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ITALIA

Calcio e violenza

Scontri per Inter-Napoli, Salvini: "chiudere gli stadi è una risposta sbagliata"

Il ministro dell'Interno contro la decisione di chiudere San Siro ai tifosi per le prossime due partite e annuncia: "Vieteremo le partite in notturna". Sul tifoso morto dicono intanto i pm: "è stato un combattimento". In 2 guidavano il gruppo di assalitori

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Chiudere gli stadi e vietare le trasferte condanna i tifosi veri, che vanno distinti dai delinquenti, ed è la risposta sbagliata". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Matteo Salvini.

"Certe partite non si giocheranno più in notturna, quelle più a rischio si devono giocare alla luce del sole e con elicotteri che possano controllare i delinquenti". Salvini a margine di un appuntamento presso la sede della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato. "Al tavolo", in programma a inizio anno, "proporrò che certe partite non si giochino più in notturna". 

Salvini: al Viminale tavolo anche con tifosi organizzati 
"I primi giorni dell'anno, con il sottosegretario Giorgetti, convocheremo al ministero dell'Interno le società sportive, le tifoserie - quelle organizzate, riconosciute, pulite e tranquille - e gli arbitri per ragionare tutti insieme su come portare pulizia,tranquillità e sorriso nei campi di calcio"  ha aggiunto Salvini. 



'Solo 10 giorni fa Salvini rendeva omaggio agli ultrà', lo attacca l'ex premier Gentiloni, del Pd. 'Una pausa di riflessione' per il calcio chiede invece il premier Conte.

Tifoso morto, pm: è stato "un combattimento"
Secondo i pm di Milano che hannochiesto la convalida dell'arresto per 3 tifosi interistiarrestati per gli scontri pre Inter-Napoli tra ultras nerazzurrie partenopei gli è stato un "combattimento". Lo si legge nellarichiesta di convalida dell'arresto per rissa e altri reativisionata dall'Ansa.

"In particolare - è scritto nella richiesta - verso le 19.20 il gruppo di tifosi interisti a piedi invadeva la carreggiata di via Novara (nei pressi dello stadio) circondava improvvisamente le auto e i furgoni con a brodo gli ultras del Napoli diretti allo stadio, con un fitto lancio di torce, fumogeni e petardi e colpivano con bastoni e mazze le vetture".   "I tifosi del Napoli - ricostruiscono gli inquirenti - arrestavano i mezzi, scendevano dagli stessi e armati di aste e cinture e aggredivano a loro volta i tifosi dell'Inter, intrattenevano con loro un combattimento".  Nel corso degli incidenti ha perso la vita Daniele Belardinelli, 39 anni, travolto da un suv il cui conducente sarebbe però estraneo agli scontri.

In 2 guidavano il gruppo di assalitori
Secondo alcune testimonianze agli atti dell'inchiesta, inoltre, a dirigere l'assalto ai van dei tifosi napoletani sarebbero state due persone, una delle quali impartiva ordini initaliano, l'altra in francese. Agli scontri erano presenti infatti anche ultras del Nizza, gemellati con la tifoseria dell'Inter. Testi riferiscono anche di aver visto tre o quattro persone che trasportavano un uomo (Daniele Belardinelli, ndr) che urlavano: "Ha le gambe rotte".

I fatti
Il 26 sera prima del calcio d'inizio di Inter-Napoli, l'agguato a un van di tifosi ospiti diretti al Meazza ha provocato gravi incidenti. Quattro napoletani feriti e tre tifosi dell'Inter arrestati, ma l'esito più tragico è stata la morte di uno dei presunti assalitori, Daniele Belardinelli, investito da un suv il cui conducente è fuggito.

A dramma già consumato, allo stadio si sono aggiunti gli ululati razzisti contro Koulibaly, giocatore del Napoli, che hanno avvelenato l'incontro. Sotto l'albero, il calcio ritrova il peggiore dei propri incubi, deve riprendere la lotta contro avversari mai davvero debellati, ma per ora non si ferma: sabato si gioca, ha deciso il n.1 della Figc, Gabriele Gravina, dopo aver sentito governo, Coni e Lega di A.

I primi provvedimenti, emessi dal giudice sportivo, colpiscono l'Inter, con due giornate a porte chiuse e una terza vietata ai soli tifosi della curva per i cori contro Koulibaly, ma anche il Napoli, che dovrà rinunciare per due turni al suo difensore.

Lavora intanto a pieno regime la macchina delle indagini a Milano, dove sono già stati fatti alcuni arresti per l'assalto di un centinaio di ultrà di Inter, Varese e Nizza al gruppo di supporter napoletani.  Sono 9 gli indagati, per tutti l'accusa è rissa aggravata.  "Un'azione squadristica ignobile" la definisce il Questore, Marcello Cardona, un passato da arbitro in serie A, che ha chiesto lo stop delle trasferte per i tifosi interisti per tutta la stagione e la chiusura della curva fino al 31 marzo.

Il sottosegretario Giancarlo Giorgetti chiede al calcio "un'inversione di rotta", di "programmare a mezzogiorno e non la sera le gare a rischio e di chiudere le curve" piuttosto che sospendere le gare, con i problemi di evacuazione degli stadi.

 La Figc, invece, la vede per ora in modo diverso dato che Gravina intende far varare dal prossimo consiglio federale norme che facilitino la sospensione delle partite in caso di cori razzisti.

Insomma, ci sarà da lavorare per trovare un comune denominatore, visto che la questione sul mancato stop alla gara vede su due fronti opposti anche il procuratore federale, Giuseppe Pecoraro, e il capo degli arbitri, Marcello Nicchi. Il n.1 della federcalcio richiama però all'ordine anche i dirigenti delle squadre.

Riferendosi alle frasi del patron del Napoli, Aurelio De Laurentiis, sull'arbitro Mazzoleni che hanno creato tensioni sulla partita di San Siro, Gravina tuona: "Non accetteremo più dichiarazioni a tutela di interessi di parte. L'arbitro ha preso tutte le decisioni giuste. Non gli si può fare alcun tipo di rimprovero. Ma certe dichiarazioni dei giorni precedenti avevano provocato un certo clima".

Solidarietà a Koulibaly
Ne ha fatto forse le spese anche Koulibaly, che ha ricevuto le scuse del sindaco di Milano, Giuseppe Sala, a nome della città, con l'impegno come tifoso nerazzurro di lasciare lo stadio ogni volta che sentirà dei buu razzisti.

Tanti i messaggi di solidarietà, dagli interisti Asamoah e Keita, fino a Cristiano Ronaldo. "L'Italia non e' razzista, ma e' arrivato il momento che il calcio si fermi", dichiara Gattuso. Restano comunque l'amarezza, il dolore, ben espressi dal presidente della Lega serie A: "Non è più accettabile che violenza, morte e razzismo siano tutto quello che sarà ricordato di una giornata di festa sportiva".