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POLITICA

Prove di dialogo Lega-M5S

Salvini telefona a Di Maio: "Apriamo un confronto sui presidenti delle Camere"

Dialogo "nel rispetto del voto degli italiani". Il leader della Lega sente anche Martina e Grasso. Di Maio: M5S prima forza, ci spetta la presidenza della Camera. Il gelo di Berlusconi: "Apertura a un governo con i 5 stelle? Io ho aperto la porta per cacciarli via" 

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Prove di dialogo tra Lega e Movimento 5 Stelle. Stasera Matteo Salvini ha telefonato a Luigi Di Maio. E' stato un primo contatto, franco e cordiale, durante il quale i due hanno concordato sulla necessità di confrontarsi sulle presidenze delle due Camere nel rispetto del voto degli italiani. 

Telefonate anche con Martina e Grasso
Salvini, come leader del centrodestra e secondo il mandato ricevuto dagli alleati, ha poi sentito Maurizio Martina e Pietro Grasso ai quali ha espresso l'intento di rendere operativo quanto prima il Parlamento. Il segretario reggente del Pd ha chiesto, confermando la linea della direzione, che ci sia un accordo tra i partiti su figure autorevoli, di garanzia e rappresentative.

Priorità: fare presto, tagliare vitalizi e spese inutili
"A nome della coalizione più votata dagli italiani ho ritenuto mio dovere telefonare a Di Maio, Martina e Grasso, per aprire un dialogo sulle presidenze delle Camere per garantire agli italiani che si perda meno tempo possibile e che si rispetti il voto del 4 marzo. Rendere più veloci e trasparenti i regolamenti, tagliare vitalizi e spese inutili sarà una nostra priorità", fa sapere Salvini.

Di Maio a Salvini: M5S prima forza, ci spetta la presidenza della Camera 
"Ho ricordato a Salvini che il MoVimento 5 Stelle è la prima forza politica del Paese, con il 32% dei voti, pari a quasi 11 milioni di italiani che ci hanno dato fiducia, e che alla Camera abbiamo il 36% dei deputati. Per noi questa volontà è sacrosanta e vogliamo che venga rispecchiata attraverso l'attribuzione al MoVimento della presidenza della Camera dei Deputati", scrive su Facebook Di Maio dopo la telefonata con Salvini.

Oggi i capigruppo M5S vedono i partiti 
"Così come Salvini ha riconosciuto il nostro straordinario risultato - ha continuato Di Maio - anche io ho riconosciuto il successo elettorale ottenuto dalla Lega.  I nostri capigruppo Giulia Grillo e Danilo Toninelli si confronteranno anche con le altre forze politiche. L'interlocuzione sulle presidenze delle Camere, come abbiamo già detto, è slegata da ciò che riguarderà la formazione del governo". In ogni caso, ha precisato Di Maio, "non è in programma nessun incontro".

L'annuncio di Salvini sull'apertura del dialogo: tranne il Pd, tutto è possibile 
A preannunciare le prove di dialogo con i 5 Stelle era stato lo stesso Salvini. "Sento forte il dovere di tener fede al mandato di 12 milioni che hanno scelto il centrodestra e di quasi 6 milioni che hanno scelto la Lega: stiamo lavorando per dare un governo a questo Paese con un programma di centrodestra aperto ad arricchimenti, contributi e proposte ma non stravolgimenti. Sarebbe irrispettoso coinvolgere chi ha perso le elezioni e quindi no a qualsiasi governo che abbia al centro Gentiloni, Boschi, Minniti", dice il leader della Lega incontrando la stampa estera. "Lavoriamo per un governo con una solida maggioranza politica, non recuperando questo o quel transfuga. Stiamo lavorando a un programma da offrire al Parlamento e a tutti gli altri. Non ho la smania di fare il presidente del Consiglio a tutti i costi: farò tutto quello che è umanamente e democraticamente possibile per rispettare il mandato degli elettori. Non sono disponibile a partecipare a un governo a ogni costo per fare il ministro per qualche mese".

"Nessun pregiudizio sui ruoli"
Tra lei e Di Maio c'è una contesa sui ruoli? "Non mi interessa chi vince: abbiamo un programma e chiunque venga al governo con noi deve impegnarsi a cancellare la legge Fornero, a ridurre le tasse al 15%, a rendere l'Italia più federale e meno burocratica. Se ci sono altri suggerimenti a partire da questo presupposto siamo ben contenti di accoglierli. Sui nomi e sui ruoli non ci sono pregiudizi di partenza, mi interessa il progetto: se c'è condivisione di progetto ragioniamo".

"Presidente del Senato? Onorato ma no" 
"Qualcuno mi ha fatto l'onore di fare il mio nome per la presidenza del Senato, mi riempie di gioia ma voi mi vedete come presidente del Senato?", dice poi Salvini. "Ho già in programma una decina di comizi ma come presidente del Senato sarebbe complicato. Sono onorato ma voglio fare altro, la risposta è 'no', nemmeno mia mamma ci avrebbe mai pensato, non è quello per cui mi sono impegnato e per cui mi hanno votato".

Il gelo di Berlusconi: aperto a governo con M5S? Apro la porta per cacciarli
Sull'ipotesi di un esecutivo con i pentastellati Salvini incontra però il gelo di Silvio Berlusconi. "Ho aperto la porta per cacciarli via", risponde l'ex Cavaliere, arrivando alla Camera per l'assemblea dei gruppi di Forza Italia, a chi gli chiede se avesse aperto all'ipotesi di un governo con i Cinque Stelle. E nel corso della riunione propone un governo del centrodestra con l'appoggio esterno del Partito democratico sui singoli provvedimenti.