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ITALIA

I sindacati: "Adesioni oltre il 60%"

Sciopero generale, Cgil e Uil: "La priorità è il lavoro, non ci fermiamo". Scontri a Milano e Torino

Dal palco di Torino la Camusso lancia un messaggio al premier: "Sappiamo tirare dritto anche noi". Barbagallo: "Renzi ci stupisca e ci convochi". Napolitano: "Esasperazioni non fanno bene al Paese". Il Garante: "Valutiamo sanzioni per ferrovieri". Secondo i sindacati sono rimasti fermi il 50% dei treni e degli aerei e circa il 70% degli autobus. Scontri a Milano, Torino e Roma: 13 agenti feriti e 9 manifestanti fermati

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"Non si cambia un Paese se non lo si fa con i lavoratori. Altrimenti succede che ci si trova in brutta compagnia come quelle che emergono dalle cronache". È il messaggio che Susanna Camusso, leader della Cgil, dal palco di Torino lancia al Governo. Senza il lavoro il paese non esce dalla crisi, dice, ma continua a sprofondarci, senza nessuna prospettiva e si rivolge al Premier: "Se il messaggio di Renzi è 'tiriamo dritto' sappia che sappiamo tirare dritto anche noi. Non abbiamo bisogno di sentirci minacciati". Va all'attacco: "Vorremo che tante promesse diventassero realtà". Le risorse ci sono: quelle degli evasori, quelle sottratte dalla corruzione e quelle dei grandi patrimoni. "Non vediamo nulla di moderno se sei ricattabile nel luogo di lavoro. La vera rivoluzione è dire a un giovane precario che ha diritti sul lavoro. Quando Renzi dice che ci sono troppi diritti per i lavoratori disoccupati fa un errore grave". Assicura: "Continueremo la lotta per cambiare le norme del governo".

Barbagallo: "Vogliamo cambiare l'Italia"
Dal palco di Roma il leader della Uil chiede al premier di stupire i sindacati: "Ci convochi e discutiamo del futuro del Paese". Non ci rassegniamo, assicura "Noi veramente vogliamo cambiare l'Italia, non a parole" e accusa: "Devono smetterla di raccontare storie, di fare promesse non mantenute, devono ridare dignità ai lavoratori, speranza ai giovani e certezze ai pensionati per sopravvivere a questa crisi".

Scontri a Torino e Milano
Scontri tra polizia e autonomi a Torino: un gruppo di dimostranti si è staccato dal corteo e ha tentato di forzare il blocco delle forze dell'ordine, che hanno risposto con una carica di alleggerimento. Gli studenti hanno lanciato uova e pomodori contro gli agenti. E due agenti e due manifestanti sono rimasti feriti negli scontri per cui sono state fermate nove persone.

Scontri anche a Milano, la tensione è salita davanti alla sede della Regione Lombardia dopo che alcuni studenti vestiti da Babbo Natale hanno lanciato pacchi, forbici di cartone e bottiglie sulla scalinata del palazzo e altri hanno scavalcato il cancello; sono intervenuti poliziotti e carabinieri in assetto anti sommossa che hanno lanciato lacrimogeni contro i manifestanti. Gli studenti, alcuni dei quali con in testa caschi e scudi di polistirolo, hanno poi lanciato petardi, uova, bottiglie e sassi. 11 i feriti tra agenti e carabinieri.

A Roma i movimenti per la casa occupano uno stabile
I militanti dei movimenti per l'abitare hanno occupato uno stabile nei pressi del Policlinico Umberto I. L'azione è avvenuta a poche centinaia di metri dal punto in cui si era sciolto il corteo organizzato nel giorno dello sciopero generale. Le forze dell'ordine, in tenuta antisommossa, sono entrate nell'edificio di cui è in corso lo sgombero. I manifestanti si sono radunati in Piazza Galeno esponendo lo striscione "Milano resiste Roma insiste".

#CosiNonVA, "Adesioni oltre il 60%"
"Dati positivi" commenta la Cgil, secondo il sindacato nel settore industriale le adesioni sono oltre il 60% mentre ''sono affollatissime le cinquantaquattro piazze dove si sono tenuti i cortei e le manifestazioni a sostegno dello sciopero". Secondo i sindacati sono rimasti fermi circa il 50% dei treni e degli aerei e circa il 70% degli autobus. 
#CosiNonVa è stato lo slogan dello sciopero generale di 8 ore contro il Jobs act, la legge di stabilità e le politiche sull'amministrazione pubblica. La protesta ha coinvolto tutti i settori, dalla sanità agli uffici pubblici, dalla scuola ai trasporti, compreso quello ferroviario, dopo la revoca della precettazione dei macchinisti decisa nella serata di ieri dal Ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi. 

Napolitano: "Esasperazioni non fanno bene al Paese"
"Lo sciopero generale è segno senza dubbio di una notevole tensione tra sindacati e governo" così il Capo dello Stato Giorgio Napolitano che lancia un monito: "Sarebbe bene che ci fosse rispetto reciproco e non una esasperazione che non fa bene al Paese".

Il Garante: "Valutiamo sanzioni"
"Lo sciopero di oggi nel settore ferroviario 'resta in violazione delle regole e dovrà essere valutato attentamente nei prossimi giorni". Così Roberto Alesse, presidente della Commissione di Garanzia sugli scioperi che a Radio 24 dice che andranno ora valutate le possibili sanzioni per i sindacati che non si sono adeguati all'indicazione della Commissione.