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POLITICA

I numeri del governo

Salvini blinda la manovra: "Non cambia, noi tiriamo dritto. Lo spread? Non arriverà mai a quota 400"

Ospite di Agorà su Rai3 il vicepremier assicura che non ci saranno modifiche, nonostante le bocciature e le turbolenze sui mercati. "Ho assunto un impegno solo in questo studio decine di volte per cambiare la Fornero e adesso perché qualcuno a Bruxelles, lo spread o Bankitalia mi dice che non va bene dico agli italiani 'ho scherzato?'. Io la manovra non la cambio, io vado dritto". Di Maio ai microfoni di Radio 1 Rai: "appena la manovra sarà discussa a Bruxelles si calmeranno tutti".

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Dopo le critiche e le bocciature rimediate ieri in Parlamento e anche fuori, con il Ministro Paolo Savona che in serata si è detto pronto a riconsiderare i numeri in caso di aumento ulteriore dello spread, la manovra viene oggi blindata dal vicepremier Matteo Salvini, che promette di mantenere l'impostazione del documento senza alcuna modifica sostanziale. Sulla stessa lunghezza d'onda l'altro vicepremier Luigi Di Maio, sicuro che "appena la manovra sarà discussa a Bruxelles si calmeranno tutti".

Salvini ad Agorà: "La manovra non cambia"
 "La manovra non cambia, ho assunto un impegno solo in questo studio decine di volte per cambiare la Fornero e adesso perché qualcuno a Bruxelles, lo spread o Bankitalia mi dice che non va bene dico agli italiani 'ho scherzato?'. Io la manovra non la cambio, io vado dritto". Così il vicepremier Matteo Salvini ospite di Agorà su Raitre.

Lo spread? Non arriverà mai a quota 400
"Se si alza lo spread? Questa e' una buona manovra, quindi non mi pongo il problema. Lo spread non arrivera' assolutamente a 400". 

"Non diamo soldi a tutti. È una buona manovra"
 "Non diamo soldi a tutti, ma questa manovra economica è l'inizio di un percorso diverso rispetto agli ultimi anni. L'Italia non si merita lo zero virgola degli ultimi anni per la crescita. Le stime degli ultimi anni hanno azzeccato? No. Ci vediamo tra un anno e i fatti sono parole vere rispetto alle parole di Salvini e alle stime di Bankitalia". 

"Su Fornero e reddito di cittadinanza non torniamo indietro"
"Non torneremo indietro, su Fornero, reddito cittadinanza, flat tax Equitalia noi andiamo avanti", assicura. 

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Di Maio: non si torna indietro per il bene dei miei concittadini
"Non si torna indietro. Non lo accetto. Voglio rendere felici i miei concittadini, o facciamo un atto di coraggio o andiamo a casa". Anche l'altro vicepremier, ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, blinda la manovra. E sullo spread - schizzato ieri a 315 punti base, record dal 2013 - incalza:"Questa storia dello spread a 400 è solo un modo per terrorizzare i cittadini".  Inoltrre sottolinea che pure che le parole di Savona "sono state strumentalizzate", riferendosi all'intervento di ieri sullo spread del ministro che aveva annunciato modifiche alla manovra nel caso in cui il differenziale fosse salito sopra i 400 punti. "Ci sono troppe persone dell'establishment che fanno il tifo per questo, lo spread è stato a 270-280, 330-300 da quando ci siamo noi perchè c'è un pregiudizio. Ma io sono molto ottimista, quando parleremo con l'Ue e spiegheremo la manovra si calmerà".


Il vicepremier infine confida: "Io sono molto ottimista, vedrete che non appena sarà discussa la manovra a Bruxelles si calmeranno tutti perche' il nostro obiettivo è il dialogo con tutte le Istituzioni". E prosegue: "Sono stato in Germania lunedì, ho parlato con il ministro dell'Economia tedesco e loro sono stati corretti. Non ho visto nessuno del governo tedesco intervenire a gamba tesa contro quello italiano, mi hanno dato l'impressione che non hanno intenzione di infierire su quello che stiamo facendo", ha aggiunto.

Spread sotto quota 300,  Piazza Affari in rialzo. Allarme Fmi: Italia rischio per eurozona
Si mantiene in rialzo Piazza Affari (+0,2%) con lo spread sotto quota 300 punti (296,9 per l'esattezza). Salgono i bancari Bper (+2,63%), Banco Bpm (+2,23%), Intesa (+1,64%) e Unicredit (+1,11%), insieme a Poste (+1,85%) e Generali (+1,46%). In luce anche Atlantia (+2,27%), sotto pressione invece Moncler (-6%), Ferragamo (-4,56%) e Cucinelli (-4,2%), dopo il taglio alla raccomandazione sul settore del lusso da parte di Morgan Stanley. Nuovi minimi per Carige (-3,85%), mentre risale la china Mps (+1,35%). Prosegue il congelamento di Astaldi (-12,94% teorico), contrastate le partecipate del Tesoro Eni (+0,7%), Enel (invariata), Saipem (+1%), Snam (+0,68%), Leonardo (-0,44%) e Italgas (-0,09%), in attesa di discutere eventuali anticipi sugli investimenti in Italia con il premier Giuseppe Conte.

Intanto il Fmi mette in guardia sulle incertezze politiche in Italia, che creano allarme sul debito pubblico e possono innescare pericolosi effetti sui bilanci delle banche e un rischio di contagio per l'intera Eurozona. Londra perde lo 0,08% a 7.231 punti. A Milano l'indice Ftse Mib segna -0,68% a quota 19.925 punti. Francoforte cede lo 0,03% a 11.973 punti e Parigi lo 0,04% a 5.316 punti. 

Fraccaro: Bankitalia e Upb? Persone nominate da politica
"Queste istituzioni hanno tutto il diritto di esternare le loro valutazioni che mi sembrano un po' ragionieristiche. Si tratta di persone nominate dalla politica, quindi hanno una certa mentalità e pensiero economico". Lo ha detto il ministro per i Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro parlando, intervistato a Omnibus, delle critiche avanzate da queste due istituzioni alle misure che il governo ha annunciato per la manovra economica.

"La credibilità di Bankitalia è venuta un po' meno in questi anni per la vicenda delle banche fallite, dobbiamo ricostruire la credibilità dell'intero sistema paese - ha concluso Fraccaro -, rispetto la valutazione che hanno fatto sulla manovra ma anche loro devono guardare non solo i numeri ma anche un ragionamento politico che spetta al governo".

Bagnai: declassamento? Può darsi che ci sia
"C'e' chi prospetta un prossimo declassamento: "In quel caso, la situazione diventerà più complessa. Se me lo aspetto? Non sono nella testa di persone che davano la tripla A a Lehman il giorno prima, ma può anche darsi che ci sia". Lo ha detto il presidente della commissione Finanze del Senato, Alberto Bagnai, a 'Circo massimo'. "Bisogna anche riflettere sul fatto che noi siamo giudicati per quello che avviene nel giro di poche settimane quando stiamo proponendo al paese un piano di riforme ambizioso che ha i suoi tempi tecnici per dispiegarsi. Può anche darsi che sulla base di giudizi un po' affrettati vengano prese decisioni sbagliate da parte degli investitori, visto che sulla sostenibilità del debito pubblico italiano nessuno ha espresso pareri negativi", ha concluso.