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ITALIA

​Scuola, Fioramonti: giustificare le assenze degli studenti per le proteste sul clima

Post del ministro dell'Istruzione su Facebook. I presidi: difficile giustificare tutti gli assenti

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"In accordo con quanto richiesto da molte parti sociali e realtà associative impegnate nelle tematiche ambientali, ho dato mandato di redigere una circolare che invitasse le scuole, pur nella loro autonomia, a considerare giustificate le assenze degli studenti occorse per la mobilitazione mondiale contro il cambiamento climatico". Lo scrive su Facebook il ministro dell'Istruzione, Lorenzo Fioramonti. "In questa settimana dal 20 al 27 settembre, infatti, ragazzi e ragazze di ogni Paese stanno scendendo in piazza per rivendicare un’attenzione imprescindibile al loro futuro, che è minacciato dalla devastazione ambientale e da una concezione economica dello sviluppo ormai insostenibile. L’importanza di questa mobilitazione è quindi fondamentale per numerosi aspetti, a partire dalla necessità improrogabile di un cambiamento rapido dei modelli socio-economici imperanti. È in gioco il bene più essenziale, cioè imparare a prenderci cura del nostro mondo", aggiunge.

I presidi: difficile giustificare tutti gli assenti
"Mi sembra un provvedimento di problematica attuazione". Antonello Giannelli, presidente dell'Associazione nazionale dei presidi, è scettico sull'invito rivolto alle scuole dal ministro dell'Istruzione a considerare assenti giustificati gli studenti che manifestano per la salvezza dell'ambiente nell'ambito delle iniziative Fridays for Future. "Come facciamo a sapere - dice Giannelli all'Agi - perché un ragazzo non si presenta a scuola? Per noi presidi è complicato stabilire se l'assenza è dovuta alla partecipazione a questo movimento ecologista oppure no, ci può essere chi semplicemente rimane a casa a dormire, senza immaginare chissà che cosa. Forse - aggiunge il presidente dell'Anp - è preferibile che, se viene ritenuto condivisibile l'intento della manifestazione, si dedichi una giornata all'ambiente e allora il ministro potrebbe decidere di chiudere le scuole, ma questa e' una decisione che spetta solamente a lui. Altrimenti, ripeto, se ogni scuola deve considerare giustificata l'assenza dell'alunno a prescindere, come si fa a collegare l'assenza col motivo dell'assenza?". Ma come giudicano i presidi questa imponente mobilitazione degli studenti in tutto il mondo e anche in Italia?. "Non sono d'accordo sul termine protesta - afferma Giannelli - non basta fare un giorno di assenza dalla scuola per migliorare le cose. Bisogna pensare a qualcosa da fare, concretamente. Se tutte le scuole facessero la raccolta differenziata sarebbe un passo in avanti. Sotto questo aspetto possiamo migliorare molto. D'altro canto la scuola è figlia della società, e basta vedere quanta differenziata fanno nel Nord Europa e quanta in Italia".