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ITALIA

La coppia parla in un'intervista a Repubblica

Scambio di embrioni, parlano i genitori genetici: "Nessuno sia escluso dalla vita dei gemelli"

La nascita dei piccoli era prevista per  il 12 agosto ma è arrivata con 9 giorni di anticipo, così come la conseguente iscrizione all'anagrafe. Una svolta, forse inaspettata, che si aggiunge alla decisione del giudice di respingere l'istanza presentata dai genitori biologici. La coppia: "Una sentenza spietata"

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Roma
Rompono il silenzio i genitori genetici dei gemelli nati dopo lo scambio di embrioni all'ospedale Pertini di Roma avvenuto nel dicembre 2013. Sono felici di sapere che i piccoli stanno bene ma la gioia, nei loro cuori, si mischia all’amarezza e alla delusione. “In un solo giorno abbiamo gioito per aver saputo dei due figli nati e ci siamo disperati per aver perso anche la nostra opportunità di conoscerli e frequentarli” spiega la donna in un’intervista a Repubblica.
 
La nascita dei gemelli e la sentenza del giudice

La nascita dei gemelli era prevista per  il 12 agosto ma è arrivata con 9 giorni di anticipo, a L’Aquila, così come la conseguente iscrizione all'anagrafe. Una svolta, forse inaspettata, che si aggiunge alla decisione del giudice di respingere l'istanza presentata dai genitori genetici, che chiedevano di impedire l'iscrizione all'anagrafe dei due gemelli e l'affidamento a loro. Nel provvedimento di 16 pagine il magistrato ha scritto che il caso non è "suscettibile di ricorso alla Corte costituzionale" in quanto "contrastante con gli interessi dei minori alla stabilità del loro status e con il loro diritto a vivere - è detto nel provvedimento - con quella che è la loro famiglia, secondo l'ordinamento vigente". Il giudice ha ribadito che nel "nostro ordinamento i figli sono della madre che li partorisce". Per quanto riguarda la posizione del padre il magistrato ha scritto che "nel caso in cui la donna, gestante, dichiari nell'atto di nascita il figlio come nato durante il matrimonio il marito ne diviene il padre legale". Resta per il giudice il "dramma umano dei genitori genetici".

“Una sentenza spietata”
 “E’ una sentenza spietata che ha spazzato via ogni nostra richiesta” commenta nell’intervista a Repubblica il padre genetico dei piccoli. “Ci sentiamo ignorati. Nessuno considera i nostri diritti, nessuno riconosce il nostro ruolo fondamentale in questa vicenda”. Aggiunge la donna: “Di una cosa sono sicura: Renderci invisibili non è fare il bene dei bambini”.
 
“Nessuno sia escluso dalla vita dei gemelli”

La speranza della coppia è che i piccoli possano ricevere anche le loro cure e attenzioni. “Rieteniamo ancora che i gemelli debbano avere due figure di riferimento. Però nessuno dei quattro adulti coinvolti in questa storia deve rimanere escluso dalla loro vita”.