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MONDO

Il caso

Sblocco iPhone, giudice di New York dà torto al governo Usa

Nuovo capitolo del braccio di ferro tra le autorità americane e la Apple sullo sblocco del cellulare di Syed Farook, che a dicembre uccise assieme alla moglie 14 persone a San Bernardino

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Colpo di scena nello scontro sullo sblocco del cellulare del terrorista autore della strage di San Bernardino. Un giudice federale di Brooklyn, New York, ha sentenziato che il dipartimento di Giustizia americano non può costringere la Apple a sbloccare un iPhone. La decisione contrasta con quella di un giudice californiano, che ha ordinato all'azienda di Cupertino di sbloccare l'iPhone di uno degli autori della strage compiuta in California, scatenando un braccio di ferro tra la Apple e l'amministrazione Obama in tema di privacy.

La decisione del giudice James Orenstein dà una mano all'azienda nella sua lotta contro l'ordine di un giudice californiano di creare un software specifico per consentire all'Fbi l'accesso all'iPhone di Syed Farook, l'uomo che assieme alla moglie Tashfeen Malik uccise 14 people nell'attacco del 2 dicembre 2015 a San Bernardino. 
                
Il rifiuto di Apple di eseguire l'ordine del giudice e poi del Dipartimento della Giustizia americano ha scatenato un acceso dibattito sul diritto alla privacy nell'ambito della sicurezza nazionale.

Orenstein ha concluso che Apple non è obbligata ad assistere gli inquirenti governativi contro il suo volere e che il Congresso non ha mai approvato una legge in tal senso.

Un portavoce del Dipartimento Usa della Giustizia si è detto deluso dal pronunciamento del giudice newyorkese e ha preannunciato appello contro la sua decisione. Nessun commento per ora dalla Apple.