Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/Scandalo-Volkswagen-Borse-in-rosso-incubo-della-class-action-planetaria-d88b1eeb-1401-4ff5-a25d-aed1c2b53e7d.html | rainews/live/ | true
MONDO

Questa sera a Bruxelles incontro Ue-azienda

Scandalo Volkswagen, Borse in rosso. L'incubo della class action planetaria

Sotto indagine per frode l'ex ceo Winterkorn. Il viceministro delle finanze tedesco: "Possibile grosso impatto sull'economia tedesca". E intanto finisce nel mirino delle autorità americane anche Bmw, accusata di ritardi e lentezze nel risolvere i problemi delle Mini che non hanno superato i crash test

Condividi
Wolfsburg
L'incubo di una class action su scala planetaria, un effetto domino di cause collettive dalle conseguenze finanziarie imprevedibili affonda Volkswagen in Borsa mentre il gruppo procede nella pulizia interna e il suo ex capo Martin Winterkorn finisce sotto indagine per forde. Le azioni della casa di Wolfsburg, che a Milano in avvio di contrattazioni sono scese di oltre 3 punti percentuali, sono arrivate a perdere ieri oltre il 9%, per chiudere con un calo del 7,44% e arrivando così ad un crollo di quasi il 40% dall'inizio dello scandalo dei test truccati tramite il software 'defeat device'.

Anche Bmw nel mirino delle autorità americane
E intanto finisce nel mirino delle autorità americane anche Bmw, accusata di ritardi e lentezze nel risolvere i problemi delle Mini che non hanno superato i crash test. Si tratta di un caso di una portata limitata rispetto a quello di Volkswagen, con solo 30.000 Mini Cooper e Cooper S nel mirino. Ma, francamente, anche questa non ci voleva. Perchè i mercati stanno indubbiamente guardando inorriditi alla raffica di tegole che continuano a piovere sulla casa automobilistica tedesca. Alle circa 11 milioni di auto targate 'Vw' coinvolte nello scandalo, su cui Volkswagen si appresterebbe a intervenire modificando le centraline con costosi richiami, si aggiungono i numeri pubblicati oggi da Audi: 2,1 milioni di auto truccate nel mondo, di cui 1,4 milioni in Europa e 577.000 solo in Germania, con gran parte dei modelli coinvolti, dalla A1 ai potenti Suv come il Q5. Coinvolti nello scandalo anche 1,8 milioni di veicoli commerciali leggeri.

Oggi incotro Bruxelles-Volkswagen
E per oggi è atteso, in serata a Bruxelles, un incontro tra la commissaria Ue al mercato interno, Elzbieta Bienkowska, e l'ad per il brand auto Volkswagen, Herbert Diess. Lo ha confermato un portavoce della Commissione Ue. Giovedì a Lussemburgo al Consiglio Ue per la Competitività, i ministri dei 28 Paesi Ue discuteranno dello scandalo e faranno un primo punto della situazione, in base anche alle indagini in corso. Il 6 ottobre si riunirà poi il comitato tecnico della Commissione Ue sugli autoveicoli. Il 15 ottobre si riuniranno le autorità di omologazione nazionali, sempre sotto la guida della Commissione Ue.

Alcune macchine nuove, tra cui Mercedes classe A, C e E, Bmw serie 5 e Peugeot 308, consumano circa il 50% di benzina in più rispetto a quanto dichiarato dai risultati di laboratorio diffusi dalle marche stesse. Lo rende noto l'organizzazione Transport & Enviroment sulla base di loro test su strada. Secondo questo studio, la differenza tra le performance reali e quelle ufficiali è talmente rilevante che è difficile da spiegare secondo gli standard comuni, per cui non si può escludere la manipolazione dei test stessi. Anche se questa ricerca - sottolinea lo studio - non ha dimostrato la presenza di 'dispositivi specifici' in grado di falsificare i dati, simili a quelli utilizzati da Volkswagen, tuttavia, raccomanda sempre la stessa ricerca, i governi europei dovrebbero estendere i loro controlli dai software per la misurazione delle emissioni a eventuali manipolazioni circa il reale consumo delle auto.

Il viceministro delle finanze tedesco: "Possibile grosso impatto sull'economia tedesca"
Il governo tedesco nega di essere da tempo a conoscenza che le emissioni delle auto del gruppo tedesco fossero fuori dai limiti, dopo che il Financial Times, sabato, aveva parlato di una ricerca della Commissione europea che evidenziava un forte divario fra le emissioni 'vere' e quelle da laboratorio. Il ministro dei trasporti italiano, Graziano Delrio ha anche telefonato al suo collega tedesco spiegando le misure adottate dall'Italia ed esprimendo fiducia nelle richieste che l'esecutivo tedesco ha indirizzato alla Volkswagen. Ma sono gli sviluppi sul fronte legale a preoccupare di più gli investitori e Berlino, dove il viceministro delle Finanze Jens Spahn confessa che lo scandalo "può avere un grosso impatto sull'economia tedesca, e questo deve preoccuparci un po'".

Class Action dal Michigan
​Accanto alle indagini aperte dalle autorità federali negli Usa, e alle cause che si apprestano a intentare decine di Stati americani, a mettere in moto la class action è un fondo pensione del Michigan in rappresentanza di una serie di investitori in titoli Vw, che ritengono di aver pagato prezzi gonfiati dalle emissioni nascoste. Un'iniziativa a cui rischiano di affiancarsi quelle di numerosi concessionari e soprattutto consumatori, con un danno economico che potrebbe portare il conto finale ben oltre i 50 miliardi stimati finora: gli ossidi di azoto e le polveri sottili nascosti dal software incriminato sono infatti ad alto rischio per la salute, specie dei bambini. In Germania, i giudici della Bassa Sassonia hanno aperto un'indagine su Martin Winterkorn, l'ex capo supremo di Vw appena rimpiazzato da Mueller mentre i sindacati hanno preannunciato battaglia contro la buonuscita milionaria. In Spagna spunta una denuncia per frode.

Adusbef e Federconsumatori in contatto per sollecitare class action su scala continentale
E la class action americana potrebbe trovare un'eco in Europa: Adusbef e Federconsumatori, in Italia, dicono di essere in contatto con le altre associazioni europee per sollecitare una class action su scala continentale e dar via a un intervento "urgente" su Volkswagen a difesa dei possessori delle auto coinvolte. Il gruppo Volkswagen si appresta a intervenire sulle auto e torna a fare pulizia dopo la riorganizzazione interna del top management annunciata la scorsa settimana con la nomina del nuovo Ceo Matthias Mueller. Sarebbero stati sospesi i responsabili della ricerca e sviluppo di Audi, Porsche e della casa madre: i test negli Usa venivano gestiti direttamente dai manager in Germania, che inviavano team oltreoceano ogni volta che un'auto rischiava di non passare gli esami anti-inquinamento. Un'operazione volta anche a placare l'opinione pubblica e a segnalare la volontà di collaborare con le autorità, anche se gli scettici anche in Germania mettono nel mirino la cultura aziendale e l'azionariato chiuso di Vw: "con la scelta tutta interna di Mueller - scrive l'Handelsblatt - Volkswagen ha mancato l'opportunità di un cambiamento radicale".