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MONDO

La strage nella Metropolitana

Russia, un kamikaze kirghiso dietro la strage di San Pietroburgo. E Trump telefona a Putin

Sarebbe "Akbarjon Djalilov, nato nel 1995" l'autore della strage di ieri sulla la linea blu della metropolitana. Si è invece presentato alle autorità e ha dichiarato di essere estraneo ai fatti l'uomo con la barba vestito di nero la cui immagine era stata diffusa dai media. Nell'attentato sono morte 14 persone, decine i feriti. Finora nessuna organizzazione terroristica ha rivendicato l'attentato

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Si susseguono, in queste ore, le notizie sull'identità dell'uomo che ieri si è fatto esplodere in un vagone della metropolitana di San Pietroburgo, uccidendo 14 persone. Stando alle ultime informazioni diramate dalle autorità di Bishkek, si tratterebbe di un kamikaze nato in kirghizistan. "Il kamikaze nella metro di San Pietroburgo, nel nordovest della Russia, era Akbarjon Djalilov (...), nato nel 1995 in Kirghizistan e oggi cittadino russo", ha dichiarato il portavoce dei servizi di sicurezza kirghisi, Rakhat Saulaimanov. Sarebbe questa la pista sulla quale si sta concentrando l'antiterrorismo russo, che ha inviato alle autorità kirghise una richiesta ufficiale per identificare il sospetto. Nelle scorse ore, i servizi di sicurezza avevano parlato di un cittadino kazako, membro di un'organizzazione terroristica islamista messa al bando nel Paese, "un 23enne nativo dell'Asia Centrale", che avrebbe celato l'ordigno in uno zaino.

14 morti, oltre 50 feriti
Secondo fonti citate dal sito di informazione Fontanka.ru, almeno 11 dei 14 corpi sono sottoposti ad autopsia. Tra le vittime, due persone risultano decedute all'ospedale Mariinsky. Una donna, la 14esima vittima, sarebbe morta mentre era in ambulanza verso il più vicino ospedale. Di oltre 50 il bilancio dei feriti, alcuni in modo grave. Tra le persone coinvolte ci sarebbero anche bambini, ma ancora non si conosce il numero né l'identità. Da oggi lutto cittadino per tre giorni.

L'uomo della foto: "Io non c'entro"
Si è presentato alle autorità e ha dichiarato di essere estraneo ai fatti l'uomo la cui immagine era stata diffusa dai media russi come quella di un presunto responsabile dell'esplosione nella metropolitana di San Pietroburgo. Lo ha fatto sapere l'agenzia Interfax, citando una propria fonte. L'uomo compariva in alcuni fermi immagine, che i media descrivevano come provenienti dalle telecamere di sorveglianza, e appariva di mezza età, con la barba scura, vestito di nero e con un cappello dello stesso colore.



Una sola esplosione
Nella metropolitana di San Pietroburgo non sono avvenute due esplosioni, come si era pensato inizialmente, bensì una sola, che si è verificata fra due fermate, cioè tra Sennaya Ploshchad e Tekhnologichesky Institut. Lo ha chiarito la Reuters una fonte dei servizi di emergenza russi. "C'è stata una sola esplosione fra le stazioni, mentre il treno arrivava alla stazione di Technology Institute da Sennaya Ploshchad", ha spiegato la fonte.

L'esplosione dentro un vagone
Sui social network molti utenti hanno subito pubblicato diverse foto che mostravano fumo nella metropolitana e il vagone danneggiato di un treno. Sono emerse inoltre foto che mostrano diverse persone a terra vicino al vagone. E' subito scattata evacuazione delle persone dall'area colpita.  L'intera rete della metropolitana è stata chiusa. Decine le ambulanze sul posto.



Putin depone rose rosse sul luogo dell'attacco
Intanto il presidente russo Vladimir Putin ieri sera si è recato alla stazione della metropolitana Technology Institute di San Pietroburgo, vicino al luogo della strage. L''agenzia di stampa russa Tass ha pubblicato la fotografia di Putin con un mazzo di rose rosse che ha deposto in ricordo delle vittime. Il presidente russo, arrivato tra forti misure di sicurezza, non ha rilasciato dichiarazioni ai giornalisti



Le condoglianze di Donald Trump
Il presidente americano Donald Trump ha telefonato a Putin per offrire le condoglianze alle famiglie delle vittime. A comunicare la notizia è stato il Cremlino, mentre la Casa Bianca ha inizialmente mantenuto il riserbo sul colloquio.

Secondo la versione russa Trump avrebbe chiesto a Putin di manifestare il suo sostegno al popolo russo. Il leader russo ha ringraziato per la solidarieta'. I due hanno condiviso la convinzione che "il terrorismo e' un male che deve essere combattuto congiuntamente".    

In seguito anche la Casa Bianca ha reso noto la telefonata di condoglianze di Trump a Putin.    Nel colloquio il presidente usa ha offerto "il pieno sostegno degli stati uniti nel rispondere all'attacco e nel portare davanti alla giustizia i responsabili".    I due leader, aggiunge la Casa Bianca, "hanno concordato che il terrorismo deve essere sconfitto in modo decisivo e rapido".   

Consiglio sicurezza Onu: "Vile terrorismo"    
Il consiglio di sicurezza delle nazioni unite condanna "nei termini piu' forti l'attacco terroristico barbaro e vile" di san pietroburgo.   I membri del consiglio "hanno espresso la loro profonda solidarieta' e cordoglio alle vittime di questo atto atroce di terrorismo; alle loro famiglie, al popolo e al governo della federazione russa - si legge in un comunicato dell'onu.  I responsabili, gli organizzatori, i finanziatori e gli sponsorizzatori di questi atti riprovevoli" devono essere portati davanti alla giustizia.

Farnesina verifica eventuale coinvolgimento italiani
L'Unità di crisi della Farnesina è al lavoro con il consolato per verificare se siano coinvolti connazionali. "Abbiamo sentito il console italiano a San Pietroburgo e ci ha riferito che al momento non ci sarebbero italiani coinvolti nelle esplosioni",  riferiscono a 'La vita in diretta', in onda su Rai1.

Il segretario generale della Nato Stoltenberg: profondo cordoglio
Il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg ha espresso la sua vicinanza alle persone colpite dall'esplosione nella metropolitana di San Pietroburgo. "Profondo cordoglio per le persone colpite dall'esplosione della metropolitana di #SanPietroburgo, i loro cari e il popolo russo", ha scritto su Twitter.