Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/Sardine-in-piazza-a-Bologna-e058dcbf-fe15-4822-b0a2-ffaaa13574fe.html | rainews/live/ | true
POLITICA

In migliaia in piazza VIII agosto

Le Sardine in piazza a Bologna: "Siamo 40mila, il sovranismo si può battere"

​"Abbiamo già vinto una battaglia che prima che politica è culturale", ha detto il leader Mattia Santori

Condividi
A Bologna manifestazione del movimento delle Sardine. "La piazza è stracolma di persone. Ci sono 35, 40mila persone perché anche il parco sul retro di piazza VIII Agosto" la cosiddetta Montagnola "è pieno di persone: questa è l'ennesima dimostrazione che a volte il buon senso, la parola, il non urlare, il non giocare sporco può ancora pagare",  ha detto il leader delle sardine, Mattia Santori, facendo un bilancio nel corso della manifestazione.

Il concertone è stato aperto sulle note del nuovo inno delle Sardine "6000 (siamo una voce)" del cantautore ravennate MaLaVoglia. "Siamo sardine e siamo tante, siamo formiche col passo di elefante, siamo l'allarme che sta già suonando, spargete voce, il vento sta cambiando", uno dei passaggi. Prima dell'inizio dalla piazza gruppi di persone avevano intonato "Bella Ciao". "L'Italia non abbocca"; "L'Emilia non si lega". "Da una piccola sardina derivano grandi responsabilità", le scritte su alcuni striscioni esposti. Ai lati del palco lo slogan dell'iniziativa "Bentornati in mare aperto", che richiama il manifesto ufficiale delle sardine. "

"Abbiamo già vinto una battaglia che prima che politica è culturale. I numeri dimostrano che si può fare dialogo sociale senza odiare", ha detto il leader delle Sardine Mattia Santori in piazza VIII agosto.

L'obiettivo dei 4 fondatori delle Sardine - Mattia Santori, Andrea Garreffa, Roberto Morotti, e Giulia Trappoloni - è "restituire alla città l'energia che si è generata in tutta Italia" e "ridare dignità ad un territorio" mai come adesso contendibile dalle destre. Si tratta del 'secondo tempo', in grande stile, del debutto avvenuto in piazza Maggiore, sempre a Bologna, da dove tutto è npartito. Un evento non più 'artigianale' come il flash mob sul Crescentone del 14 novembre scorso ma un vero e proprio evento-show. "Fare politica dal basso con arte e cultura" questo il senso della manifestazione per la quale sono stati raccolti ben 70mila euro via crowdfounding in soli 24 giorni da oltre 3mila sostenitori.

In occasione della manifestazione 'concertone' con gli Skiantos, Bandabardo', Modena City Ramblers, Marlene Kuntz, Afterhours, Subsonica e Marracashe. Sul palco anche personaggi del mondo dello spettacolo e della cultura. Interventi dell'ex ministro Fabrizio Barca, del regista Pif e del giornalista Sandro Ruotolo. 

L'evento cade a una settimana dal cruciale voto per le Regionali dell'Emilia-Romagna e a due mesi dalla prima manifestazione spontanea in piazza Maggiore, sempre a Bologna, che ha dato il via al movimento di piazza antipopulista in tutta Italia.

"Questa è la prima vittoria. Non dobbiamo dimenticarci che fino a qualche mese fa il clima politico e sociale che c'era in Italia era completamente opposto a quello che c'è adesso. In qualche modo si è già ottenuto qualcosa", ha commentato Mattia Santori. "La differenza - ha aggiunto Santori - è che abbiamo due mesi di esperienza, due mesi di osservazione di quello che succede nelle piazze siamo qui con una nuova consapevolezza. Non stiamo più rincorrendo Salvini, non abbiamo più bisogno di Salvini a due isolati di distanza per trovare miglia di persone che dicono la loro sul discorso politico. È bello perché noi continuiamo a insistere sul concetto, portiamo persone in piazza per divertirsi e per parlare di temi seri, è bello essere una piazza non per guardare una partita o bere una birra ma per sentire parlare di temi di uguaglianza, diritti civili, immigrazione, ambiente".

"Come Sardine non temiamo la sconfitta della coalizione di centrosinistra o una vittoria della Borgonzoni. La temiamo a livello personale. Non molleremo di sicuro se il centrosinistra perderà le elezioni", ha detto Mattia Santori, in una conferenza stampa a margine del concerto.

"La nostra speranza è che queste piazze si traducano in una partecipazione anche elettorale, una presa di coscienza perché siamo ad un punto di svolta. Il punto di svolta non è oggi ma sarà tra una settimana e si capirà se siamo ancora destinati ad altri decenni di sovranismo e di squadrismo digitale oppure se possiamo aprire una nuova epoca fatta di relazioni e di democrazia partecipata", ha detto Mattia Santori.

"Non abbiamo mai voluto esserlo ma abbiamo capito che per tante persone siamo la prima vera alternativa al sovranismo o al populismo di destra. Non era stato previsto all'inizio ed è per noi una grossa responsabilità ma anche una speranza per quello che potrà avvenire in futuro", ha continuato il leader delle Sardine.

La manifestazione si è conclusa con 'Pietà per la nazione', la poesia di Lawrence Ferlinghetti, letta da Andrea Garreffa, uno dei quattro fondatori delle Sardine.

Dopo l'esibizione del rapper Marracash, sono saliti sul palco i fondatori delle Sardine - Mattia Santori, Roberto Morotti e Giulia Trappoloni - che hanno così terminato la lunga maratona, sei ore di musica e dialoghi, iniziata nel pomeriggio.

"A Conte diremo di ascoltare la voce delle nostre piazze"
"Quando vedremo Conte", dice poi Sartori da Fazio a "Che tempo che fa", "la nostra prima istanza sarà dialogare, fargli capire cosa abbiamo visto nelle nostre piazze e capire come il governo possa recepire la voce di questo movimento spontaneo". "Chi ci segue ha trovato in noi fluidità e spontaneità - prosegue Sartori -, hanno visto che anche noi abbiamo fatto errori, che non siamo abituati a fare politica e a comunicare, questo ci ha reso vicini alla gente. E' stato faticosissimo in questi mesi organizzare, ma è bellissimo che 40 mila persone abbiamo potuto partecipare a questa meravigliosa piazza venendo da ogni parte del Paese". Tra le loro priorità la revisione del decreto sicurezza e la democrazia digitale.

Giovedì 23 manifestazione Lega, Sardine spostate dalla Questura
Giovedì prossimo Bibbiano sarà il centro nevralgico della corsa elettorale per le Regionali in Emilia-Romagna della domenica successiva. Nel comune reggiano della Val d'Enza, finito alla ribalta per l'inchiesta sui presunti affidi illeciti, si sfideranno a poche centinaia dimetri di distanza, in due piazze diverse, la Lega di Matteo Salvini e le 'sardine'. Il leader del 'Carroccio' ha confermato di non avere alcuna intenzione di annullare la manifestazione, che chiuderà il suo fittissimo tour di queste settimane: "Lo avevo promesso a quelle mamme e papà e noi le promesse le manteniamo". "Vuole solo strumentalizzare e glielo impediremo", la replica del movimento anti-sovranista nato due mesi fa a Bologna.

Dopo aver dichiarato di aver prenotato per prime la piazza centrale del paese, scippandola così a Salvini, le 'sardine' hanno dovuto fare marcia indietro di fronte alle decisioni della Questura che ha dato precedenza alle forze politiche rispetto ai movimenti e ha confermato che lo spazio davanti al municipio sarà affidato alla Lega.

Il movimento aveva fatto per primo richiesta d'uso di suolo pubblico, ma il Carroccio si è avvalso del protocollo siglato in Prefettura dalle liste che partecipano al voto e che prevede una prelazione per comizi o iniziative di propaganda. Così, dopo un incontro nel pomeriggio, alle 'sardine' è stata concessa la vicina piazza Libero Grassi: "Noi ci saremo, ma prima vogliamo sentire i cittadini", ha spiegato il portavoce Mattia Santori.

Lunedì sera alle 21 al cinema Metropolis si terrà un'assemblea pubblica aperta: "Vogliamo capire qual è la volontà delle persone - ha proseguito Santori - se vorranno una manifestazione con 7mila persone nella piazza data dalla Questura o se preferiscono non fare nulla". Insomma, "qualsiasi cosa decideranno, noi l'accetteremo: compreso il ritiro del presidio".