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MONDO

Hollande convoca il Consiglio di Difesa

Salah Abdeslam, legale: collabora e si oppone a estradizione

Salah Abdeslam, l'uomo della stragi di Parigi catturato ieri a Bruxelles, è stato sentito da un giudice istruttore che ha convalidato l'arresto. Il suo legale ha precisato che il suo assistito si opporrà alla richiesta di estradizione in Francia e collaborerà con la giustizia belga.

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Salah Abdeslam sta "collaborando con la giustizia belga, questo è ciò che posso dire". Lo ha riferito il difensore del 26enne jihadista, il belga Sven Mary. Salah è stato sentito da un giudice per le indagini preliminari, che ne ha convalidato l'arresto e lo ha formalmente incriminato per gli attacchi terroristici del 13 novembre scorso a Parigi. Abdeslam deve comparire di fronte al magistrato, che dovrà valutarne l'estradizione in Francia alla luce del mandato d'arresto europeo spiccato a suo tempo contro di lui.

Accerteremo se il mandato è legale, e poi vedremo", ha proseguito Mary, confermando che "almeno in questa fase", il proprio assistito "rifiuterà" di essere estradato.  La famiglia di Salah Abdeslam ha fatto sapere di sentirsi "sollevata" dall'arresto del proprio congiunto.

In virtù del mandato europeo, in vigore dal 2004, la magistratura di un determinato Paese può concedere o meno il trasferimento a un'altra giurisdizione senza necessità di esaminare a fondo il relativo fascicolo, ma limitandosi a verificare la regolarità formale della procedura seguita.

Anche gli altri quattro sospetti fermati ieri a Molenbeek - Abid Aberkan, Sihane Aberkan, Djemila M. e l'uomo conosciuto sotto il nome di Amine Choukri - sono stati consegnati a un giudice.

Secondo fonti di stampa, Choukri è stato posto sotto mandato d'arresto come anche Abid Aberkan, l'amico di Salah che gli ha trovato l'appartamento della rue des Quatre-Vents (Molenbeek). Mentre la madre, che si trovava all'interno della stessa abitazione di Salah, è in libertà vigilata. 


Salah Abdeslam e il suo complice Amine Choukri, i due presunti terroristi legati alle stragi di Parigi, hanno lasciato questa mattina attorno alle 8 l'ospedale Saint Pierre di Bruxelles, dove erano stati ricoverati dopo la cattura ieri. Lo ha indicato il portavoce dell'ospedale, citato dal sito della tv belga Rtbf, che conferma l'informazione diffusa su Twitter del sindaco di Bruxelles, Yvan Mayeur. 





Il 26enne terrorista ritenuto l'organizzatore degli attentati del 13 novembre e che era tornato già all'indomani delle stragi nella capitale belga, è stato arrestato insieme ad altri quattro complici nel corso di tre perquisizioni a Molenbeek. Il francese di origine marocchina che era in fuga da 126 giorni. Ha utilizzato nel corso degli ultimi quattro mesi un falso passaporto siriano, con il nome di Monir Ahmed Alaaj, e una falsa carta di identità, con il nome di Amine Choukri. Sono stati arrestati anche tre membri della famiglia che lo ha ospitato nel quartiere/comune multietnico nel cuore dell'Europa, ritenuto un fucina del jihadismo.

Nella notte, Hollande ha dichiarato che le autorità francesi prepareranno rapidamente la richiesta di estradizione del terrorista. "Su Salah Abdeslam pesava un mandato d'arresto europeo. Non ho alcun dubbio che le autorità giudiziarie francesi invieranno presto una richiesta di estradizione" e che le autorità belghe risponderanno favorevolmente, "il più rapidamente possibile", ha detto il capo dell'Eliseo, nel corso della conferenza stampa congiunta con il premier belga Charles Michel, a Bruxelles, in modo che "Abdeslam venga processato e
giudicato in Francia".

Hollande ha convocato per stamane all'Eliseo il Consiglio di Difesa: all'incontro partecipano tutti i ministri responsanbili della sicurezza e i vertici dei servizi segreti. 

Il Blitz a Molenbeek
Il blitz è scattato alle 16.40 di oggi in rue des Quatres Vents, a Molenbeek. Le forze speciali hanno circondato la zona, evacuando i residenti e gli alunni di una scuola vicina all'appartamento dove era nascosto Salah. Tre le perquisizioni, lanci di granate lacrimogene, spari ed esplosioni e poi Salah che tenta l'ennesima fuga ma viene 'neutralizzato' sul marciapiede davanti all'abitazione. 

La svolta nelle indagini è arrivata martedì quando la polizia belga ha fatto irruzione in un'abitazione di Forest, sobborgo di Bruxelles, che doveva essere vuota ma che invece nascondeva lo stesso Salah e due complici: Mohamed Belkaid, il 35enne algerino rimasto ucciso da un cecchino, che si è poi scoperto essere niente altro che Samir Bouzid, l'uomo che fornì appoggio logistico ai membri del commando jihadista in fuga dopo gli attacchi di Parigi del 13 novembre.

L'identità di 'Bouzid' era presente nelle liste di ricercati di Francia e Belgio da dicembre, quando furono trovate le prove che aveva effettuato un versamento da Bruxelles alla cugina di Abdelhamid Abaaoud, Hasna Ait Boulahcen, morti entrambi nel raid a Saint-Denis del 18 novembre scorso. Nel covo anche Monir Ahmed Alaaj alias Amine Choukri, l'uomo che insieme a Salah martedì si dà alla fuga e che oggi è rimasto leggermente ferito nel blitz. 

Oggi i media del Belgio hanno annunciato che nell'abitazione di Forest, in rue du Dries, erano state ritrovate le impronte di Salah, forse su un bicchiere. Una fuga di notizie che ha obbligato le forze speciali ad anticipare l'operazione di un giorno, prevista infatti per sabato, per non perdere nuovamente le tracce del ricercato. L'antiterrorismo era infatti a conoscenza di dove si trovava Salah, perchè insieme al suo complice, dopo essere fuggiti dal covo di Forest, Abdeslam aveva contattato un uomo sorvegliato da diversi mesi dalla polizia. A tradirlo, forse, anche una soffiata arrivata questa mattina alla polizia da parte di un 'amico'.

Ora Abdeslam e il complice sono sotto custodia, mentre la Procura del Belgio non esclude che i tre membri della famiglia fermati potrebbero essere rilasciati se sarà dimostrato che non erano favoreggiatori del jihadista ma sue vittime, obbligate a nasconderlo in casa. 


Le reazioni
"I miei pensieri vanno alle famiglie delle vittime di Parigi, perchè Salah Abdeslam era direttamente legato alla perpetrazione e all'organizzazione" degli attentati. Così il presidente francese François Hollande ha accolto la notizia, ringraziando le autorità belghe per la cooperazione e rinnovando una nuova intensa collaborazione contro il terrorismo. "Dobbiamo prendere tutti coloro che hanno permesso, organizzato o facilitato questi attacchi terroristici di Parigi e ci rendiamo conto che sono molto più numerosi di quanto pensassimo in precedenza e avevamo identificato", ha ricordato Hollande. 

Il livello di minaccia terroristica rimane quindi alto, non solo in Francia. L'arresto di Salah, ha aggiunto il premier belga Charles Michel, dimostra che "in Europa dobbiamo affrontare una nuova minaccia terroristica permamente e a prescidere dal livello di allerta dobbiamo restare sempre all'erta e collaborare a livello europeo". 

In serata è arrivata anche la telefonata del presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, che si è congratula con Hollande e Michel per gli arresti. Obama ha lodato il lavoro dei servizi di sicurezza del Belgio e ha sottolineato che gli Usa lottano con Belgio e Francia contro la piaga del terrorismo.

"Una vittoria contro il terrorismo", l'ha definita il premier belga Charles Michel. "Una tappa importante che non è la conclusione della vicenda", ha precisato il presidente francese François Hollande che ha seguito l'operazione direttamente dalla residenza del premier belga in rue de la Loi dove entrambi si sono diretti a seguito del vertice Ue sui migranti, in corso proprio a Bruxelles. 

Renzi: "Non abbassare la guardia. Penso alla famiglia Solesin"
Il premier Matteo Renzi interviene nella sua e-news: "Sono contento. Penso alle famiglie delle vittime, cominciando da quella di Valeria Solesin". "Tutto risolto, dunque? Ovviamente no - scrive - La minaccia terroristica esiste e resiste dappertutto, anche in Europa, anche in Italia. Dunque è fondamentale non abbassare la guardia, investendo sugli strumenti tecnologici (in questo caso il terrorista è stato individuato grazie a un vecchio telefonino), sulla sicurezza, sulle forze di polizia". L'ex sindaco di Firenze ha richiamato anche il tema delle periferie e dell'educazione culturale: "Da mesi l'Italia dice in tutte le occasioni che accanto a una risposta credibile sul piano securitario l'Europa deve avere una strategia sui temi della cultura, delle periferie, dell'educazione".