosioni, come si era pensato inizialmente, bensì una sola, che si è verificata fra due fermate, cioè tra Sennaya Ploshchad e Tekhnologichesky Institut. Lo ha chiarito la Reuters una fonte dei servizi di emergenza russi. "C'è stata una sola esplosione fra le stazioni, mentre il treno arrivava alla stazione di Technology Institute da Sennaya Ploshchad", ha spiegato la fonte.

Ordigno nascosto in un vagone: conteneva tritolo. Trovato altro ordigno: disattivato
L'eplosione nella metropolitana di San Pietroburgo sarebbe stata provocata da un ordigno esplosivo nascosto in uno dei vagoni. L'ordigno contenevano 2-300 grammi di tritolo e  frammenti di proiettili per renderlo ancora più letale. Il comitato antiterrorismo ha confermato che un altro ordigno è stato scoperto, e disinnescato, nella stazione della metropolitana di "Ploshad Vosstaniya".

L'esplosione dentro un vagone
Sui social network molti utenti hanno subito pubblicato diverse foto che mostravano fumo nella metropolitana e il vagone danneggiato di un treno. Sono emerse inoltre foto che mostrano diverse persone a terra vicino al vagone. E' subito scattata evacuazione delle persone dall'area colpita.  L'intera rete della metropolitana è stata chiusa. Decine le ambulanze sul posto.


Il presidente Putin era a San Pietroburgo: "Al vaglio anche matrice terroristica"
Oggi il presidente russo Vladimir Putin era a San Pietroburgo per un forum sui media. I media russi fanno notare che l'esplosione è avvenuta 15 minuti prima della fine del forum a cui stava partecipando il capo di Stato. Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha detto che Putin è stato informato dell'accaduto.

"Sono all'esame tutte le matrici possibili dell'esplosione, dall'atto terroristico all'incidente all'azione criminale", ha detto oggi il presidente russo. Delle esplosioni il capo di stato ha discusso con i vertici dell'FSB, i servizi di sicurezza federali.  "Le cause non sono chiare, per questo è presto parlarne ora. Sarà l'inchiesta a determinarle", dice Putin a margine del suo incontro a Strelna, a poca distanza da San Pietroburgo, con il presidente della Bielorussia Aleksandr Lukashenko.

Il cordoglio di Mattarella
"Ho appreso con costernazione la notizia dell'esplosione che ha appena provocato vittime e numerosi feriti tra i passeggeri della metropolitana di San Pietroburgo. Seguo con viva apprensione gli sviluppi di questo tragico avvenimento e desidero porgere a lei e all'amico popolo russo il sentito cordoglio degli italiani tutti e mio personale. L'Italia si stringe ai familiari di coloro che hanno perso la vita e ai feriti, dei quali ci auguriamo un pronto ristabilimento. In attesa di incontrarla a Mosca, colgo l'occasione per rinnovarle le più sentite condoglianze ed espressioni di sincera amicizia per il suo Paese". Lo scrive il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin.

Il premier Gentiloni: sgomento, Italia vicina al popolo russo


Il cordoglio della Casa Bianca
La Casa Bianca "condanna l'attacco a San Pietroburgo", in Russia, dove sono almeno 10 le vittime. Così il portavoce del presidente Donald Trump, Sean Spicer, durante il briefing quotidiano con i cronisti. "Il
mondo deve essere unito per combattere la violenza in ogni forma", ha dichiarato Spicer manifestando il cordoglio dell'amministrazione americana per le famiglie delle vittime di San Pietroburgo

Il segretario generale della Nato Stoltenberg: profondo cordoglio
Il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg ha espresso la sua vicinanza alle persone colpite dall'esplosione nella metropolitana di San Pietroburgo. "Profondo cordoglio per le persone colpite dall'esplosione della metropolitana di #SanPietroburgo, i loro cari e il popolo russo", ha scritto su Twitter.


Gli attentati ceceni
Negli ultimi anni la Russia è stata il bersaglio di numerosi attentati da parte di militanti ceceni: nel marzo 2010 almeno 38 persone morirono nell'attacco di due donne kamikaze nella metropolitana di Mosca. Nel 2004 oltre 330 persone, per più di metà bambini, morirono nel massacro nella scuola di Beslan. Nel 2002 la polizia fece irruzione in un teatro di Mosca per porre fine al sequestro degli spettatori e il bilancio finale fu di 120 ostaggi uccisi. Quando era premier, nel 1999, lanciò una campagna contro i separatisti islamici in Cecenia e da presidente ha continuato a combatterli.