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ITALIA

Il ministro Giannini esclude la fiducia

Scuola, Renzi: "Si può sempre migliorare". Bersani: "Con modifiche votiamo il ddl"

Sulla riforma della scuola il premier: "Si può discutere ma questo paese si è rimesso in moto". I sindacati confermano lo sciopero nella prima ora degli scrutini

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I sindacati ribadiscono le iniziative di mobilitazione contro la riforma della scuola, incluso lo sciopero della prima ora di servizio per tutti gli scrutini in ciascuna delle prime due giornate di svolgimento delle operazioni. Intanto il premier Renzi ha ribadito che la riforma si può migliorare ma "l'Italia è ripartita". Il ministro dell'Istruzione Giannini esclude la fiducia sul provvedimento al Senato: "I tempi che abbiamo immaginato, se rispettati, non richiedono questo strumento". E dalla minoranza Pd Bersani apre: "Con qualche correzione al Senato tutti saranno felicissimi di votare".

Renzi: "Si può sempre migliorare"
Si può sempre discutere e migliorare ma la cosa vera è che questo Paese si è rimesso in moto". Così il premier Renzi sulla riforma della scuola, all'indomani del via libera della Camera. Il disegno di legge passa ora all'esame al Senato. A margine della direzione del Pd il premier commenta: "Le cose si fanno, le leggi vengono approvate e poi naturalmente le discussioni, le valutazioni diverse, ma sono molto fiducioso". Ribadisce: "Dopo anni finalmente c'è un investimento sull'edilizia scolastica dopo anni ci sono centomila precari che vengono assunti. E poi si può sempre discutere e migliorare".

Bersani: "Con correzioni felicissimi di votare"
"Con qualche correzione ancora al Senato tutti saranno felicissimi di votare. Credo che lo si farà e che il governo voglia fare qualche altro passo". Parola di Pier Luigi Bersani, minoranza dem, che apre così al premier. Bersani nega che al Senato ci sia bisogno della fiducia per arrivare al voto in tempi compatibili con la scadenza del 15 giugno. "Per correggere qualcosa non ci vuole molto tempo. Io credo che si possa fare. Stiamo al merito della questione. Tutti vedono quali sono i problemi aperti. Il primo è il rapporto tra il dirigente scolastico e la dignità e l'autonomia dell'insegnante. E l'altro sono le discriminazioni importanti e irrazionali tra precario e precario. E' una ferita molto
profonda, difficile da spiegare e da motivare".

L'ex segretario dem replica a chi imputa alla minoranza dem di condurre una battaglia strumentale sulla scuola per scalzare Renzi da Palazzo Chigi. "Non c'è nient'altro che il merito della questione. Questa cosa di non guardare mai il merito è uno dei guai. Le diverse posizioni non possono essere delegittimate. Bisogna rispondere nel merito" conclude Bersani.