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POLITICA

Confindustria Russia

Salvini a Mosca: "Qua mi sento a casa, in alcuni paesi dell'Ue no"

E' il secondo viaggio del vicepremier Matteo Salvini in Russia da quando è al Governo. Le sanzioni alla Russia sono un'assurdità ed inutili dice il leader leghista

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di Tiziana Di Giovannandrea
La visita a Mosca del vicepremier Matteo Salvini, su invito di Confindustria Russia, per incontrare il mondo imprenditoriale italiano che vuole la fine delle sanzioni alla Russia, a causa delle pesanti perdite di quote di mercato, è stata anche l'occasione per il Ministro dell'Interno di affrontare varie questioni politiche oltre che economiche. Oltre che un'occasione per intensificare i rapporti commerciali tra Mosca e l'Italia.

Questo proprio nel momento in cui a livello europeo si dibatte se rinnovare a tempo impreciso le sanzioni economiche alla Russia, in vigore dal 2014, dopo l'annessione della Crimea e la guerra in Ucraina.

Il presidente di Confindustria Russia, Ernesto Ferlenghi, ha denunciato, in un'intervista al giornale Izvestia, che dall'introduzione delle misure punitive volute da Bruxelles contro la Russia, le esportazioni italiane sono diminuite di un terzo: "In questo periodo gli esportatori italiani hanno perso 7 milioni di euro al giorno" ha dichiarato " Nel 2014 le esportazioni italiane in Russia avevano raggiunto i 14,5 miliardi di euro". Per il Presidente di Confindustria Russia la perdita così rilevante di quote di mercato russo a beneficio di aziende tedesche, francesi e cinesi dipende dal fatto che sono cresciute molto negli ultimi due anni e mezzo mentre "Noi non abbiamo nemmeno ripristinato il livello pre-crisi". 

"Sono convinto che le sanzioni siano una follia economica, sociale e culturale" ha detto Matteo Salvini da Mosca considerandole un'assurdità ed inutili. In Russia - ha continuato " mi sento a casa mia mentre in alcuni paesi europei no. I problemi si risolvono sedendoci al tavolo non con i carri armati ai confini e come vice presidente del Consiglio mi prendo un preciso impegno: se qualcuno giocherà a riportare fumi di guerra in questo continente ed inimicizia tra Italia e Russia, in me e nel governo italiano avrà il peggior avversario".

Manovra: UE non sogni di inviarci Troika
"La manovra non cambia, faccio mio l'invito di Draghi a usare buon senso: ci sono 60 milioni di italiani che aspettano risposte. Non permetteremo di essere commissariati da nessuno, non sognino da Bruxelles d'inviarci commissari, Troika, padroni o padroncini". Lo ha detto il vicepremier Matteo Salvini commentando la possibilità che Bruxelles possa aprire una procedura d'infrazione contro l'Italia.

"Mi sembrano come gli ultimi giorni del bunker o prima del crollo dell'impero romano" ha poi detto Matteo Salvini a margine della conferenza a Mosca riferendosi chiaramente alle prossime elezioni europee. "Sanno che andranno a casa e quindi sparano le ultime cartucce. La manovra possono scrivere quello che vogliono, arriverà in porto così come è partita" ha aggiunto.