SPETTACOLO
Omaggio a un grande del cinema italiano
"Piacere, Ettore Scola", il cinema in mostra
Rassegna al Bilotti di Roma fino all'8 gennaio 2017
E' stato uno dei protagonisti indiscussi del cinema italiano e la mostra "Piacere, Ettore Scola", al Museo Bilotti di Roma, ricorda il grande regista a pochi mesi dalla scomparsa con fotografie, disegni, oggetti di scena, carteggi e video.
La rassegna, a cura di Marco Dionisi e Nevio De Pascalis, è prodotta da Show Eventi, in collaborazione con CityFest, ed è aperta al pubblico fino all'8 gennaio 2017.
Divisa in nove sezioni, la mostra racconta per la prima volta la vita privata e artistica del regista, autore di alcune delle più belle pagine del cinema italiano.
La prima parte attraversa cronologicamente tutte le tappe fondamentali della sua poliedrica vita professionale, da giovane vignettista a sceneggiatore e regista. La seconda sezione è basata invece sulle amicizie, l'attivismo politico, i film di ambientazione romana, le passioni per il teatro e il disegno.
Tra le curiosità, viene esposta, tra l'altro, la leggendaria lettera di "Totò, Peppino e la malafemmina"(diretto da Camillo Mastrocinque nel 1956), cui Scola contribuì, e i numerosi premi internazionali che hanno costellato la sua carriera. Tra questi, le lettere ricevute in occasione delle sue nomination agli Oscar per il miglior film straniero - ben quattro - 'Una giornata particolare' (1978), 'I nuovi mostri' (1979, con Risi e Monicelli), 'Ballando ballando' (1984) e 'La famiglia' (1988); il Golden Globe per il miglior film straniero ('Una giornata particolare', 1978); il primo premio al Festival di Mosca ('C'eravamo tanto amati', 1975); l'Orso d'argento di Berlino (miglior regia per 'Ballando ballando', 1984); i numerosi David di Donatello e Nastri d'argento.
Scola fu inoltre premiato a Cannes per la regia ('Brutti, sporchi e cattivi', 1976) e la sceneggiatura ('La terrazza', 1980), e vinse tre volte il César, in due occasioni come miglior film straniero ('C'eravamo tanto amati', 1976 e 'Una giornata particolare', 1977) e una volta come migliore film di produzione francese ('Ballando ballando', 1983, anche miglior regia).
La rassegna, a cura di Marco Dionisi e Nevio De Pascalis, è prodotta da Show Eventi, in collaborazione con CityFest, ed è aperta al pubblico fino all'8 gennaio 2017.
Divisa in nove sezioni, la mostra racconta per la prima volta la vita privata e artistica del regista, autore di alcune delle più belle pagine del cinema italiano.
La prima parte attraversa cronologicamente tutte le tappe fondamentali della sua poliedrica vita professionale, da giovane vignettista a sceneggiatore e regista. La seconda sezione è basata invece sulle amicizie, l'attivismo politico, i film di ambientazione romana, le passioni per il teatro e il disegno.
Tra le curiosità, viene esposta, tra l'altro, la leggendaria lettera di "Totò, Peppino e la malafemmina"(diretto da Camillo Mastrocinque nel 1956), cui Scola contribuì, e i numerosi premi internazionali che hanno costellato la sua carriera. Tra questi, le lettere ricevute in occasione delle sue nomination agli Oscar per il miglior film straniero - ben quattro - 'Una giornata particolare' (1978), 'I nuovi mostri' (1979, con Risi e Monicelli), 'Ballando ballando' (1984) e 'La famiglia' (1988); il Golden Globe per il miglior film straniero ('Una giornata particolare', 1978); il primo premio al Festival di Mosca ('C'eravamo tanto amati', 1975); l'Orso d'argento di Berlino (miglior regia per 'Ballando ballando', 1984); i numerosi David di Donatello e Nastri d'argento.
Scola fu inoltre premiato a Cannes per la regia ('Brutti, sporchi e cattivi', 1976) e la sceneggiatura ('La terrazza', 1980), e vinse tre volte il César, in due occasioni come miglior film straniero ('C'eravamo tanto amati', 1976 e 'Una giornata particolare', 1977) e una volta come migliore film di produzione francese ('Ballando ballando', 1983, anche miglior regia).