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MONDO

I riflessi della crisi ucraina

La guerra degli embarghi: dalla Russia le prime disdette, respinti container di formaggio italiano

Allarme della Coldiretti: bloccati interi container di Grana Padano rispediti indietro mentre gli importatori russi consigliano di non inviare salumi e sono stati rescissi già diversi contratti per la spedizione di ortofrutta

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Roma
Gli effetti dell'embargo imposto dalla Russia ai prodotti agroalimentari italiani iniziano a farsi sentire. Alcuni container di Grana Padano sono stati bloccati e rispediti indietro mentre gli importatori russi consigliano di non inviare salumi. Diversi contratti per la spedizione di ortofrutta sono già stati rescissi.

È quanto emerge dal primo monitoraggio della Coldiretti sui pesanti effetti della decisione della Russia di limitare o bloccare con decreto anche per un anno le importazioni agricole dai paesi che hanno adottato sanzioni contro Mosca in risposta al conflitto in Ucraina. La lista di prodotti comprende carne di manzo e maiale, pollo, pesce e frutti di mare, latte e latticini, frutta e verdura provenienti da Ue, Usa, Norvegia, Australia e Canada, con l'esclusione di alcolici e di prodotti per bambini.

Si tratta di un brusco freno alla crescente domanda di Made in Italy sulle tavole dei cittadini russi che avevano cominciato ad apprezzare le specialità nazionali come il Parmigiano Reggiano e il Grano Padano le cui esportazioni sono cresciute a due cifre.

Le esportazioni di prodotti agroalimentari italiani in Russia nonostante le tensioni sono comunque aumentate dell'uno per cento nel primo quadrimestre del 2014 dopo che lo scorso anno - sottolinea la Coldiretti - avevano raggiunto la cifra record di 706 milioni di euro messi ora a rischio dall'annuncio di sanzioni.

A rischio - precisa Coldiretti - ci sono spedizioni di ortofrutta per un importo di 72 milioni di euro nel 2013, le carni per 61 milioni di euro, latte, formaggi e derivati per 45 milioni di euro e importi molti più limitati per il pesce. "La Russia colpisce l'agroalimentare perché sanno che è un elemento di crescita per l'Unione Europea in un momento di stagnazione", commenta il presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo.